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Serie D
Il diesse: «Cotza che colpo, Di Leo è la sorpresa»

Il Progetto secondo Ibba: «Acquisti mirati e budget rispettato, il Sant'Elia farà bene»

I successi di una stagione nascono in estate quando giocatori e allenatori sono in vacanza in attesa di rimettere le scarpette e riprendere lavagna e fischietto. Chi lavora, invece, ventiquattr'ore su ventiquattro è il direttore sportivo: telefono sempre acceso, incontri a mai finire, trattative lunghe con calcolatrice alla mano per far quadrare i conti. Nel Progetto Sant'Elia del presidente Franco Cardia da quattro anni a questa parte il diesse Roberto Ibba non sbaglia quasi mai un colpo: vittoria del campionato di Promozione, playoff sfiorati al primo anno di Eccellenza e poi subito la storica promozione in serie D. Ora, per l'ex presidente del Tortolì (portato dalla Prima all'Eccellenza a fine anni Novanta e inizi del Duemila) e diesse di Selargius e La Palma (condotto in Promozione dopo diversi anni), ha costruito la squadra che dovrà ben figurare nel massimo campionato nazionale dei dilettanti. 

Diesse Ibba, che mercato avete fatto?

«A oggi, in base al budget a disposizione, abbastanza soddisfacente. Sono state fatte scelte oculate, prendendo giocatori che ci invidiano da più parti, basti pensare a Cotza, Cordeddu, Farrugia e Di Laura, tutti ottimi atleti che hanno sposato il nostro progetto rinunciando a promesse di guadagno molto più elevare»

La lista arrivi perciò è chiusa?

«Direi di no, non escludo altre operazioni. Abbiamo incontrato nei giorni Alessandro Steri (ex giocatore della Villacidrese, ndr) il quale avrebbe il piacere di vestire la nostra maglia ma si è preso gli ultimi giorni di calciomercato per valutare la possibilità di avere un contratto in Lega Pro. In ogni caso abbiamo in lista altri giocatori, ad esempio si sta allenando con noi Fabio Argiolas che è un attaccante esterno di tutto rilievo e settimana prossima dovrebbe tornare con noi Bergese. D'altronde Hugonon è mai stato sostituito e il suo arrivo non precluderebbe quello di Steri»

Qual è stata l'operazione di mercato migliore che ritiene abbia fatto e chi invece l'ha sorpreso di più tra i nuovi arrivati?

«Posto che tutti gli acquisti hanno il loro fascino però ritengo che, per questa categoria, l'aver preso un giocatore come Chicco Cotza, professionista serio e regista come pochi se ne vedono in giro posso, è stato fatto un bel lavoro. Mi ha sorpresa Filippo Di Leo, un portiere valido tecnicamente ma dall'elevato spessore umano. Si vede da come si sta applicando nel far crescere il nostro giovane portiere Rassu, che ci darà soddisfazioni al pari degli altri fuoriquota che provengono dal nostro vivaio come Serreli, Sequi, Girau e Pecco»

Per quale motivo la squadra che ha vinto brillantemente il torneo di Eccellenza è stata poi smantellata?

«Non direi smantellata perché alla fine restando Chessa, Frongia, Dessì, Atzori, Boi e ora Bergese mezza squadra è quella dell'anno scorso. In ogni caso ricordo che anche quando vincemmo il campionato di Promozione facemmo dei cambi per l'Eccellenza. Stiamo facendo un campionato nazionale nel quale è previsto l'utilizzo di 4 fuoriquota, molti dei giocatori non confermati avrebbero potuto giocare in serie D perché l'hanno già fatto ma così facendo abbiamo anticipato di un anno il ringiovanimento della squadra, prendendo giocatori dell'87 e '88 che da diversi anni militano ad alti livelli in modo che l'anno prossimo ci troveremo con un'ossatura già pronta»

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C'è qualche giocatore che l'è dispiaciuto non aver confermato?

«Direi molti, ad esempio Manunza, Lantieri, Fabio Toro e Martinez. Purtroppo in serie D vanno fatte delle scelte e poi sul mercato isolano ti trova a trattare degli attaccanti che chiedono 40 mila euro o centrocampisti che ne vogliono 35 mila. Se avessimo tenuto più giocatori della scorsa stagione avremmo speso 70 mila euro in più di quanto non abbiamo alla fine fatto»

Ma quanto costa fare un campionato di serie D?

«A noi ci costerà, considerando anche le trasferte da fare, l'attrezzatura, i campi e il settore giovanile, tra i 450 e i 500 mila euro. Per mantenere questa categoria è già un successo, è stata fatta una gestione oculata degli euro che avevamo a disposizione. In sede di calciomercato non siamo andati ad inseguire il gioco al rialzo dei giocatori e quindi di altre società»

Alla fine avete lasciato andare anche Christian Ibba, il capocannoniere dell'Eccellenza

«Diceva di essere attaccato alla maglia ma ha scelto il Tavolara per soldi. Scelta legittima, ma è andato via senza farsi tanti scrupoli e neppure una telefonata di rigraziamento al presidente Cardia che l'ha trattato come un padre. La riconoscenza nel calcio non esiste. Se noi società non confermiamo i giocatori siamo dei senza cuore, magari perché il presidente non si mette entrambe le mani in tasca, invece i giocatori sono sempre giustificati»

Parliamo di quest'annata iniziata con la qualificazione in Coppa Italia

«Una bella soddisfazione perché ottenuta in trasferta a Selargius giocando con sei fuoriquota e non rischiando quasi mai se non in due circostanze nelle quali Di Leo è stato formidabile. Il gruppo sta crescendo bene e il lavoro tecnico-tattico dell'allenatore Pani sta dando i suoi frutti pur nelle difficoltà di tanti infortuni che stanno caratterizzando questa prima parte di preparazione. Domenica voremmo ripeterci anche contro il Budoni per dare soddisfazioni al nostro numeroso pubblico»

Qual è invece l'obiettivo stagionale?

«Sarei felicissimo se la squadra non si trovasse mai impelagata nei bassifondi della classifica, siamo una matricola e speriamo di fare un campionato tranquillo. Questo è un girone di ferro con squadre come Salerno, Bacoli, Palestrina e Arzachena che hanno fatto grossi investimenti, poi sarà il campo a rivelare i veri valori. Ricordo che l'anno scorso tutti ci davano un gradino al di sotto delle squadre che puntavano ai playoff e poi invece abbiamo vinto il campionato...»

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2011/2012
Tags:
Sardegna
Girone G
Intervista