Intervista al diesse Antonello Canu
La favola del Barisardo, ad agosto non esisteva ora è terzo
Antonello Canu, 47 anni originario di Burgos e Silanus, ma cresciuto a Carbonia, vive e lavora a Bari Sardo sin dai primi anni ’80. Oggi è il direttore sportivo della squadra di calcio del centro ogliastrino.
Direttore, ci spieghi un po’ com’è maturato il suo ingresso nella nuova società
«Avevo ricoperto questo incarico anche qualche anno fa, sempre qui a Bari Sardo quando in panchina c'era Antonello Staffa, sono stato personalmente invitato da Marcello Ligas a far parte di un nuovo progetto societario e immediatamente ho dato la mia disponibilità»
Marcello Ligas è un giovane ragazzo che tanto ha fatto per salvare il Bari Sardo l’estate scorsa. Che meriti ha?
«È un ragazzo di 23 anni, con un entusiasmo invidiabile e contagioso, in estate ha mobilitato tantissime componenti della nostra cittadina per far sì che il calcio non scomparisse»
Quindi si può dire che il calcio a Bari Sardo ha rischiato seriamente di scomparire
«Assolutamente sì. Il Comune ha avuto un ruolo fondamentale pagando l’iscrizione entro i tempi dovuti, poi Marcello Ligas ha coinvolto i dirigenti della Bariese Calcio, che lo scorso anno ha militato in Terza Categoria, nel progetto salvezza dell’US Bari Sardo, fondata nel 1971»
È stato nominato presidente l’avvocato Bruno Pilia, persona di spiccata personalità
«Esattamente. Ha accettato con grandissimo entusiasmo, è la persona più adatta per tale incarico»
Con quali obiettivi siete partiti?
«Con quello di salvare il calcio in questa piazza. Non dobbiamo pensare a qualcosa di diverso che sia il divertimento allo stato puro sennò ci sentiremo tutti sconfitti»
Vista l’indecisione sulla partecipazione al campionato, com’è stato possibile allestire una squadra ora terza in classifica?
«Lavorando 24 ore su 24 negli ultimi tre giorni di mercato. Avevamo solo 5 elementi in rosa (Gabriele Boi, Stefano Pischedda, Mario Todde, Paolo Piras e Alberto Deiana, ndr) e alcuni giovanissimi provenienti dalle giovanili. Siamo riusciti a riportare alla base alcuni giovani di Bari Sardo, come Federico Cotza, uno dei nostri portieri, poi sono arrivati Arialdo Angioni dall’Arzachena, Attilio Manis dal Pula e Gabriele Pinna dal Siliqua. Oltre a loro abbiamo acquistato i fratelli Claudio e Fabio Demurtas, ex Budoni e Ulassai e si sono rimessi in discussione Francesco Orrù e Massimiliano Scattu, inattivi negli ultimi anni. In più l’esperienza degli over 30 come Salvatore Magrini, Luca Dore, Simone Salis e Alberto Atzeni; per quest’ultimo si tratta di un ritorno a casa. Tutti acquisti a parametro zero»
Una rosa composta da tanti giovani
«Di 24 giocatori, 18 sono di Bari Sardo. Crediamo nei giovani e vogliamo farli maturare. Tra l’altro, anche la storica scuola calcio di Bari Sardo, che ha sempre agito privatamente, da quest’anno fa riferimento alla nuova Società, pur avendo comunque mantenuto una certa autonomia»
La scelta del tecnico è ricaduta su Marco Orrù di Jerzu. Come mai?
«Perché ha sposato il progetto dei giovani. Con lui c’è stato un pour parler ad inizio agosto e abbiamo trovato immediatamente un’intesa. Marco e il suo staff (il preparatore atletico Mauro Piras e quello dei portieri Tonino Ibba, ndr) hanno finora svolto un lavoro eccezionale»
Un lavoro che oggi vi ripaga con il terzo posto in classifica. Ve lo aspettavate?
«È sicuramente una piacevolissima sorpresa. In tanti ad inizio torneo ritenevamo che avremmo conquistato solo 8 punti in tutto il campionato ed invece ne contiamo 14, con 12 reti segnate e 8 subite. Non male»
Continuando così però, significa giocarsi un posto in paradiso…
«I margini di crescita ci sono ma questa è una squadra giovane non dimentichiamolo. A noi ci soddisfa vedere tanti ragazzi di Bari Sardo esordire in prima squadra come Federico Cotza, Davide Pisano, Francesco Doneddu, Nicola Guiso e Maurizio Mucaria, tutti tra i 16 e i 19 anni. Inoltre, negli ultimi 20 minuti contro il La Palma Cagliari, la squadra ha giocato con 9/11 di Bari Sardo e questo per noi è motivo di grande orgoglio. La classifica è bugiarda e già domenica ci sarà da sudare contro un Capoterra che vedo tra le favorite per il salto di categoria»
Proprio il Capoterra nelle ultime due giornate ha battuto le altre due ogliastrine, Lanusei e Cardedu. Vorrete sicuramente vendicare i vostri cugini…
«Sarà una partita molto difficile, loro hanno in squadra elementi di grande valore che potrebbero ben figurare anche in categorie superiori; penso a Billo Aramu e Checco Serreli, oltre ad avere in porta un ottimo portiere come Andrea Capitta. Cercheremo di fare del nostro meglio al cospetto di una squadra importante»
Dopo il Capoterra, affronterete in successione Pula e Porto Corallo. Che aspettative avete?
«Nessuna in particolare, se non di divertirci contro giocatori importanti come Falco, Antinori, Placentino, Viani, Gomez e tanti altri»
Il vostro miglior marcatore è Mario Todde con 6 reti. Dopo una partenza strepitosa è un po’ in calo, come mai?
«Semplice calo fisiologico, niente di più. Speriamo che da domenica riprenda a far gol. Per fortuna ci sta pensando Arialdo Angioni, domenica a segno per la terza domenica consecutiva»
L’ambiente cittadino cosa pensa della nuova dirigenza?
«Tra la gente è sicuramente rinato l’entusiasmo. Per il derby contro il Cardedu abbiamo avuto 600 spettatori, mentre domenica contro il La Palma Cagliari sono accorsi al Circillai 300 sostenitori. Tra l’altro è stato rifondato il gruppo dei tifosi con il nome di Nuova Guardia (in passato spopolava la Curva Dritta, ndr)»
Col mercato ormai alle porte, che linea terrà la società?
«Per il momento si allena con noi Marco Antonio Melis di Jerzu, che si è appena svincolato dal San Vito; è un mediano con caratteristiche importanti e in accordo con l’allenatore valuteremo se tesserarlo. Il prossimo anno rientreranno in squadra due ragazzi di Bari Sardo, Andrea Mameli e Fabio Congiu, che giocano rispettivamente nell’Idolo di Arzana e nel Girasole. In futuro poi, auspichiamo il ritorno di altri giocatori di Bari Sardo, sparsi in diverse squadre dell’Ogliastra»
Roberto Secci