Il club: «Faremo accordi per dirimere le vertenze»
Il Selargius rischia di sparire, entro fine luglio deve pagare i rimborsi agli ex tesserati altrimenti non può iscriversi al campionato di Promozione
Il Selargius dovrà versare entro fine luglio 32.200 euro a diversi ex tesserati dell'ultima stagione fatta in serie D o altrimenti non potrà iscriversi al prossimo campionato di Promozione e cesserà l'attività dopo 43 anni. Il sodalizio granata dovrà infatti dimostrare - nella documentazione cartacea che invierà al Comitato Regionale entro i dieci giorni successivi alla scadenza online del 20 luglio - di aver ottemperato al versamento dei soldi in favore dei giocatori Francesco Mannoni (6.000 euro), Ivan Delrio (5.900), Francesco Schieda (700, nel mercato di dicembre passò al Ploaghe), Alessandro Aramu (2.250), Alberto Migoni (5.550) e al tecnico Karel Zeman (11.800), che hanno fatto parte del Selargius di due anni fa quando è arrivata la retrocessione in Eccellenza, altrimenti avrà effetto l'articolo 94 comma 12 e 13 delle NOIF che prevede la non ammissione al campionato di competenza. Infatti così recita: "Persistendo la morosità della Società per le decisioni della Commissione Accordi Economici della L.N.D. (il comma 12) e le decisioni del Collegio Arbitrale (il comma 13) pronunciate entro il 31 maggio, la Società inadempiente non sarà ammessa al Campionato L.N.D. della stagione successiva qualora le suddette pronunce non vengano integralmente adempiute entro il termine annualmente fissato per l’iscrizione al campionato di competenza". Contro il Selargius ci sarebbero pure i provvedimenti della Commissione Accordi Economici in merito alle vertenze fatte da altri due ex giocatori, Daniele Piselli (4.350) e Michele Chelo (2.200), per un totale di 6.550 euro i cui pronunciamenti della Commissione sono arrivati a giugno, cioè oltre il 31 maggio quale termine indicato dal succitato art 94 NOIF, e che perciò non verrebbero conteggiati per la non ammissione al campionato di Promozione. Il club ha oltre due settimane di tempo per procedere ai pagamenti, questi sono giorni frenetici in seno al sodalizio granata che ha tutta l'intenzione di operare delle transazioni con gli ex tesserati in modo da iscrivere la squadra - al contrario di come fece lo scorso anno il Progetto Sant'Elia ugualmente condannato al pagamento di ex tesserati - e di non dover così ripartire dalla Seconda categoria con una nuova società o attraverso una già esistente (il Selargius 91 ad esempio).
«Non abbiamo intenzione di far sparire il club - affermano i dirigenti del Selargius - secondo i nostri calcoli dalla Regione dovremo ricevere in tempo i contributi (si dice circa 30 mila, ndr) con le somme necessarie per ripianare i debiti, molti creditori in questi mesi sono stati soddisfatti, speriamo ora che i nostri ex tesserati ci vengano incontro nel trovare un accordo per dirimere le vertenze ed estinguere i debiti in modo definitivo. Così potremmo far ripartire il Selargius, molti giocatori dello scorso campionato vorrebbero rimanere, altri si sono proposti, il tecnico lo sceglieremmo su due profili che abbiamo già individuato. C'è anche un bel programma per il settore giovanile. Facciamo anche un appello ai selargini, più gente c'è in società e meglio è anche se i selargini sono bravi a chiacchierare e mormorare più che a collaborare».
La stagione in serie D del Selargius era partita con l'entusiasmo di una nuova società che, a fine luglio 2014, aveva rilevato le quote all'ex presidente Tonio Mura e aveva strappato una sinergia con il Cagliari per via del fatto che i rossoblù avevano in panchina Zdenek Zeman e che i granata avevano affidato la squadra al figlio Karel. L'aiuto del club di Giulini è arrivato nel momento in cui molti ex Primavera rossoblù sono stati dirottati a Selargius nella speranza di creare una squadra forte e poter mantenere la categoria in modo da allargare, per la successiva stagione, il canale privilegiato con il maggior club della Sardegna. Nel girone d'andata i risultati sono stati più che lusinghieri, nella prima giornata di ritorno con la vittoria nel derby contro l'Olbia la squadra di Zeman si trovava oltre la zona playout. Ma l'inverno del 2015 è stato molto rigido: sono spuntate come funghi cartelle esattoriali per un valore di circa 350mila euro, richieste di pignoramenti da parte di Equitalia e decreti ingiuntivi provvisoriamente esecutivi richiesti da ex giocatori (leggi cosa disse il vice-presidente Antonio Gaia) che hanno bloccato i contributi regionali destinati al pagamento delle trasferte e dei giocatori. I mancati pagamenti e l'incertezza sul futuro societario sono stati alla base del crollo della squadra granata retrocessa all'ultima giornata senza poter disputare i playout per eccesso di distacco. L'estate scorsa la società del presidente Omero Nonnis e del vice Antonio Gaia non presentò domanda di ripescaggio (pur avendone i requisiti), si concentrà sulla programmazione del campionato di Eccellenza che è stato portato a termine senza poter pagare i debiti della stagione precedente verso i giocatori e il tecnico Zeman. Che, nel frattempo, hanno provveduto a trovare tutela nei contratti non onorati davanti alla Commissione Accordi Economici, per quanto concerne i giocatori, e al Collegio Arbitrale per il tecnico. Da marzo 2016 in poi, in diversi comunicati ufficiali, ci sono tutti i reclami fatti dai tesserati del Selargius alla Commissione o al Collegio in cui ognuno richiede e ottiene la condanna della società al pagamento delle somme non percepite per un totale di 38.750 euro.