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Il Tonara dei Pili vola, Antonio: «Una favola che nasce dalla vittoria in Prima con Miceli». Chicco: «Troppo bello far gol davanti al mio pubblico»
Il capitano e l'esterno: Col Siliqua è stata dura

Il Tonara dei Pili vola, Antonio: «Una favola che nasce dalla vittoria in Prima con Miceli». Chicco: «Troppo bello far gol davanti al mio pubblico»

Uno è il capitano, un gladiatore tuttofare che gioca trequartista, interno, mediano e pure difensore centrale. L'altro è un esterno offensivo, giovanissimo, dal grande carattere e dalla tecnica già importante. Si chiamano entrambi Pili, cognome molto diffuso a Tonara, ed in comune hanno il fatto di essere stati protagonisti della semifinale playoff vinta 2-1 contro il Siliqua in uno stracolmo "Su Nuratze". 

Chicco e Antonio Pili sono anche i primi due a sinistraAntonio è classe 1990, ha avuto esperienze di rilievo con le maglie di Villacidrese e Porto Torres ed è il simbolo dell'esplosione dei rossoneri balzati in tre stagioni dalla Prima categoria alla soglia dall'Eccellenza passando per la vittoria della Coppa Italia di Promozione. Contro gli iglesienti il capitano ha colpito una traversa su punizione e ha chiuso la partita centrale di difesa per l'infortunio di Claudio Sau. Enrico, per tutti Chicco, invece è classe 1997 e non è ancora maggiorenne ma ha una carriera luminosa davanti a sé. Ha sbloccato il match ad inizio ripresa segnando il primo gol stagionale dopo i due in Coppa Italia: «Avevo paura di sbagliare ma ce l'ho fatta, ho provato un'emozione troppo grande davanti al mio pubblico che era numerosissimo, tutto troppo bello. Dedico il gol a tutti i miei compagni, perché mi hanno aiutato quando sono stato fermo due mesi per infortunio, alla mia famiglia e a tutti i tifosi del Tonara». L'autorete al 75', in comproprietà tra Atzori e il portiere Michele Pili, ha rimesso in discussione la qualificazione alla finalissima. «Nei supplementari eravamo in dieci per l'espulsione di Deligia - dice ancora Chicco Pili - ma ce l'abbiamo fatta perché era troppo importante per noi questa finale che è il traguardo più grande raggiunto dal Tonara». Antonio Pili aggiunge: «Era una partita sentitissima e può aver giocato un brutto scherzo la tensione, ma davanti ai nostri tifosi non poteva esserci che la vittoria. È stata una gara sofferta, contro un Siliqua molto organizzato ma quando giochi in casa, con due risultati su tre a disposizione, allora cerchi anche di amministrarla. Potevamo chiuderla sul 2-0 e credo non ci sarebbero stati problemi; invece loro, dopo l'autorete, ci hanno creduto sino alla fine ma siamo stati bravi a non mollare mai e chiuderla sul 2-1 con Calaresu. Il cuore contraddistingue noi tonaresi, non ci abbattiamo per una espulsione o col fatto che Sanna aveva pure i crampi. Potevamo essere in nove ma quando c'è un pubblico così che ti dà una spinta allucinante era impossibile fermarsi. I nostri tifosi cantano "non passa lo straniero" ed è una verità simpatica per dire che per gli avversari è sempre dura. Col Siliqua erano una cosa indescrivibile, sembravano con noi in campo, vorrei ringraziarli uno ad uno».

 

Il più giovane dei Pili ricorda che «ad inizio anno sembrava un sogno arrivare fin qui ma ce l'abbiamo fatta grazie all'apporto di 25 giocatori perché siamo un grande gruppo. Sono arrivati Atzori, Sanna e Moccia a darci una mano, ma sono importanti anche Antonio Pili, Luca Sau, che sta rientrando da un infortunio, e Michele Pili». E poi il mini-attaccante rivela: «Il nostro punto di forza però sono i fuoriquota, noi under 18 siamo tutti bravi ragazzi». Antonio è un leader e prova a spiegare com'è nata questa favola Tonara: «Dalla vittoria in Prima Categoria con Bicio Miceli. Questo risultato va infatti dedicato anche a lui perché io sono tornato a giocare nel mio paese che facevo il difensore, lui ha avuto un colpo di genio mettendomi a centrocampo e sono andato parecchie volte a rete. Inoltre ci ha dato una carica a noi giocatori del posto perché quella vittoria rimarrà storica con in campo tutti atleti di Tonara. Adesso siamo qua, passando per l'esperienza fatta con Marco Marchi e il professor Marteddu, che sono venuti a complimentarsi con noi anche domenica, mentre quest'anno sono arrivati Lello Floris con il prof Mameli e per Tonara è stata la consacrazione. Qui si lavora bene già dal settore giovanile con 100 bambini nella scuola calcio, una realtà così non la si trova in molti posti in Sardegna».

 

Per un Tonara che continua a stupire tutti c'è l'ultimo ostacolo da superare per centrare il sogno. La finale con la Kosmoto Monastir di domenica a Sa Rodia vale l'Eccellenza. «Speriamo di segnare ancora - dice Chicco Pili - anche se in finale sarà dura. Ci proveremo pure col Monastir, dopo aver battagliato con la Dorgalese per conquistare la seconda posizione, importante poi per giocare in casa la semifinale col Siliqua. La gara sarà a Oristano, speriamo porti bene come l'anno scorso quando conquistammo la Coppa Italia». Antonio Pili si carica già per la finalissima: Massimo rispetto per la Kosmoto ma paura di nessuno, entreremo in campo tranquilli come contro il Siliqua, come va va e anche se giocheremo a Oristano è che se fossimo in casa ugualmente perché ci seguiranno in tanti per l'ultima gara della stagione». Che ha un valore immenso per il capitano: «È un sogno che si avvera per me. Quando io sono tornato a giocare nel Tonara avevo promesso a mio nonno, che ora non c'è più, che saremmo arrivati in Eccellenza».

In questo articolo
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2014/2015
Tags:
Sardegna