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Il San Biagio continua a stupire, ma l'obbiettivo rimane la salvezza
Nicola Piras: «Alleno un gruppo formidabile»

Il San Biagio continua a stupire, ma l'obbiettivo rimane la salvezza

Nicola Piras, tecnico del San Biagio Villasor, si gode lo strepitoso momento della sua squadra: i suoi ragazzi, in queste prime quindici partite di campionato, sono andati ben oltre ogni più rosea aspettativa, mostrando una compattezza e una tenacia tipica delle grandi squadre; un elemento, quest'ultimo, che spesso ha fatto la differenza nelle sfide contro compagini ben più attrezzate a livello di organico.
Chiudere il girone d'andata a quota 26, a pari punti con il Santadi e a sette lunghezze dalla vetta, ha il sapore della piccola grande impresa, soprattutto se si considera che l'obbiettivo principale della società è raggiungere la salvezza il prima possibile.
Visti i risultati maturati nella prima parte del torneo, è difficilissimo non farsi cullare dall'entusiasmo: Piras, da questo punto di vista, ha la maturità necessaria per comprendere che il difficile inizia ora, a partire dalla prossima sfida contro l'ostico Real Porto Pino, che darà il via ad una serie di confronti dopo il quale sarà più semplice capire dove effettivamente potrà arrivare la squadra e, cosa più importante, quali potenzialità abbia l'organico in vista anche del futuro prossimo.

Nicola Piras - giovane tecnico del San Biagio Villasor

Nicola, se ad inizio stagione ti avessero detto che alla quindicesima giornata la tua squadra si sarebbe trovata a sette punti dalla vetta avresti pensato ad uno scherzo oppure ritieni che, tutto sommato, il San Biagio quest'hanno ha tutte le carte in regola e le potenzialità per fare davvero così bene?
«Sicuramente non mi aspettavo di trovarmi in questa posizione di classifica, stiamo andando ben oltre le nostre aspettative.
I ragazzi che compongono la rosa quest'anno li ho scelti personalmente, di comune accordo con la società: sapevo insomma con chi avrei lavorato, sono delle persone serie, e questa è una caratteristica fondamentale per me, a prescindere dalle qualità tecniche o tattiche.
Se per il momento stiamo facendo così bene il merito è loro, perchè si stanno allenando al massimo.
Potrei anche dirti che, a livello qualitativo, secondo me la rosa di quest'anno è leggermente inferiore rispetto a quella che avevo a disposizione lo scorso anno: quello che sta facendo la differenza è proprio il gruppo; i ragazzi sono molto uniti, credono molto in quello che fanno, si allenano con passione e tantissima voglia; i miei giocatori sanno che fanno tutti parte, allo stesso modo, del progetto, e io faccio uguale affidamento su ognuno di loro; la rosa è composta da venti ragazzi e giocano tutti e venti; penso sia impensabile che un allenatore si affidi sempre ai soliti quindici uomini, è una cosa che non mi è mai piaciuta.
I risultati che stiamo raggiungendo derivano in buona sostanza da questo entusiasmo contagioso che anima tutto il gruppo; dobbiamo anche considerare che siamo stati bravi a sopperire a varie assenze, come ad esempio quella importantissima di Simone Piras che si è infortunato nel derby e ha dovuto saltare alcune partite; è stata una perdita importante, visto che stava attraversando un ottimo momento di forma e stava trovando la via della rete con continuità; ciò nonostante chi l'ha sostituito ha dato il massimo e si è comportato nel migliore dei modi
Ci è capitato di giocare quattro partite consecutive senza attaccanti di ruolo, anche in questo caso siamo riusciti a reagire con la forza del gruppo.
Per quanto riguarda la nostra posizione in classifica, non mi aspettavo davvero di fare così bene: speravo e pensavo di concludere il girone d'andata a quota 16, considerando che l'anno scorso al giro di boa ne avevamo appena 8, esattamente la metà.
Sono contento ma sono consapevole, allo stesso tempo, che due sconfitte consecutive ti possono far scivolare immediatamente nelle zone basse della classifica: è un girone molto equilibrato, dove è facile guadagnare o perdere posizioni; l'Iglesias ad esempio, dopo aver perso contro di noi e contro il San Sperate ha ottenuto tre vittorie di fila ed ora staziona a metà classifica.
Io penso che anche l'U.S Villasor abbia tutte le carte in regola per riprendersi, così come il Gonnosfanadiga che, a prescindere dalla tragedia che l'ha colpita, uscirà da un momento non proprio positivo
Il nostro obbiettivo, ovviamente, è quello di raggiungere la quota salvezza il prima possibile: è alla nostra portata e dobbiamo lavorare per questo; quanto di buono riusciremo ad ottenere in più sarà assolutamente ben accetto, è ovvio.
Contemporaneamente, stiamo riuscendo a valorizzare il nostro settore giovanile, inserendo progressivamente in Prima Squadra elementi di grande talento, come ad esempio Alessio Tassi, che si sta comportando benissimo, ritagliandosi il suo spazio e acquistando quell'esperienza che sarà fondamentale per il suo futuro.
Non abbiamo l'assillo di vincere per forza, ci interessa lavorare bene in settimana e uscire dal campo, in ogni caso a prescindere dal risultato finale, con la testa alta, orgogliosi di aver dato tutto
Sono molto soddisfatto di come i ragazzi stanno rispondendo alle mie indicazioni, mi piace la mentalità con cui affrontiamo gli impegni».

 

A proposito di mentalità: ci sono differenze, in questo senso, tra l'anno scorso e quest'anno?
Avete fatto dei progressi, secondo te?

«Si, moltissime; ripeto ai ragazzi e ai dirigenti che molte partite che quest'anno siamo riusciti a vincere probabilmente nello scorso campionato le avremmo perse; è una questione di testa, di grinta, di determinazione; adesso abbiamo la convinzione e la rabbia giusta per strappare il risultato, come è successo ad esempio nel match contro l'Iglesias in cui abbiamo sofferto, è vero, ma alla fine siamo tornati a casa con il bottino pieno, forse incassando più di quanto meritavamo, dopo una vera e propria battaglia in un campo pesantissimo; abbiamo vinto a Santadi, una trasferta difficilissima, in un campo in cui io ho guadagnato i tre punti soltanto due volte, una con il Decimoputzu e una da allenatore del San Biagio; probabilmente è stata una delle vittorie più belle, visto che siamo riusciti a difendere il risultato sino al 90' con le unghie e con i denti, come si dice in questi casi.
Anche domenica siamo riusciti ad imporci 3 a 1 sul San Sperate, una squadra che magari ha qualche problema da risolvere ma è di assoluto valore: io temevo molto questa sfida perchè di solito le squadre in difficoltà spesso e volentieri tolgono fuori dal cilindro la partita perfetta, invece siamo stati bravi a non sottovalutare l'avversario.
In questo momento ci sta aiutando molto il fatto di poter giocare sereni: possiamo permetterci il lusso di perdere una partita perchè sappiamo che la domenica dopo possiamo riscattarci in tutta tranquillità; l'anno scorso invece scendevamo in campo con la paura costante di non farcela: dopo aver chiuso il girone d'andata con 8 punti, come ti dicevo prima, lo spettro della retrocessione era sempre presente e ci impediva di esprimerci al meglio; fortunatamente siamo riusciti a fare un girone di ritorno strepitoso che in sostanza è stata la base da cui siamo partiti quest'anno.
Io comunque cerco sempre di smontare i facili entusiasmi: il San Biagio al momento non è a 7 punti dalla vetta, ma a 14 punti dalla penultima».

 

In casa state facendo benissimo, se si esclude la sconfitta con il Tratalias avete ottenuto 14 punti; in trasferta andate quasi meglio, con 12 punti; hai qualche rammarico particolare di queste quindici partite?
«Domenica ai miei giocatori, prima della partita, ho parlato proprio di questo: dobbiamo essere consapevoli che i 26 punti sino ad ora ottenuti sono frutto, è normale, anche di episodi particolari; sono importanti perchè ci daranno un certo margine di vantaggio nei confronti delle avversarie nel momento in cui le cose non dovessero girare così bene.
Abbiamo vinto con il cuore, certamente, e sono successi che fanno bene per il morale; in futuro ci capiterà probabilmente di lasciare qualche punto per strada, pur meritando qualcosina in più, come è accaduto in qualche occasione quest'anno; penso che alla fine le cose si riequilibreranno, in questo senso.
Il girone di ritorno ci dirà se siamo stati particolarmente fortunati o se in effetti conta anche la nostra bravura».

 

Hai preso da poco il patentino da allenatore: quanto è stata importante per te questa esperienza?
«Io partirei dal fatto che le idee che avevo prima sono rimaste immutate anche dopo il corso; sicuramente son stato fortunato perchè ho avuto un grandissimo maestro come Attilio Sorbi, professore di tecnica e tattica, che ha insegnato moltissimo a tutti noi: una grandissima persona e un grande conoscitore di calcio; è riuscito a spiegarci, con grande semplicità, dei concetti che di solito si ignorano o si sottovalutano.
Un corso ti da delle nozioni in più, ma è soltato un punto di partenza, uno strumento utile per sviluppare meglio le tue idee.
E' stato importante, penso che contribuirà alla mia crescita: sono convinto che per migliorare bisogna studiare, e non ci si può fermare al primo gradino.
Il lavoro di un tecnico con la propria squadra deve essere programmato nei minimi dettagli, e va ovviamente calibrato in base ai giocatori che si hanno a disposizione.
E' necessario poi avere grande passione per questo sport, che è il motivo fondamentale per cui andiamo al campo, e un pizzico di fortuna, che non gusta mai».

 

Domenica ospitate il Real Porto Pino: all'andata il confronto era terminato 3 a 3, immagino vogliate sfruttare al massimo il fattore campo e incassare il bottino pieno; quanto sarebbe importante per voi incominciare il girone di ritorno con il piede giusto?
«Sfidiamo un'ottima squadra, che già all'andata ha messo in mostra tutto il suo valore; in casa poi, rappresentano un avversario temibile per chiunque.
Hanno un ottimo attacco e un buon centrocampo, fanno della corsa una delle loro armi migliori; all'andata avevano acciuffato meritatamente il pareggio dopo che noi ci eravamo portati sul 3 a 2; son curioso di vedere come i miei ragazzi affronteranno l'impegno, mi aspetto molte risposte e molte conferme da parte di tutti loro, alla luce dell'esperienza maturata sino ad ora.
Studieremo in settimana le soluzioni più consone per cercare di metterli in difficoltà, sfruttando quanto abbiamo imparato nel match dell'andata: è importantissimo a fine gara segnarsi gli aspetti positivi e negativi di ogni avversario.
Scenderemo in campo per dare il massimo, ma dal punto di vista del risultato penso che un pareggio possa anche andarci bene, perchè mi rendo conto che sono una squadra ostica.
Dopo il Real Porto Pino avremmo un filotto di partite molto impegnative, contro squadre che hanno tutte le carte in regola per lottare per le prime posizioni in classifica, saranno partite fondamentali per crescere ancora».

 

Siete intervenuti in questa sessione di mercato?
«Si, abbiamo ingaggiato un ragazzo di Domusnovas, Michele Usai, un centrocampista che ci darà una mano da qui alla fine del campionato, può ricoprire il ruolo di esterno di centrocampo e all'occorrenza quello di laterale basso.
Ci servirebbe un centrale difensivo, visto che siamo un po' scoperti in questo ruolo; la brutta notizia riguarda invece Stefano Urrai, il nostro bomber, che per motivi di lavoro dovrà partire a Londra e giocherà probabilmente la sua ultima partita di quest'anno con noi proprio domenica; in questo senso un rinforzo in attacco ci servirebbe ma non posso pretendere che la società acquisti altri giocatori; come numero ci siamo, sarà l'occasione buona per affidarci a qualche ragazzo della Juniores; sarebbe bello avere una rosa più completa ma al momento bisogna fare di necessità virtù; è proprio per questo che ti dicevo che il nostro obbiettivo, realisticamente, deve essere esclusivamente quello della salvezza».

In questo articolo
Allenatori:
Campionato:
Stagione:
2012/2013
Tags:
15 Andata
Girone B