«Campionato equilibrato, si deciderà tutto in primavera»
Il Sorso riparte di slancio, Leoncini applaude i suoi: «Tante assenze in avanti ma chi è sceso in campo ha fatto il suo dovere, il risultato parla chiaro»
Dopo due pareggi di fila, che ne hanno un po' limitato la velocità di crociera, il Sorso riparte con il vento in poppa, grazie al sontuoso successo casalingo rifilato al malcapitato Siniscola, travolto con un rotondo 6 a 0. Tre punti pesanti, che permettono ai ragazzi allenati da mister Marco Leoncini di riprendere l'inseguimento alla vetta, occupata dallo Stintino, staccato di quattro lunghezze. La stagione si annuncia dura e al contempo entusiasmante: i bianco-celesti hanno tutte le carte in regola, oltre a tanta determinazione, per potersi ritagliare un ruolo da protagonisti assoluti.
«Domenica siamo andati piuttosto bene – ammette Leoncini commentando l'ultima uscita dei suoi, nonostante nei primi 40' fossimo troppo contratti e tesi; le assenze pesanti in avanti di Tribuna, Altea e Fenu ci hanno complicato le cose, ma chi è sceso in campo non ha fatto assolutamente rimpiangere gli assenti. Una volta sbloccato il punteggio la gara si è messa in discesa. Il Siniscola si è difeso piuttosto bene, poi sono stati costretti a scoprirsi un po' per recuperare, e dal quel momento non c'è stata più partita». Era importate ripartire dopo i due pareggi consecutivi, non tanto per la classifica quanto per morale e autostima. «Contro il Fonni siamo stati puniti sull'unico tiro in porta, un calcio di punizione; anche il loro allenatore ha ammesso che il risultato finale era troppo generoso. Noi non riuscivamo a concretizzare, ci abbiamo messo 70' per trovare il gol, una faticaccia insomma. Agguantato il pareggio siamo rimasti in dieci uomini e non siamo riusciti a vincere la partita. Anche con il Bonorva abbiamo giocato tutta la ripresa in inferiorità numerica, gli ultimi 15 minuti addirittura in nove: un punto ci può stare, soprattutto perchè strappato su un campo difficile, in terra battuta».
Il Sorso occupa al momento la terza posizione, con lo Stintino che vola a punteggio pieno. «Il nostro primo obbiettivo è quello di raggiungere nel più breve tempo possibile la quota salvezza e mantenere la categoria, poi cercheremo di dare continuità agli ottimi risultati ottenuti l'anno scorso. Il torneo sembra più equilibrato, non c'è una squadra come l'Ilvamaddalena, che poteva ammazzare tranquillamente il campionato, eppure non l'ha fatto. A meno che lo Stintino non le vinca tutte, e allora Stefano riuscirebbe a contraddirmi (ride)». Il tecnico traccia un primo bilancio sulle forze in campo. «Lo Stintino può fare una stagione importante, sono un'ottima squadra. Noi non ci nascondiamo, lo stesso dovrebbero fare loro. Ci sono almeno 4-5 compagini che si equivalgono: oltre a noi e alla capolista ci aggiungo Usinese, Tempio e Dorgalese, più una o due sorprese. Ad inizio anno puntavo su Macomerese e Cus Sassari: gli universitari stanno stentando più del previsto, ma quando li abbiamo incontrati all'esordio mi hanno fatto un'ottima impressione. Il campionato comunque si deciderà in primavera».
Nel frattempo, il Sorso si gode la palma di miglior difesa: un dato parziale, dopo appena cinque giornate, ma che conferma l'ottimo lavoro svolto da Leoncini. «Ti dico la verità, non mi ero accorto di questo dato, mi fa piacere. Per il resto, non si può sempre vincere, in campo scendono anche le avversarie. Noi ci presentiamo ad ogni confronto con il chiaro intento di strappare i tre punti, ma penso sia un discorso che riguardi un po' tutti. Questo sport viene determinato da tanti variabili ed episodi particolari: serve fortuna, e meno infortuni possibile». In questo senso il Sorso sta ancora facendo i conti con i postumi della scorsa stagione. «Dobbiamo ancora recuperare Leoncini e Cacace, due ragazzi che ci hanno dato tanto e potevano contribuire ancora molto. Alessio si è rotto crociato e menisco nella prima gara del ritorno; il secondo ha rimediato la frattura del perone durante il riscaldamento per la finale di Coppa contro il Bosa, non sappiamo per quanto ne avrà ancora. Le rose non sono così ampie, certe assenze lasciano il segno».
Il Sorso è stata la sorpresa più grande della passata stagione; quest'anno invece le avversarie forse vi affrontano con maggiore attenzione. «Lo spirito è senza dubbio diverso; in passato in molti pensavano di liquidarci facilmente, ma sono stati costretti a ricredersi. A noi non piace prendere schiaffi, ne porgere l'altra guancia, proprio per questo ce la giochiamo a testa alta contro chiunque». Forti anche del grande calore dei tifosi. «I Nuovi Lions sono il nostro dodicesimo uomo in campo, ci seguono dappertutto, sia in casa che trasferta, non possiamo che ringraziarli perché il loro supporto è fondamentale, per i ragazzi più giovani e per quelli più esperti».
L'allenatore è sicuro: il ruolo da protagonisti non è un peso. «Siamo sereni, la società non ci ha chiesto nulla di particolare, ma ci teniamo a disputare una stagione di primo piano; a nessuno piace fare la parte delle comparse. Ce la giochiamo con chiunque senza nessun timore: a cosa serve la paura in una partita di calcio? Vogliamo divertirci, faremo il possibile, ma vincere è una combinazione di fattori. Spendere una barca di soldi non è garanzia di successo, perché spesso la spunta la classica compagine senza pretese che non ha nulla da perdere. E' un po' la nostra storia: l'anno scorso siamo partiti per salvarci, con gli stessi ragazzi che avevano acciuffato la permanenza in Promozione all'ultimo; siamo invece arrivati in finale, e ora ci abbiamo preso gusto (ride)». Il calendario ora offre la super sfida contro la Dorgalese. «Possiamo incominciare a capire di che pasta siamo fatti, gli scontri diretti servono anche a questo. Prepareremo la partita come tutte le altre, pur sapendo che la Dorgalese è una buona squadra, che negli ultimi anni ha fatto registrare cose importanti. Quest'anno si sono ulteriormente rinforzati, con gli arrivi di Piras e Baratelli, due elementi di esperienza che conoscono molto bene la categoria, oltre ad aver giocato in Eccellenza. Ho letto che anche loro puntano in alto, vedremo che dirà il campo». Dovrete fare attenzione, tra gli altri, a bomber Cadau. «Giocatore fortissimo, in grado di garantire una ventina di gol all'anno, ma io mi preoccupo più dei miei che degli avversari; è normale che ciascuno di noi pensi agli affari di casa propria. Per quanto ci riguarda, tenteremo di esprimere il nostro calcio, come facciamo ogni domenica. Il campionato sta entrando nel vivo, emergeranno i veri valori, ma tra poco meno di un mese aprirà il mercato, quindi le cose sono destinate a cambiare. Marzo e aprile saranno comunque i mesi decisivi».