«Il girone C ha valori tecnici e tattici altissimi»
Il Tempio affila le armi, Cantara: «Progetto serio e piazza ambiziosa ma le pressioni non mi spaventano»
L'avvio di stagione, a dire il vero, non è stato proprio esaltante, con l'eliminazione dalla Coppa Italia causata, soprattutto, della sconfitta rimediata nella primissima gara in casa del Luogosanto, a cui è seguito il successo interno sul Coghinas che, però, non è stato sufficiente per strappare il pass per gli ottavi di finale.
Anche in campionato l'esordio dei ragazzi allenati da mister Giuseppe Cantara è stato dolce-amaro, con il pari a reti bianche, di fronte al proprio numerosissimo pubblico, rimediato nel match con l'Ozierese.
I galletti però si sono riscattati già a partire dalla seconda giornata, grazie all'ottimo e pesantissimo successo, di misura, per 2 a 1, ottenuto nella tana del temibile Bonorva.
Domenica scorsa, poi, sono arrivate tantissime conferme per il tecnico ex Nuorese e Ossese: il sontuoso 5 a 1 maturato nel confronto interno con l'Oschirese parla chiaro; la squadra è in netta crescita e sta iniziando ad innestare le marce alte. Il calendario, ora, riserva la trasferta contro il Coghinas, ancora inchiodato a quota 0 in classifica; proprio per questo, Valenti e soci dovranno prestare particolare attenzione e scendere in campo con la concentrazione al massimo per evitare brutte sorprese. L'intento, ovviamente, è quello di dare continuità ai risultati positivi, per colmare, quanto prima, il gap di due punti con le prime della classe Usinese e Porto Torres.
«La gara contro l'Oschirese è andata piuttosto bene, soprattutto per quanto riguarda il risultato — dichiara mister Giuseppe Cantara analizzando il match — Siamo riusciti a sbloccare subito il punteggio, la squadra ha incominciato a giocare in scioltezza e devo dire che la prima mezz'ora è stata davvero ottima».
Il tecnico però chiede di più. «Ne ho parlato con i giocatori subito dopo il fischio finale: abbiamo accusato un piccolo calo mentale che di fatto ha permesso ai nostri avversari di rialzare la testa, con il calcio di rigore del 2 a 1. Dobbiamo imparare a chiudere il discorso se vogliamo fare meno fatica per portare a casa i punti; la sfida si è risolta soltanto nel secondo tempo, i ragazzi hanno reagito alla grande e c'è stato un radicale cambio di atteggiamento da parte nostra».
Rispetto alla positivissima gara di Bonorva, il Tempio ha fatto diversi passi in avanti.
«Dobbiamo partire da un presupposto: la squadra è stata completamente rinnovata rispetto all'anno scorso; a parte Mossa e Valenti, tutti gli altri sono alla prima esperienza con questa maglia. Ciò significa, soprattutto, che c'è bisogno di un po' di tempo per raggiungere gli equilibri ottimali e una sufficiente organizzazione di gioco; siamo in netta crescita e mi auguro che le cose possano continuare su questa strada. Speriamo presto di trovare un'identità precisa, ma non è semplice, perchè comunque abbiamo anche l'esigenza di fare punti. Quello del Tempio è un progetto importante: il piano tecnico-tattico è un aspetto fondamentale, ma la classifica non può passare in secondo piano; bisogna essere bravi a trovare una sintesi in questo senso. Io punto parecchio sulla mentalità e proprio per una questione di morale, di autostima, è importante limitare al minimo le battute a vuoto, soprattutto all'inizio».
Cantara ritorna sul 2 a 1 maturato contro il Bonorva.
«Con tutto il rispetto per l'Oschirese, che farà comunque il suo campionato, i biancorossi sono una delle compagini più forti del torneo; hanno lavorato tanto e bene sul mercato estivo e proprio per questo riuscire a batterli in casa loro ci ha regalato una grande iniezione di fiducia. Nonostante il primo mezzo passo falso, parlo soprattutto per quanto riguarda il risultato più che sul piano del gioco, possiamo ritenerci abbastanza soddisfatti».
Lo 0 a 0 interno contro i canarini non ha lasciato particolari strascichi negativi.
«Sono stati bravissimi ad imbrigliarci, a frenarci, ma a dire la verità non posso rimproverare nulla ai miei: in quell'occasione ci è mancato soltanto il gol».
Anche in Coppa Italia il Tempio ha dovuto fare i conti con la sfortuna.
«Era uno degli obiettivi del club per questa stagione, ma purtroppo ci è già sfuggito di mano. Quella con il Luogosanto è stata la nostra prima partita ufficiale: non siamo venuti meno per quanto riguarda la prestazione, ma abbiamo pagato a carissimo prezzo due situazioni particolari, da cui sono nati i gol: in occasione di un fallo laterale lungo dentro l'area, e poi con il calcio di rigore che ci ha tagliato definitivamente le gambe. Loro in quel momento stavano meglio: potevano contare su un'intelaiatura già collaudata nella passata stagione, si sono presentati alla sfida con la determinazione giusta, mostrando grande compattezza e forza».
La parola d'ordine, in questi casi, è: niente drammi. «Anche gli scivoloni, se vissuti in maniera intelligente, possono risultare utili e ti possono aiutare a migliorare. Mettiamoci una pietra sopra e concentriamoci sul campionato».
Il tecnico ritorna sui motivi che l'hanno spinto ad accettare la proposta del Tempio.
«Ringrazio il presidente per avermi scelto: ho la possibilità di lavorare su un progetto serio e molto importante; questa è una piazza di assoluto rispetto, tra le migliori nell'intero panorama regionale. Scendere di categoria non è stato affatto un problema — continua — perchè preferisco andare dove ci sono i presupposti per esprimere un buon calcio. Il club è molto organizzato, hanno un'idea di sport che si sposa benissimo con la mia; in città, inoltre, ci sono ben due strutture dove possiamo allenarci, non ci manca nulla insomma. In più, il pubblico segue la squadra con una passione smisurata. Ci sono tutte le carte in regola, dunque, per mettere in piedi una stagione ricca di soddisfazioni».
L'allenatore è ormai abituato a gestire le pressioni.
«Riesco a lavorare sempre con una buona dose di serenità, forse per una questione caratteriale. Qui al Tempio, è vero, c'è l'esigenza di fare risultato, ma è una cosa a cui ho fatto il callo: l'anno scorso ho allenato la Nuorese, un'altra piazza calda in questo senso. I nostri tifosi, per fortuna, ci danno tutto il loro supporto e anche il presidente ci trasmette tanta tranquillità; ovviamente le attese non mancano, ma le sfide non mi spaventano».
Quest'anno, a differenza degli anni passati, è aumentato notevolmente il numero di partite che si giocano al sabato: per quanto riguarda il Girone C, ad esempio, nell'ultimo turno le gare andate in scena la domenica sono state appena due.
«Probabilmente sono rimasto ai vecchi schemi: io il calcio l'ho sempre inteso come una faccenda legata alla domenica, il giorno che i tifosi aspettano per tutta la settimana; quest'anno, invece, stiamo vivendo una situazione un po' anomala. Capisco bene le esigenze della Federazione: si parla di un piccolo problema con il numero degli arbitri a disposizione, anche se non posso sapere esattamente come stanno le cose. Il fatto è che, così facendo, si perde la concomitanza tra le gare, una cosa che proprio non mi piace. Dall'altra parte, però, un allenatore magari ha l'opportunità di poter vedere, dal vivo, qualche avversario, che non gusta mai. Ci sono dei pro e contro, insomma, ma preferirei che le squadre scendessero in campo tutte nello stesso momento».
Cantara si concentra sulla prossima sfida.
«Sto già raccogliendo informazioni sul Santa Maria Coghinas, che abbiamo affrontato in Coppa Italia, tra l'altro, ma probabilmente ci troveremo davanti una formazione diversa, perchè ho visto che hanno qualche squalificato tra le loro fila».
Il tecnico ha le idee chiare sulle risposte che si aspetta da parte dei suoi.
«Dovremo scendere in campo con la testa giusta; mi aspetto conferme importanti sul piano dell'approccio, dell'atteggiamento. Dobbiamo cercare di rimanere, per quanto più possibile, dentro alle partite, perchè concediamo ancora troppo agli avversari. Fa parte del nostro percorso di crescita ma possiamo fare diversi passi in avanti in questo senso; si tratta del presupposto fondamentale, del resto, se vuoi davvero disputare un campionato al vertice».
I bianco-neri sono un cliente da prendere con le molle.
«Mi preoccupa che abbiano perso tre partite di fila in campionato; non dico che sono all'ultima spiaggia, ma sicuramente prenderanno la gara di domenica come l'occasione buona per riscattarsi e incominciare a mettere qualche punto in cassaforte. Ci attende una sfida piena di insidie: dovremmo prepararci al meglio se vogliamo dare continuità ai nostri risultati».
Le pretendenti al titolo, del resto, sono tante, e corrono già fortissimo.
«Quest'anno il campionato di Promozione presenta valori tecnici e tattici altissimi, forse in misura maggiore rispetto al recente passato. L'anno scorso, a parte Tempio e Calangianus, le compagini più quotate erano l'Usinese e lo Stintino; quest'anno invece vedo bene il Bonorva, l'Usinese, la Macomerese, lo Stintino, il Buddusò, che è una compagine ben attrezzata, anche se stanno stentando più del previsto. Si tratta di un aspetto positivo, la concorrenza ti spinge ad andare oltre i tuoi limiti, ti stimola a fare sempre meglio; proprio per questo dico che non possiamo assolutamente abbassare la guardia. Anche il Thiesi, che ha ringiovanito notevolmente il proprio organico, darà sicuramente molto filo da torcere a tutti, assieme al Porto Torres, che è riuscito a partire davvero fortissimo».