«Il nostro obiettivo rimane la salvezza, contro l'Arborea venderemo cara la pelle»
Il Seulo è fuori dal tunnel, Floris: «Vincere domenica era fondamentale, i risultati sono la cura migliore»
Se il 4 a 2 maturato in casa contro il Vecchio Borgo Sant'Elia poteva essere inteso come il primo indizio di una probabile e imminente ripresa per il Seulo, il successivo 2 a 0 rifilato al Quartu 2000 si trasforma, in pratica, in una piacevolissima conferma: dopo sei turni, in cui è arrivata la miseria di un punto, seppure contro una squadra di primissimo livello come l'Arbus, i ragazzi di mister Lello Floris riprendono la loro marcia verso la salvezza, obiettivo primario stagionale. La classifica, che vede i bianco-rosso-blu al quinto posto, a quota 26, permette comunque di essere abbondantemente ottimisti in vista del girone di ritorno: la sfida contro l'Arborea, in programma nel prossimo turno, sarà utile per capire il reale stato di salute di un gruppo che sino ad ora ha saputo esprimere, talvolta brillantemente, tutto il suo potenziale, anche se in maniera forse un po' troppo discontinua.
«Era importantissimo per noi dare continuità alla vittoria della settimana scorsa - dichiara Floris - i risultati sono la cura migliore quando attraversi un momento delicato, sappiamo comunque che tutte le squadre devono fare i conti con i loro piccoli problemi. Per quanto ci riguarda, è un periodo in cui ci stiamo allenando piuttosto bene, abbiamo lavorato con grande intensità durante la sosta, anche se poi alla ripresa c'è stato il passo falso di Barisardo che non ci ha permesso di iniziare l'anno come avremmo invece voluto». L'ultima sconfitta, in ordine cronologico, è stata decisamente rocambolesca. «Peccato, perché siamo partiti fortissimo poi, come spesso ci capita, è venuto un po' a mancare il carattere e la mentalità. Non possiamo comunque pretendere più di tanto, almeno per ora: la squadra è stata completamente rifatta da zero, con tantissimi giovani; alcuni addetti ai lavori ci davano addirittura per favoriti, ma non è così: bisognerebbe conoscere bene le situazioni di cui si parla».
Il tecnico si gode il buon momento dei suoi. «Il nostro obiettivo però era e rimane quello della salvezza e non fallire negli scontri diretti può risultare decisivo. La gara contro il Vecchio Borgo si è rivelata particolarmente complicata, fondamentalmente a causa di nostre disattenzioni. Il Quartu invece non merita assolutamente la posizione che occupa. Siamo stati bravi a gestire la gara con pazienza, nel secondo tempo sono arrivati i gol, ma è stata dura, magari non tanto per le occasioni subite ma per il valore dell'avversario».
Il periodo buio sembra ormai definitivamente alle spalle: la sconfitta rimediata contro l'Andromeda, che di fatto rappresenta l'inizio del tunnel, è ormai soltanto un brutto ricordo. «Assieme a quella con il Siliqua l'unica partita che abbiamo meritato di perdere, perché in realtà, per il resto, siamo sempre stati propositivi, anche in una trasferta dura come Carloforte, ad esempio. Contro i giallo-neri non abbiamo giocato come sappiamo, ma il confronto è stato comunque molto equilibrato. Fare punti da loro non è semplice, e gli ultimi risultati lo stanno confermando. Potevamo anche vincerla, poi è arrivata la prodezza nel finale, il classico gol dell'anno, se non del secolo, e non siamo più riusciti a raddrizzare la partita. Non è una cosa che è capitata solo a noi, considerando che hanno perso anche San Marco e Arbus. Sono una squadra ostica in casa, ma anche in trasferta si disimpegnano piuttosto bene: proprio per questo ti dico che non ho nulla da rimproverare ai miei».
La ricetta per venire fuori dai periodi duri è sempre la stessa. «Io sono un allenatore che crede che nel calcio i risultati non arrivino per caso, ma solo con la fatica e il sudore. Ci siamo guardati in faccia per cercare di capire cosa non andasse, ma sempre mantenendo il sorriso e il buonumore. Inutile nascondersi, noi facciamo i conti con alcuni problemi a livello logistico: ci alleniamo a Villanovatulo alle 19-19.30, con due gradi di temperatura. Molti ragazzi viaggiano, i fuori quota sono tutti locali ma arrivano da Cagliari, non è una situazione comodissima, ma ho la fortuna di allenare un gruppo fantastico, un mix validissimo tra esperti e giovani, alcuni di loro alle prime apparizioni in Promozione. Il nostro intento principale è quello di creare una squadra che possa avere un'identità precisa, possibilmente radicata nel territorio, e penso che siamo sulla buona strada anche se è troppo presto per stilare un bilancio».
Per ripartire è stato importante il recupero di alcuni elementi. «Oppes era fuori per motivi di studio, ma ora ci sta dando una grossa mano; stesso discorso per Isaia Ghiani che non è di Seulo ma ormai è come se lo fosse; in campo riescono a darci quel qualcosa in più che fa la differenza». Tra le altre cose, domenica il Seulo non ha incassato gol: non capitava dal 12 novembre, in occasione del successo contro il Sant'Elena. «Ho riflettuto molto su questo dato: la metà, se non il 70%, è arrivato su palle inattive, è un indice molto preoccupante, anche se c'è da mettere in conto i meriti degli avversari. Nelle ultime tre gare ci hanno punito sugli sviluppi di un calcio d'angolo, senza peraltro fare grossa fatica. Per raggiungere traguardi importanti, in tutte le categorie, è fondamentale non prenderle. Purtroppo però il discorso è piuttosto semplice: tra infortuni e squalifiche sono costretto spesso a cambiare gli interpreti in difesa, non è facile trovare i giusti equilibri in queste condizioni. Ad esempio, Pili, il nostro portiere titolare, è fermo ai box per un contrattempo, ma Turnu, un classe '99, lo sta sostituendo in maniera eccezionale».
Il calendario ora riserva il confronto verità con l'Arborea: i giallo-blu stanno correndo fortissimo. «Una bellissima squadra, li conosco personalmente, perché l'anno scorso c'è stato un testa a testa in Prima Categoria, quando allenavo l'Abbasanta. Stimo tantissimo il loro allenatore e i giocatori, ho anche avuto la possibilità di lavorare, in passato, con qualche giovane. Per me non sono una rivelazione, anzi: giocano molto bene e hanno la possibilità di contare su diversi elementi che stanno dimostrando di poter dire la loro anche in un campionato difficile come la Promozione». Floris dovrà fare i conti con qualche assenza di troppo. «Ben quattro squalificati, a cui si aggiunge l'infortunio di Murgia, che si è fratturato la mano e ora ha il gesso. Venderemo comunque la pelle a carissimo prezzo, chi scenderà in campo darà il massimo». In palio punti pesanti. «Io di solito non guardo la classifica, ma mi hanno detto che se dovessimo vincere ci sarebbe un sorpasso da parte nostra».
Il tecnico chiude con una battuta a proposito della corsa all'Eccellenza: il mese di febbraio si aprirà, per l'appunto, con la sfida alla San Marco; in un certo senso il Seulo sarà uno degli arbitri per il titolo. «All'inizio della stagione pensavo che gli asseminesi fossero i grandi favoriti, ma ultimamente stanno incappando in qualche passo falso di troppo. Hanno una rosa importante, al pari di Arbus e Carloforte, ma non dimentichiamoci del La Palma: noi siamo riusciti a batterli grazie ad una prestazione maiuscola, ma offrono un grande calcio, in più si sono rinforzati in maniera molto intelligente durante il mercato di riparazione. Le forze in campo non sono ancora ben delineate, i tabarchini in casa sono un cliente ostico per tutti e potrebbero diventare la vera sorpresa. La spunterà chi riuscirà a non perdere punti contro le formazioni di bassa classifica, poi conteranno tanto gli scontri diretti. Stiamo assistendo comunque ad un buon campionato, il livello è cresciuto, forse perché ci sono meno fuoriquota e più giocatori che scendono dall'Eccellenza per motivi personali».