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Carlo Nativi, allenatore, Luogosanto
«Tante favorite, vince chi avrà meno intoppi col Covid»

Il Luogosanto secondo, Nativi: «Rosa di primissimo livello ma non bruciamo le tappe, obiettivo primario è la salvezza»

Grazie al secco 3 a 0 piazzato nell'ultima uscita casalinga ai danni della matricola Porto Cervo, il Luogosanto mette in cascina altri tre punti pesantissimi e vola al secondo posto in classifica, a quota 7, a due lunghezze dalla capolista Usinese. Mister Carlo Nativi, riconfermatissimo sulla panchina degli azzurri dopo l'ottimo lavoro svolto nella seconda parte della stagione scorsa, si gode la buonissima partenza dei suoi e guarda al futuro con fiducia, anche se quello in corso, per i motivi che tutti conosciamo, è un campionato decisamente atipico ma, a conti fatti, con un livello medio altissimo e la corsa al titolo regalerà sicuramente tante emozioni e colpi di scena. i galluresi stanno dimostrando, sul campo, di avere tutte le carte in regola per competere con le compagini migliori, ma il tecnico ex Tempio preferisce mantenere un profilo basso e non si lascia di certo andare a facili proclami. All'orizzonte, intanto, la delicatissima trasferta in casa del Posada: un appuntamento da non fallire, per continuare a correre sempre più forte.

 

«Domenica abbiamo disputato una buona partita: il successo è importante, serve a dare continuità ai nostri risultati, in un campionato che mi sembra già molto impegnativo e difficile. L'anno scorso, al mio arrivo al Luogosanto, sono stato piacevolmente colpito dal livello generale molto alto della categoria: tutte le squadre sono ben attrezzate e molto organizzate. Anche la Bittese, per esempio, mi ha fatto una grande impressione: una compagine solida e quadrata, potrà fare bene».
Discorso che vale anche per il Porto Cervo: «Nonostante fossero sotto di tre reti non hanno mai mollato, meritano un applauso per la determinazione con cui hanno affrontato la sfida».
Il tecnico analizza l'ultima uscita dei suoi con molta onestà. «Loro sono dovuti rimanere fermi per due settimane a causa del Covid, la condizione fisica non può essere al 100%, si capisce. Noi siamo scesi in campo con la grinta e l'atteggiamento giusti: siamo una squadra compatta, che può esprimere valori importanti sul piano tecnico e tattico. Ora speriamo solo che il torneo vada avanti, e soprattutto che si riesca a concluderlo».

Tutti gli addetti ai lavori temono per un altro stop ai campionati, come accaduto lo scorso marzo.
«Viviamo una situazione particolare: ogni settimana arriva una comunicazione nuova da parte della Federazione e da parte di chi comanda; viviamo costantemente nel dubbio, non ci sono certezze o garanzie per il futuro. Anche gli allenamenti ne risentono, considerando che non puoi organizzare amichevoli: alla lunga potrebbe diventare un bel problema. Proprio per questo penso che, alla fine, la spunterà la squadra che avrà meno intoppi con il Covid. Se ti bloccano per quattordici giorni in quarantena comprometti la condizione fisica e rischi di perdere pedine importanti: i giochi risultano un po' falsati, ma non possiamo farci niente».

Nativi fa il punto sulle forze in campo. «Tra le favorite al salto ci metto lo Stintino, l'Usinese, ma anche la Lanteri e la Macomerese; sono tutte squadre molto attrezzate, con elementi di categoria superiore, ben messe in campo dai rispettivi allenatori».
Il Luogosanto però non sembra da meno, con l'attacco che sta girando a mille all'ora.
«È vero, in avanti possiamo contare su giocatori fortissimi e, per fortuna, ho diverse scelte a disposizione: Mulas, Degortes, Giovanni Sechi, un classe 2001 che sta crescendo molto bene e che potrà tranquillamente ritagliarsi un ruolo di primo piano nel panorama del calcio sardo, sentiremo parlare ancora molto di lui. A volte, dunque, sono costretto a lasciare fuori uno come Antonio Secchi, ad esempio, che sarebbe titolare in moltissime formazioni, anche in Eccellenza: non si tratta di una scelta facile, ma rientra tra i compiti che spettano ad un allenatore. Sono convinto, comunque, che il merito dei gol segnati non vada attribuito solo alle punte, ma vada esteso a tutti gli altri, a partire dal portiere e dal pacchetto arretrato».

Il tecnico ha diverse frecce al suo arco. «L'abbondanza di giocatori è uno degli aspetti più positivi: sono assolutamente soddisfatto del gruppo, che risulta già ben amalgamato. I ragazzi più esperti, come Madeddu e Andrea Secchi, mi stanno dando una grossissima mano, soprattutto perché mi rendo conto che non sono un tipo facile da sopportare (ride)».
Nativi può contare, inoltre, sul supporto costante della dirigenza. «La società gioca un ruolo fondamentale: ci garantiscono la giusta tranquillità per lavorare al meglio e non ci fanno mai mancare niente. Sono tutte persone eccezionali, partendo dal presidente, Sonia Loriga, passando dal Direttore Sportivo, Piergiuseppe Pittorru, con cui in estate abbiamo fatto un grandissimo lavoro per valutare attentamente tutti i movimenti da fare nel mercato, sino ad arrivare al massaggiatore, Giuseppe Vardeu, e ai due magazzinieri. Io dico sempre che lo staff è un elemento cardine se vuoi puntare ad una stagione ad altissimi livelli: per questo ci tengo a ringraziare il preparatore dei portieri Pietro Maciocco, il preparatore atletico Giacomo Pala, di Luras, e il mio vice Giacinto Lampioni. È importante poter contare su persone competenti e di cui ti fidi, soprattutto nei momenti più delicati; quando ti trovi davanti a dei dubbi, la spinta che arriva da chi ti sta affianco è una risorsa inestimabile. In questo senso è fondamentale il contributo di Giuseppe De Muro, il secondo portiere, che mi da una grossa mano».

Il tecnico prosegue la sua avventura alla guida degli azzurri con il massimo della determinazione, anche se le perplessità, nel recente passato, non sono mancate.
«Inizialmente volevo stare lontano dal mondo del calcio: se devo essere sincero, non mi piace tantissimo l'aria che si respira in molti club. Magari andrò controcorrente, ma io preferisco dire le cose come stanno e prendermi tutte le responsabilità per le scelte che faccio».
Poi aggiunge: «Quando si perde la colpa è senza dubbio dell'allenatore, quando si vince il merito è della squadra, che ha saputo applicare bene le indicazioni. I giudizi della gente lasciano il tempo che trova, anche perché sembra che molti ci prendano gusto a parlare male degli altri, una cosa che c'entra veramente poco con lo sport».

Per quanto riguarda gli obbiettivi stagionali, in casa Luogosanto hanno le idee chiarissime.
«Cercheremo di raggiungere la salvezza il prima possibile, senza troppi affanni, poi nel caso ci concentreremo sui passi successivi, ma per ora non possiamo permetterci il lusso di bruciare le tappe». La missione sembra assolutamente alla portata. «La rosa è di primissimo livello, un buon mix di giovani e di ragazzi più esperti: ancora non capisco come un giocatore forte come Alessio Bruno, ad esempio, militi in Promozione. Il rammarico più grande al momento, però, riguarda l'infortunio di Danilo Lollia, che si è rotto il legamento crociato all'ultimo minuto della sfida con la Macomerese».
La situazione sembra piuttosto grave. «Dovrà stare presumibilmente fuori per gran parte del campionato, una brutta tegola per noi, sia per quanto riguarda gli assetti in campo e sia per quanto riguarda gli equilibri e il morale dello spogliatoio, che perde uno dei suoi pilastri».
Nativi però non si perde d'animo. «È la forza del gruppo a fare la differenza, non i singoli, e noi in questo senso non ci sentiamo inferiori nei confronti di nessuno».

All'esordio in campionato, tra le altre cose, il Luogosanto ha messo in mostra ottime qualità sul piano caratteriale, un'arma sicuramente importante.
«Il Macomer, come ci aspettavamo, si è dimostrato un cliente ostico, ci hanno messo in difficoltà e proprio per questo meritano un applauso. Ma noi, anche quando ci siamo trovati sotto per 3 a 1, siamo riusciti a rimettere in piedi la sfida, dimostrando di avere grande cuore e spirito di sacrificio. C'è da dire, poi, che loro avevano già esordito nella doppia sfida di Coppa Italia, mentre il nostro impegno contro il Porto Cervo è stato rinviato a causa del Covid: dopo sette mesi di stop eravamo un po' spaesati, soprattutto all'inizio. Per questo ci teniamo ben stretto il punto conquistato in quell'occasione».

Nel prossimo turno, invece, gli azzurri saranno i protagonisti nella trasferta contro il Posada.
«Per quanto ne so, affronteremo una buona squadra, ben organizzata, che si dimostrerà sicuramente all'altezza del confronto. Dal canto nostro, ci prepareremo come al solito, cercando di studiare una buona strategia per conquistare il bottino pieno, ma non possiamo dimenticarci che in campo ci saranno anche gli avversari, che vorranno fare altrettanto, è ovvio. La cosa più importante però, sarà affrontare l'impegno con serenità, pensando soprattutto a divertirci, una cosa che vale anche per gli allenamenti: del resto, siamo pur sempre dei dilettanti».

 

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2020/2021
Tags:
Promozione
Girone B