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Carbonia
Carbonia di misura con Sanna, il Vecchio Borgi resiste ad Arborea, la Monteponi passa anche a Selargius

Il muro del Villasor regge sino all'ultimo, San Marco costretta al pari; il La Palma si salva in extremis: Sarigu replica a Serpi

La San Marco sbatte sopra il muro eretto dal Villasor e si deve accontentare di un punticino, per il quarto pari in stagione, con la sfida del 'San Biagio' che si chiude a reti inviolate ma il mezzo passo falso non lascia particolari strascichi in classifica, considerando che anche per il La Palma si è trattata di una domenica assolutamente non facile con la sfida contro l'ostico Gonnosfanadiga ripresa soltanto all'ultimo respiro, per un risultato che paradossalmente alla fine accontenta maggiormente gli ospiti rispetto ai bianco-verdi, beffati sul più bello. Il Carbonia invece sorride e ha tutte le ragioni per farlo, con il colpo grosso piazzato in casa del Villamassargia che vale per uno dei confronti più interessanti della giornata: a spuntarla sono i ragazzi di Piras, che mettono una seria ipoteca sul terzo gradino del podio, con un vantaggio di +8 nei confronti proprio degli avversari diretti, e accorciano nei confronti dei cagliaritani, ora nel mirino a portata di aggancio.
Solo un punto anche per l'Arborea, che in casa è costretto a dividere il bottino con il mai domo Vecchio Borgo Sant'Elia; splende la stella dell'Andromeda, che batte l'Orrolese nel derby e continua a mantenere il passo del trenino di centro classifica, assieme al Sant'Elena, vittoria interna contro il Seulo, e alla Monteponi, che piazza l'ennesimo colpo di questa seconda parte del torneo andando a vincere, di misura per 1 a 0, in casa del Selargius.

La San Marco è costretta a rallentare la sua corsa verso l'Eccellenza, ma più che per proprio demerito, in sostanza la capolista offre la solita prestazione di grande spessore tecnico-tattico, per la partita praticamente perfetta, soprattutto in fase di contenimento, del Villasor, che fa registrare l'esordio del nuovo tecnico Andrea Cossa, subentrato in corsa al posto del dimissionario Soru e chiamato in fretta e furia dal club campidanese per continuare ad inseguire l'obbiettivo della salvezza. La mano dell'allenatore, dopo soli tre giorni di lavoro, si fa già vedere: grande ordine in campo e concentrazione altissima in fase difensiva, con Fadda e Jatta che tamponano bene sulle fasce le avanzate dei leoni, apparsi forse meno brillanti in avanti rispetto alle ultime uscite, anche se quando Mancosu e Fanni riescono a dialogare palla a terra procurano sempre diversi grattacapi alla difesa locale. A partire meglio però sono proprio i padroni di casa, che ci provano subito con Mura, Secci, direttamente su punizione, e Scull; niente male per una compagine che deve rinunciare in avanti ad un peso massimo come Mingoia, fuori per squalifica. Gli ospiti faticano forse più del previsto a calarsi nel match ma con il passare dei minuti guadagnano metri: il primo squillo verso la porta di Palla arriva con la bella conclusione di Serra, con il giovane portiere locale che disinnesca la minaccia con un intervento da applausi. Nel finale di tempo sale in cattedra bomber Fanni che dal limite lascia partire un sinistro telecomandato che sbatte clamorosamente sull'incrocio dei pali prima di tornare in campo, con Palla già rassegnato al peggio. Nella ripresa la San Marco cerca di aumentare i giri del proprio motore, ma il Villasor tiene brillantemente il campo, con Mura tra i più generosi e Becciu che seppur in svantaggio sul piano dei centimetri nei confronti della coppia di centrali avversari tiene sempre in apprensione la retroguardia ospite. La San Marco non sta a guardare e si costruisce diverse palle gol interessanti, ma prima Porcu, di testa da ottima posizione, e poi Garau direttamente su punizione non sono fortunati nel momento decisivo. Ci prova anche Mancosu, ma senza esiti. Mister Spini cerca di mischiare le carte per dare nuova verve ai propri attacchi, ma il Villasor non indietreggia nemmeno di un centimetro e alla fine dei giochi conquista un punto tutto d'oro.
Il La Palma non riesce ad approfittare del mezzo passo falso della battistrada, anzi rischia seriamente di lasciare le penne nella sfida contro il Gonnosfanadiga: bocche cucite per tutta la settimana e concentrazione al massimo per i ragazzi di Incani, che puntano forte su pressing asfissiante e ritmo altissimo per mettere in difficoltà i cagliaritani, che sul piano del gioco forse riescono ad esprimersi meglio dei locali ma poi faticano più del dovuto a concretizzare. Ne viene fuori una partita bella e avvincente, sin dalle primissime battute: occasioni per Costorella, Rais e Pancotto; il La Palma gestisce la partenza veemente dei campidanesi e aspetta il momento giusto per colpire, con la prima palla gol utile che capita sui piedi di Sarigu, conclusione fuori bersaglio. Va decisamente meglio a Serpi, a cavallo del 40', con il forte attaccante che conquista un ottimo pallone, si libera della marcatura di Nepitella e scarica in rete da posizione quasi impossibile alle spalle di Sanna. Il La Palma ribatte subito con il colpo di testa di Siddu, con la palla che si perde sul fondo. Nella ripresa il copione cambia totalmente: La Palma in attacco a caccia del pari, Gonnos ben abbottonato dietro. Ligas chiama in causa il sempre ottimo Galliano, poi ci prova ancora Sarigu, che per poco non trova il pari sugli sviluppi di un preciso colpo di testa, con la palla che ballonzola sulla linea di porta e il direttore di gara, tra qualche incertezza, prima convalida e poi annulla la marcatura. Il La Palma sfonda in pieno tempo di recupero, durante uno degli ultimi assalti del match, con Sarigu che piazza un rasoterra chirurgico che evita la beffa ai suoi.
Tra le due litiganti in vetta alla classifica, chi ne approfitta è il Carbonia di Piras, che mette le mani sul successo numero undici in stagione grazie all'1 a 0 piazzato in casa del Villamassargia. A partire meglio sono proprio i locali, che si presentano subito dalle parti di Bove con il talentuoso Iesu, che però non riesce a mettere in difficoltà il portiere ospite. Il Carbonia cerca di non concedere troppo campo per le iniziative dei locali e allo stesso tempo si affaccia timidamente in avanti, ma senza creare particolari grattacapi alla difesa capitanata da Marongiu; ci prova Porcu sugli sviluppi di un calcio da fermo ma la combinazione con Milia non si chiude. La seconda frazione si apre con la bella deviazione acrobatica, in rovesciata, di Lazzaro, ottima la risposta di Marongiu che si rifugia bene in angolo. Sull'altro fronte, conclusione di Diallo Mamadou con palla sopra alla traversa. Al 70', l'episodio che di fatto decide l'intera contesa: break di Agostinelli che si inserisce bene al centro e serve Sanna che si libera al tiro eludendo la marcatura di due difensori e piazza la sfera alle spalle di Marongiu, in uscita disperata. A quel punto il Carbonia non deve fare altro che proteggere il vantaggio, che regge nonostante l'espulsione rimediata da Serra.
Si chiude in parità, con il punteggio di 2 a 2, il bel confronto tra Arborea e Vecchio Borgo Sant'Elia, con i padroni di casa che si fanno rimontare per ben due volte e vedono sfumare una vittoria che sembrava assolutamente alla portata; onore però ai cagliaritani, in grado di ribattere colpo su colpo e di tenere il campo con determinazione notevole. La partita si sblocca dopo appena 10': Sanna conquista un calcio di rigore che Ginesu trasforma con freddezza. Il vantaggio però dura appena dieci minuti, con Bartoli fermato in area di rigore con un intervento falloso, dal dischetto Placentino tiene a galla i suoi. Alla mezz'ora, brivido per Berosi sulla punizione calciata da Frongia, ma il tutto si chiude con un nulla di fatto. Nella ripresa la partita si incendia ulteriormente: bastano appena 8 minuti a Ferraro per trovare il nuovo vantaggio sugli sviluppi di un corner battuto dal solito Frongia. L'Arborea cerca il colpo del ko ma il Vecchio Borgo rimane ostinatamente in partita, mettendo in campo grande concentrazione: ci provano Placentino e Bartoli, ma Petucco risponde da campione. Il portiere locale però non può nulla in occasione della conclusione di Ferraraccio, che risolve a proprio favore un'azione in mischia in area di rigore avversaria. Nel finale, decisivo Berosi con l'intervento sul tiro velenosissimo di Mele.

Derby ad altissima tensione tra Andromeda e Orrolese: punti pesanti in palio e la voglia, tanta, da parte delle due compagini, di aggiudicarsi uno dei confronti più attesi della stagione. Primo tempo a tratti contratto, con la tensione che imbriglia le due squadre, ma le occasioni non mancano: i locali si affacciano in avanti con Asunis e Addis, ma Uccheddu fa buona guardia. La parte finale del primo tempo è tutta di marca ospite, con Vitellaro che prova a sbloccarla in acrobazia, seguito da Tabares, che di punizione non riesce a fare male ad Angioni. Nella ripresa il copione è simile: l'Orrolese semina il panico nel cuore della difesa avversaria con la giocata di Vitellaro, ma l'azione sfuma; alla mezz'ora, il punto che decide il match, grazie al calcio di rigore trasformato da bomber Olla, che torna al gol e regala tre punti pesantissimi ai giallo-neri di mister Casula.
La Monteponi continua a correre forte verso le zone tranquille della classifica e piazza l'ennesima vittoria dell'ultimo brillante periodo, con il successo, tutt'altro che facile, strappato in casa del Selargius: arrivano altre conferme preziose per mister Marongiu, che può godersi i 24 punti conquistati in totale dai suoi e il vantaggio di sei lunghezze nei confronti del terzetto di penultime. Il gol che decide la sfida arriva dopo appena dieci minuti di gioco, con i minerari che evidenziano un approccio alla gara praticamente perfetto: Curreli sfonda sulla corsia di destra e mette in mezzo per Piras che non ci pensa due volte e lascia partire una forte conclusione di prima che non lascia scampo a Casti. Da quel punto in poi il copione della gara cambia radicalmente: Monteponi ben coperta dietro e sempre pronta a rapidissimi capovolgimenti di fronte che non lasciano la necessaria tranquillità agli avversari di costruire azioni importanti per il pari. Ci prova Cossu, con un tiro da fuori area, ma senza esiti.
Fa festa invece, per la settima volta in stagione, il Sant'Elena di mister Ravastini, che di fronte al proprio pubblico batte per 2 a 1 il Seulo. Primo tempo all'insegna del grande equilibrio, con pochissime azioni da una parte e dall'altra e la gara che ristagna a centrocampo; nella ripresa Mboup porta in vantaggio i quartesi capitalizzando al massimo la combinazione ad alta velocità con Mulas. Il Seulo non ci sta e rimette tutto in parità con il gol del solito Boi, che allo scadere del tempo regolamentare ha un'altra ghiottissima occasione per firmare addirittura il sorpasso, ma la sua conclusione è troppo centrale per poter impensierire Aramu. La legge del calcio si verifica ancora con puntualità: dopo il gol fallito arriva infatti la doccia fredda per i ragazzi di Floris, puniti dal gol di Anziani, in mischia.
L'Idolo passeggia sul Carloforte nello spareggio salvezza anticipato: gli ogliastrini si impongono con un netto 5 a 0 nei confronti del fanalino di coda del girone, che ha ormai più di un piede e mezzo in Prima Categoria. A segno per la compagine di Arzana Jurado, in avvio, Pusceddu alla mezz'ora e Giolitti, che cala il tris dagli undici metri. Poco prima del riposo arriva anche la quarta rete siglata da Todde. Completa il quadro Boi nella seconda parte della ripresa.

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2018/2019
Tags:
Promozione
Girone A