Seulo e Carbonia senza problemi, colpo grosso del Vecchio Borgo, Quartu 2000 ancora in gioco
La San Marco doma il Carloforte e mantiene la vetta; Arbus corsaro con Falciani: Arborea ko; solo un punto per il La Palma
La San Marco fa il botto, supera anche l'ostacolo Carloforte e si mantiene in vetta alla classifica, con i tabarchini che scivolano a -7, incassano il terzo ko di fila e ora devono rapidamente invertire il trend se non vogliono essere tagliati fuori dalla lotta per i play-off. I rosso-blù sono comunque ancora in corsa, alla luce del pareggio rimediato, un po' a sorpresa a dire il vero, dal La Palma di Madau, che non riesce a battere in casa il redivivo Sant'Elena, al terzo risultato utile nelle ultime quattro gare, con i quartesi che possono ora tirare un bel sospiro di sollievo agganciando il quartultimo posto. Al secondo gradino del podio invece splende la stella dell'Arbus di mister Agus, che piazza il blitz perfetto in casa dell'Arborea e consolida la propria posizione, mantenendosi a tre lunghezze dal vertice.
Vincono anche il Seulo, con il netto 3 a 0 rifilato a domicilio all'Idolo, e il Carbonia, in casa contro il Siliqua di Corsini. Per quanto riguarda la corsa salvezza, spicca il successo esterno messo a segno dal Vecchio Borgo Sant'Elia sul campo del Selargius. Termina invece in parità a reti bianche il match tra Gonnosfanadiga e Andromeda.
Colpo grosso della capolista dunque, che riesce ad avere la meglio sul temibile Carloforte nel big-match di giornata: i ragazzi di mister Ledda confermano così tutto il buono messo in mostra sino a questo momento; la solita, grande compattezza unita al solito cinismo valgono dunque per il terzo 1 a 0 stagionale interno dopo quelli rifilati ad Arbus e Arborea: ad undici giornate dal termine Daddi e soci continuano a spingere forte sull'acceleratore, riscattandosi immediatamente dopo il pari a reti bianche rimediato a Seulo prima della sosta; il passo falso rimediato contro l'Andromeda nella prima uscita del girone di ritorno sembra ormai acqua passata. Morale opposto invece per gli ospiti, che devono accantonare, forse del tutto, le ambizioni da primo posto ma possono ancora sparare tutti i colpi a disposizione per centrare un piazzamento play-off: per farlo però, servirà tornare a fare punti immediatamente, perchè le rivali potrebbero non concedere molte altre chance.
L'avvio di gara vede una San Marco determinata e aggressiva, che si affaccia dalle parti di Grosso con Serra, che cerca di servire Fanni in area ma l'attaccante non ci arriva per un pizzico, e con Tosi, che ci prova da fuori ma la sua mira non è delle migliori. Per i locali le cose si complicano però in maniera improvvisa, quando Meloni è costretto a lasciare il campo in seguito ad un contrasto con Diop; mister Ledda manda in campo Farci, e la mossa risulterà decisiva. All'undicesimo il Carloforte rischia seriamente di subire il gol: Mura pesca Fanni che si invola sulla fascia, punta Grosso per poi trovare brillantemente il tempo per battere a rete ma la sua conclusione si stampa clamorosamente sul palo. Lo stesso Fanni ci riprova dieci minuti più tardi, la palla però termina alta sulla traversa. La San Marco ha in mano il pallino del gioco, il Carloforte cerca di difendersi al meglio; alla mezz'ora il punteggio si sblocca: Pilleri, direttamente su calcio di punizione, serve a Farci la palla giusta che l'attaccante spedisce in fondo al sacco con un perentorio stacco di testa. Il Carloforte accusa il colpo e fatica a reagire: la prima conclusione verso la porta difesa da Daddi arriva soltanto a cinque dal riposo, con il portiere che deve intervenire su una botta pericolosissima di Sanna.
Nella ripresa gli ospiti tentano il tutto per tutto a caccia della rimonta: Lazzaro spedisce in campo Iesu, che ha subito l'occasione giusta, su invito delizioso di Achenza, ma Daddi ci mette una toppa.
La San Marco sa aspettare il momento giusto e per poco non chiude il match: percussione caparbia di Fanni, palla al centro dell'area per Farci che però non riesce ad inquadrare il bersaglio grosso. Poi sale in cattedra Daddi, che blinda il risultato disinnescando i tentativi di Achenza e Recano. Gli ultimi minuti sono a dir poco incandescenti, con il Carloforte che cerca di buttare il cuore oltre l'ostacolo, ma sbatte sul muro eretto dalla capolista.
Ad Arborea andava in scena l'altra sfida clou della quarta giornata di ritorno: da una parte gli uomini di Firinu, intenzionati a continuare a stupire tutti, dall'altra l'Arbus di Agus, a caccia dei tre punti per continuare la caccia alla capolista. Gli ospiti attraversano un ottimo momento di forma, e si vede: compattissimi in difesa e sempre pungenti e velenosi in avanti, con Festa ispiratissimo che confeziona il primo pericolo verso la porta difesa da Carta, ma il portiere locale non si fa sorprendere. Il duello tra i due si ripete poco dopo: botta dalla distanza dell'attaccante granata, Carta respinge con sicurezza. L'Arborea inizia a guadagnare metri e si rende pericolosa con due incursioni di Marco Atzeni, che però non riesce a capitalizzare al meglio i due assist del fratello Paolo. Nella ripresa, l'Arbus sfonda: Festa chiama in causa Carta con un velenosissimo tiro cross, il portiere disinnesca la minaccia ma la palla termina dalle parti di Falciani che appostato al limite dell'area, si libera con un delizioso sombrero di un avversario e poi conclude al volo di destra fulminando il portiere avversario: gol a dir poco stratosferico. I locali protestano per un presunto fallo subito dal proprio portiere, a farne le spese è Amendola, che viene mandato anzitempo negli spogliatoi. L'Arbus, in vantaggio di un gol e di un uomo, può pensare a gestire il risultato e sfiora ripetutamente il raddoppio, con Festa che è sempre una minaccia costante per la retroguardia avversaria, ma Carta limita i danni. L'Arborea comunque non si arrende e prova a tenere testa all'Arbus sino all'ultimo: nei minuti finali occasione per Marco Atzeni, ma Toro blocca con grande sicurezza. Successo numero dodici per i granata che mantengono il passo della capolista.
Giornata più complicata del previsto per il La Palma di mister Madau, che si salva soltanto nel finale dalla beffa che il Sant'Elena stava per confezionare: partita praticamente perfetta per gli ospiti che riescono ad affrontare l'impegno con grande caparbietà, mettendo sotto scacco gli avversari per buona parte del match: i quartesi passano in vantaggio dopo 15' con Cossu, a segno dagli undici metri dopo il fallo di mano di Baldussi. Gli ospiti hanno un'altra ghiottissima occasione con Mboup, ma l'azione sfuma; sull'altro fronte, Ligas cerca di suonare la sveglia per i suoi ma l'attaccante non riesce a battere Aramu, che si salva in due occasioni. Il La Palma ci prova ancora, a cavallo dei due tempi, con Nepitella, ma Aramu fa buona guardia. A quindici dal novantesimo, gli equilibri in campo si spezzano, con il rosso rimediato da Marongiu. Il La Palma si riversa in attacco a caccia del pari, che arriva sugli sviluppi di un incursione di Ligas, che si presenta dal dischetto e non sbaglia.
Colpo esterno anche per il Seulo che non fa sconti all'Idolo e si impone con un sontuoso 3 a 0: per i padroni di casa, ancora alle prese con diverse assenze, arriva così il sesto ko stagionale, ma mister Piras può continuare comunque, almeno per il momento, a lavorare con tranquillità, con un margine di tre lunghezze nei confronti della quintultima in classifica, ma bisognerà ritrovare subito il passo perchè nelle ultime cinque uscite sono arrivati soltanto tre punti e le inseguitrici iniziano a correre forte. I ragazzi di Floris invece mettono in scena la classica partita perfetta, con un Tore Boi in versione stratosferica che già in avvio mette i brividi a Salis, che si salva in corner, ma il portiere di casa capitola poco dopo: Boi sfrutta al massimo una disattenzione della difesa avversaria e trafigge l'estremo di casa per il vantaggio. Al 20', il Seulo piazza il raddoppio con Jacopo Boi, bravo a bruciare il pacchetto arretrato dei locali sul filo del fuori gioco, senza lasciare scampo a Salis. La reazione dell'Idolo è tutta su un incursione di Pistis, l'attaccante subisce un contrasto in area di rigore ma l'arbitro fa proseguire. Ad inizio ripresa, il Seulo mette il punto al discorso: ci pensa ancora Tore Boi, doppietta per lui, che mette nel mirino la vetta della classifica capocannonieri; servirà poi il miglior Salis per evitare l'imbarcata agli ogliastrini.
Settima vittoria in stagione per il Carbonia, che non fa sconti al Siliqua e si aggiudica i tre punti in palio grazie al 2 a 1 maturato nell'arco dei 90': gli ospiti comunque confermano tutti i progressi evidenziati dopo l'arrivo in panchina di mister Vittorio Corsini ma sono costretti a tornare a casa a mani vuote. Approccio alla gara praticamente perfetto per i minerari, che partono fortissimo con Loi, bravo Maccioni a chiudere in extremis, e Momo Cosa, che spreca da ottima posizione.
Al quindicesimo però, i ragazzi di Marongiu sbloccano il punteggio: Bove, direttamente su punizione, pesca sul secondo palo Nicola Boi che non sbaglia. Il Carbonia continua a spingere forte e sfiora ripetutamente il raddoppio con Loi, dopo una fantastica azione tutta di prima, poi ci prova ancora Cosa, ma senza esito. Il Siliqua si fa vedere in avanti con Munzittu e Amorati, ma la retroguardia di casa si disimpegna con sicurezza. Nella ripresa, arriva il raddoppio: passano cinque minuti e Foddi spedisce in fondo al sacco la sfera con una spettacolare rovesciata. Il Siliqua è alle corde, il Carbonia potrebbe aumentare il divario ma manca la lucidità necessaria. Nel finale, Maccioni rende meno amara la sconfitta per i suoi siglando il punto della bandiera.
Tra i colpi più grossi di giornata, spicca l'1 a 0 esterno del Vecchio Borgo Sant'Elia in casa del Selargius: tre punti tutti d'oro per i cagliaritani di Murgia che consolidano il quintultimo posto in classifica e mettono nel mirino Siliqua e Idolo, a portata di aggancio, distanti soltanto tre lunghezze.
Gli ospiti partono con buona personalità, arginano piuttosto bene due tentativi di Aresu e incominciano a guadagnare metri, presentandosi con continuità dalle parti di Dessalvi, chiamato agli straordinari sulle conclusioni di Nessi e sul tentativo a botta sicura di Serreli. Nella ripresa i cagliaritani continuano a spingere forte: il portiere di casa è ancora protagonista sul tentativo di Murgia ma è costretto ad arrendersi poco dopo, siamo al 22', sulla conclusione di Floris. La reazione del Selargius, nonostante i cambi, non arriva, anzi alla mezz'ora Pandori complica i piani a mister Maricca lasciando i suoi in dieci uomini. Il Vecchio Borgo a quel punto non deve fare altro che gestire il vantaggio, con i locali apparsi un po' sottotono rispetto al solito.
Si chiude in parità, a reti bianche, il confronto salvezza tra il Gonnosfanadiga e l'Andromeda: i locali, che in settimana hanno fatto registrare l'addio di mister Zaccolo, si affidano in panchina al duo Vacca- Garau; le prime azioni degne di nota sono proprio dei bianco-verdi che ci provano con Corsa, Vaccargiu e soprattutto con Concas che chiama in causa Angioni. Alla mezz'ora ci prova anche Pinna, di testa, ma la sua mira non è delle migliori. Nel finale di tempo, i giallo-neri si fanno vivi dalle parti di Petucco con il solito Olla, su punizione, con la palla termina sul fondo. Il Gonnos ci prova ancora con i vari Tomasi, Corda e Vaccargiu, ma la retroguardia ospite resiste bene all'urto. Nella ripresa il copione non cambia: guizzo di Tomasi, ma la sua conclusione termina fuori bersaglio; l'Andromeda si fa vivo ancora con Olla, che non riesce però a superare l'attento Petucco. Non va meglio ad Erriu, poco dopo. L'ultima occasione del match parte dai piedi di Tomasi, su punizione, ma Angioni non corre rischi.
Il Quartu 2000 manda un chiaro segnale a tutte le rivali in ottica salvezza, aggiudicandosi la sfida decisiva in casa contro il Bari Sardo: in palio, punti assolutamente vitali per continuare a credere nella salvezza. I padroni di casa partono con il piede giusto: in avvio ci provano Carta e Maloni, alla mezz'ora Delogu semina il panico nella retroguardia ogliastrina ma non è fortunato al momento della conclusione. Gli ospiti si fanno vivi a dieci dal riposo, con un tiro dalla distanza di Arras, controllato da Mainas. Nella ripresa, il Quartu aumenta i giri del proprio motore: ci prova Dessì,su punizione, poi è il turno di Pichiri, che da pochi passi trova la deviazione quasi vincente, perchè Pistis salva i suoi in extremis. Al 18', il punteggio si sblocca: fuga di Dessì in contropiede e vantaggio, meritato, per i locali. Nel finale, Magari cerca di pescare il jolly su punizione, ma Mainas è provvidenziale e salva il risultato.