"Complimenti al Real Porto Pino per la sportività"
La Kosmoto Monastir vince il campionato, il presidente Marco Carboni è raggiante: "Sono contentissimo e assolutamente soddisfatto"
A 3 giornate dalla fine è già tempo di verdetti negli 8 gironi di seconda categoria.
Nel girone C, la Kosmoto Monastir, vincendo la gara sul campo del Real Porto Pino, ha già conquistato matematicamente la meritatissima promozione diretta in prima categoria.
I numeri ci raccontano di una squadra che ha letteralmente dominato il campionato: 21 vittorie, 4 pareggi e solo due sconfitte; 86 le reti segnate, che valgono il miglior attacco del torneo e soltanto 24 quelle subite. Statistiche che sono destinate a migliorare, visto che mancano ancora 270' minuti alla conclusione della stagione.
Abbiamo avuto la possibilità di analizzare con Marco Carboni, il presidente della società, le ragioni che stanno dietro a questo strepitoso successo; un'intervista che era in programma già da tempo ma che, per scaramanzia, lo staff della Kosmoto Monastir ha voluto concederci soltanto a traguardo raggiunto: nel calcio, si sa, la scaramanzia è un aspetto che non si può assolutamente trascurare.
Signor Presidente, si aspettava di vincere il campionato con ben tre giornate d'anticipo?
«Ad inizio stagione, sinceramente, no. Strada facendo ci siamo resi conto che la squadra effettivamente aveva tutte le caratteristiche per poter raggiungere questo traguardo; il nostro è sicuramente un buon gruppo, man mano che ottenevamo i risultati abbiamo incominciato a credere maggiormente nelle nostre qualità e quindi nella vittoria finale, anche se ovviamente non l'abbiamo mai esternato più di tanto; abbiamo preferito che a parlare fossero le prestazioni e i risultati ottenuti sul campo.»
A proposito di quanto mi ha appena detto, c'è stato un momento particolare della stagione dove ha capito che la sua squadra poteva regalarvi tantissime soddisfazioni, come poi è accaduto?
«Ti dico la verità, ci sono stati 2 momenti in cui ho avuto la netta sensazione che i ragazzi potevano fare davvero bene quest'anno: il primo è stato durante un'amichevole disputata contro La Palma (squadra che occupa il quarto posto nel campionato di Promozione n.d.r.) dove abbiamo veramente giocato a calcio: è stato un piacere vedere la squadra esprimersi così bene, tant'è che anche gli avversari sono rimasti piacevolmente stupiti dalla nostra prestazione, considerando che giochiamo in seconda categoria.
Il secondo momento è stato durante un'amichevole giocata a Nuraminis dove, non vorrei apparire presuntuoso, abbiamo dato una lezione di calcio: sono stato particolarmente colpito dalla qualità del gioco e ho realmente capito che la squadra aveva tutte le carte in regola, le potenzialità quindi, per fare un campionato importante.
Siamo stati agevolati dal fatto che abbiamo giocato le partite casalinghe nel nuovo impianto, dotato di un campo di gioco in sintetico di ultima generazione; questo ha sicuramente avvantaggiato i giocatori più tecnici e in definitiva tutta la squadra.»
I numeri parlano chiaro: non avete solo vinto il campionato con tre giornate d'anticipo ma lo avete letteralmente dominato, vantando, al momento, il miglior attacco e la migliore difesa. Penso sia normale essere orgoglioso e soddisfatto di questo gruppo, non crede?
«Sono contentissimo e assolutamente soddisfatto: siamo stati bravi e soprattutto costanti; abbiamo conquistato la vetta della classifica all'ottava giornata e l'abbiamo mantenuta sino alla fine, riuscendo a crescere e migliorare costantemente, partita dopo partita.
I numeri, come dici tu, parlano chiaro: abbiamo segnato la bellezza di 86 gol; due dei nostri tre attaccanti principali hanno realizzato ben 53 reti; i tre attaccanti titolari hanno siglato, nel complesso, 69 gol; possiamo vantare la miglior difesa dell'intero torneo e siamo la squadra che ha vinto più partite.»
Quale è stata secondo Lei la vostra arma migliore?
«Sicuramente è stata il collettivo: in rosa abbiamo giocatori di assoluta qualità come Davide Murtas, Marco Peddis, Andrea Manca; tutti ragazzi che hanno giocato in categorie superiori e hanno messo la loro esperienza al servizio dei più giovani permettendo di costruire un organico solido e davvero eccezionale.
L'anno prossimo la nostra società compie il 30° anno dalla sua fondazione, non è la prima vittoria che otteniamo ma, sinceramente, devo ammettere che questo gruppo è stato quello che mi ha sorpreso di più: i ragazzi si sono integrati perfettamente, sia in campo e sia fuori; penso che questo sia uno degli aspetti più rilevanti e degni di nota.»
Penso siano doverose, a questo punto, due parole per descrivere l'operato di mr. Andrea Cossa: grande merito per questa promozione spetta anche a lui.
«Il lavoro del mister è stato eccezionale. Negli anni scorsi l'allenatore veniva scelto ad agosto se non addirittura a settembre; quest'anno, al contrario, l'allenatore conosceva perfettamente la squadra, visto che è stato ingaggiato lo scorso campionato: per la precisione è stato contattato a marzo, quando eravamo coinvolti nella lotta per non retrocedere; ci ha seguito nelle ultime partite, ha parlato con i ragazzi e ha incominciato a farsi un'idea di come sarebbe dovuta essere la rosa della Kosmoto Monastir; noi abbiamo operato quindi in base alle sue indicazioni.
La differenza principale, quella che mi ha colpito rispetto a tutti gli altri allenatori, è che non lascia niente al caso: cura nel dettaglio i più piccoli particolari, anche quelli che possono sembrare più insignificanti. Lavora in maniera scrupolosa e meticolosa e si dedica totalmente alla squadra: il lunedì mattina incomincia a pensare all'impegno successivo; ha confermato assolutamente, in maniera egregia, quanto di buono sapevo sul suo conto.
E' stato importantissimo anche il lavoro svolto dal nostro ottimo preparatore atletico, Roberto Gorla: anche lui si è inserito bene all'interno dello staff tecnico e assieme ad Andrea Cossa ha raggiunto risultati importanti.»
Quanto è stato importante, nel corso della stagione, il supporto del vostro pubblico?
Ho saputo che per la trasferta di domenica scorsa è stato allestito addirittura un pulman.
«E' stato importante, molto importante per noi: contrariamente agli ultimi anni, in cui magari non godevamo di tutto questo sostegno, quest'anno abbiamo avuto un supporto notevole da parte dei nostri tifosi; aspetto che in moltissime situazioni ci ha dato un grandissimo contributo e rappresenta sicuramente uno stimolo in più.
Nell'ultima partita che abbiamo giocato in casa, contro il San Sperate, c'erano 700\800 persone che facevano il tifo per noi: erano anni che non vedevo lo stadio così pieno.
E' vero, ci giocavamo la promozione e probabilmente questo ha spinto le persone a seguirci con più passione, ma è capitato in altre occasioni di competere per traguardi importanti e ricevere meno attenzione da parte della gente.
Nell'ultima trasferta, sul campo del Real Porto Pino, ci hanno addirittura seguito in pulman: ricevere così tanto affetto da parte loro è stata davvero una bella sorpresa.»
Signor Presidente, state già pensando a come dovrà essere la Kosmoto Monastir che disputerà il campionato di prima categoria o è ancora prematuro parlarne?
«Ovviamente per ora vogliamo festeggiare la promozione, anche se non nascondo che stiamo definendo le strategie principali in vista del prossimo anno: vogliamo inserire in rosa qualche elemento giovane, magari di quelli che abbiamo già in casa, e stiamo già stilando una lista di giocatori da contattare per tentare di migliorare la qualità della squadra ma per ora, come penso sia giusto, vogliamo goderci il raggiungimento di questo meritato traguardo.»
Abbiamo parlato dei meriti e dei pregi della sua squadra; mi permetta però una domanda: secondo Lei c'è un difetto nella sua squadra, che va corretto magari in vista del futuro prossimo?
«Quando si vince trovare dei difetti diventa difficile: i ragazzi quest'anno hanno dato il massimo, hanno lavorato con serietà e applicazione da agosto, allenandosi anche tre volte a settimana per loro esplicita richiesta. Sono stati i primi a capire che con il sacrificio si potevano ottenere risultati importanti: cercare dei difetti sarebbe quanto meno ingeneroso nei confronti del gruppo.
Probabilmente qualcosa che non ha funzionato a dovere c'è stata, ma ci penseremo più avanti, con più calma.»
Mi dica una cosa che non le piace del calcio dilettantistico sardo e una cosa che invece la spinge a continuare a investire tempo e risorse.
«Quello che non mi piace è che di dilettantistico c'è rimasto davvero poco, anche un campionato come il nostro richiede investimenti importanti.
Noi siamo stati fortunati: molti dei ragazzi che compongono la rosa attuale sono venuti a giocare da noi spinti dalla grande passione per il calcio; li abbiamo aiutati magari con un piccolo rimborso per la benzina, giusto per pagarsi gli spostamenti; considera però che ci sono calciatori che mi hanno chiesto anche 500\600 euro per disputare un torneo di seconda categoria; visti i tempi che stiamo attraversando mi sembrano cifre un po' eccessive per un campionato dilettantistico.
La crisi che attanaglia molte società come la nostra ormai è nota, ogni anno ci sono squadre che non riescono ad iscriversi ai campionati e sono condannate a sparire; noi da questo punto di vista siamo fortunati perchè possiamo contare sul contributo di amici e sponsor che hanno a cuore le sorti della Kosmoto Monastir.
Le difficoltà, anche a livello burocratico, sono sempre più grandi: io personalmente continuo in questa avventura solamente perchè sono un vero e proprio malato di calcio, gioco ancora negli amatori, mi piace stare a contatto con i ragazzi e con questo gruppo stupendo, trascorro gran parte del mio tempo libero al campo, mi piace questo sport a prescindere dai risultati che poi riesco a ottenere, mi diverto ancora moltissimo e penso che questo sia l'aspetto più importante.
Un'altra cosa che non condivido assolutamente è il contest che sta promuovendo un grande quotidiano della nostra regione: non è un concorso dove la giuria è composta da addetti ai lavori ma si regge su parenti e conoscenti degli stessi giocatori che sono in gara; si stanno creando delle vere e proprie illusioni che non fanno assolutamente bene al nostro ambiente.»
Signor Presidente, le faccio ancora i miei complimenti per i risultati che avete raggiunto. Per finire, c'è qualcuno in particolare che si sente di ringraziare?
«Vorrei ringraziare tutti i dirigenti che mi hanno accompagnato in questa bellissima avventura, tutto lo staff tecnico e soprattutto tutti i nostri sostenitori.
Ci terrei a ringraziare in maniera particolare i ragazzi del Real Porto Pino per la grandissima sportività: nonostante loro si giocassero il secondo posto hanno accettato la sconfitta in maniera davvero correttissima, con una sportività eccezionale, che ultimamente è raro trovare negli altri campi.
Proprio per questo ci tenevo a ringraziarli pubblicamente.»