Lanusei-Castiadas, Mereu: «Vittoria importante che ci dà fiducia». Loi: «Condannati da un episodio sfortunato, la partita l'abbiamo fatta noi»

Bernardo Mereu non può che essere soddisfatto per la vittoria, la seconda della sua gestione, giunta al termine di un girone d'andata avaro di punti per il Castiadas: «Non siamo ancora un gruppo, è chiaro che dobbiamo migliorare l'intesa con i nuovi arrivati. La sosta del campionato non sarà per noi un periodo di riposo, ma dovremo migliorare, appunto l'intesa tra i giocatori e tra i vari reparti per raggiungere un vero e proprio gioco di squadra. La vittoria acquista un significato importante perchè l'abbiamo conseguita contro un buon Lanusei e servirà per acquistare fiducia e raggiungere lo scopo che ci siamo prefissati». Tanti gli acquisti ma il mercato è ancora incompleto: «Ci manca una punta che dovrebbe arrivare tra breve tempo». 

Il mister del Lanusei Francesco Loi è molto dispiaciuto per il risultato: «La partita l'abbiamo fatta noi. Un episodio sfortunato e una decisione troppo severa ci ha punito. Colpisce soprattutto l'inspiegabile comportamento degli assistenti del direttore di gara. Ormai è un tema riccorrente che quando arrivano assistenti sardi, forse per dimostrare la loro neutralità finiscono con l'essere poco obiettivi, Oliveira che si è buttato due volte in area, se fosse stato ammonito se ne sarebbe guardato bene dal lasciarsi cadere in occasione del rigore. Comunque sia non voglio contestare il penalty. Loro hanno vinto e noi abbiamo perso». Il tecnico di Loceri pone l'accento sulle assenze: «Purtroppo non siamo il Real Madrid e non possiamo permetterci due bravi giocatori per ogni ruolo. Dobbiamo accontentarci e sostituire assenze importanti con la rosa che abbiamo a disposizione e che è compatibile con il nostro budget. Dobbiamo vivere con serenità questa avventura nella ribalta nazionale. Abbiamo totalizzato 21 punti nel girone di andata, avremmo potuto farne di più. Speriamo di fare meglio nel girone di ritorno e se non dovessimo riuscirci ci accontenteremmo di quello che potremmo fare».

Andrea Deplano