Il mister: Rivali di valore, alleno un gran gruppo
Lanusei prepara lo sbarco in Eccellenza, Loi: «Siamo carichi di entusiasmo, pronti alla festa»
È nato a Loceri ma abita a Tortolì, ha giocato come portiere nel Taloro Gavoi e nella Nuorese. A quasi 39 anni Francesco Loi vanta già una decennale esperienza in panchina alla guida di Castor Tortolì, Villagrande, Cardedu e, ora, Lanusei. «Sono un ibrido, tra le influenze ogliastrine e quelle barbaricine è venuto fuori un qualcosa di pericoloso», dice ridendo. Il tecnico dei biancorossoverdi è pronto per la festa che domani al campo Lixius sancirà la storica promozione in Eccellenza del suo Lanusei: il fanalino di coda Masullese, che mai ha vinto in questo campionato, rappresenta una formalità per chi è stato costruito per vincere. «Siamo un po' a pezzi - dice Loi - perché ci manca sicuramente Piludu, squalificato, mentre Placentino e Mastio sono ko ma faremo di tutto per recuperarli in extremis. Gli avversari non vanno mai sottovalutati ma non possiamo fallire l'appuntamento, siamo carichi di entusiasmo e a livello mentale stiamo bene, prima e dopo Pasqua ci siamo allenati tutti a dovere, il gruppo è la vera forza della nostra squadra»
Il Lanusei ha corso per tutto il campionato e lo fara anche contro la Masullese
«Ne sono sicuro perché c'è dietro un grande lavoro di preparazione atletica, anche dal punto di vista di prevenzione infortuni. Il tutto grazie a Enzo Lai che reputo un professionista nel suo settore, come pochi ce ne sono in Sardegna, oltre che essere una persona di estrema fiducia, così come l'intero staff che mi ha accompagnato in questo difficile campionato: dal mio vice Antonio Carta, al preparatore dei portieri Massimo Pisu, passando per il direttore sportivo Fabio Piras e quello generale Alessandro Asoni. Al di sopra di questo gruppo c'è poi una società seria, collaborativa, che ci ha sempre sostenuto e dato la giusta serenità alla squadra nonostante si attraversi un periodo di profonda crisi economica»
E poi c'è una squadra che sta per centrare l'obiettivo di inizio stagione
«Di loro si parla come fossero prime donne più che bravi calciatori, invece hanno stupito tutti, me compreso, perché avevo delle esperienze negative in merito. Nessuno è mai uscito fuori dalle righe, quasi tutti hanno fatto panchina sapendo che potevano essere titolari in qualisiasi altra squadra e in categoria superiore. Guardando in questi giorni le statistiche, queste dicono che tutti hanno giocato tra i 1800' e i 2000' con punte come Viani sui 2200' seguito da Bergese che solitamente salta almeno 7-8 gare a stagione. Purtroppo Piludu è stato bloccato ad inizio stagione da un infortunio che si trascinava dallo scorso campionato ma, nonostante abbia giocato sui 1300' (16 presenze, ndr), è stato capace di segnare 21 gol, perché Paolo è uno vincente e cattivo sottoporta come pochi in queste categorie»
Lanusei prepara la festa ma il Lixius sarà finalmente al completo per dare il giusto tributo alla squadra?
«Verranno da Cagliari, dal Sarrabus e dal Nuorese e poi credo che anche i più freddi sostenitori della squadra saranno presenti al campo perché in paese si avverte il fermento di chi sta per ottenere un traguardo storico nel calcio. Durante la stagione non ci hanno sostenuto in tantissimi ma da questo punto di vista stiamo migliorando, bisogna fare tutto a piccoli passi»
Sarà perché il paese vuole vedere più lanuesini in campo?
«Non accetto questi discorsi campanilistici perché altrimenti io non avrei potuto fare il calciatore a Gavoi e a Nuoro né avrei potuto allenare a Villagrande, Tortolì, Cardedu e Lanusei. Io sono orgoglioso di essere di Loceri e di allenare giocatori che arrivano dal Cagliaritano o dall'Argentina. Se vuoi fare un calcio importante devi prendere il meglio e perciò ampliare il raggio d'azione del mercato, altrimenti non puoi andare oltre la Prima e Seconda categoria. Le cose importanti sono altre»
Quali?
«Creare entusiasmo e interesse intorno alla squadra altrimenti il calcio in tv ti distrugge. Ora Lanusei è una piazza ambita, riconosciuta da tutti per non avere debiti e onorare tutti gli impegni presi»
Che valore ha questa promozione in Eccellenza
«Un valore immenso, non tanto perché per la prima volta Lanusei parteciperà al massimo campionato di calcio regionale ma perché il club diventerà un polo d'attrazione per tutta l'Ogliastra, così come è capitato al Tortolì negli anni in cui giocava in Eccellenza. Fare il salto di categoria non deve solo riavvicinare i lanuseini alla squadra ma anche gli ogliastrini al Lanusei»
In Eccellenza potrebbe raggiungervi anche il Tortolì
«Lo spero tanto, sarebbe un vantaggio per tutto il movimento calcistico ogliastrino. Ora contiamo poco ma con due squadre in Eccellenza crescerebbe tanto l'interesse mediatico verso la nostra zona e migliorerebbe ulteriormente anche l'immagine dei due paesi. Poi ci sarebbe una continuità nei derby col Tortolì dopo i 4 spettacolari di quest'anno. I due di campionato, tra l'altro, hanno portato tra le 1000 e le 1200 persone al Lixius e al Fra Locci, figuriamoci in Eccellenza che accadrebbe»
Vincere anche la Coppa Italia sarebbe stato il suggello ad una grande stagione
«Non c'è rammarico perché l'obiettivo di arrivare in finale l'abbiamo raggiunto e poi non si è vinto perché il Tonara è stato più bravo di noi ai rigori. Bisogna dare merito anche agli avversari che avevano nella vittoria della Coppa Italia il loro obiettivo stagionale, noi ci abbiamo puntato anche forse a scapito di qualche punto in più che avremmo potuto avere in campionato ma la manifestazione l'abbiamo affrontata con grande impegno, forti di un organico importante che avrebbe potuto raggere bene su due fronti come poi è accaduto»
Vi ha dato fastidio essere etichettati quali favoriti assoluti del campionato?
«Non quello, perché siamo consapevoli di aver costruito una squadra importante ma come noi sia Tortolì che Pula hanno in rosa giocatori che sono un lusso per la Promozione. Senza contare che un po' sotto queste tre realtà c'era pure il Siliqua e che molte altre squadre come Ferrini Cagliari, Orrolese, Carbonia e Monastir avevano in rosa giocatori importanti e di categoria superiore. Ecco noi, forse, rispetto a tutte le altre, siamo più completi come rosa ma torno a ripetere che la differenza l'ha fatta il gruppo»
Che effetto fa all'allenatore Francesco Loi sentire in giro che il Lanusei è uno squadrone senza pilota?
«Nel calcio parlano sempre i numeri. Di allenatori più bravi di Francesco Loi ce ne sono sicuramente, non ho certo la presunzione di ritenermi il migliore ma in undici anni che siedo in panchina posso dire di aver vinto il campionato con la Castor Tortolì, con il Cardedu e ora con il Lanusei, solo a Villagrande non sono riuscito a farcela perché eliminato al 93' nei playoff. In tutte queste piazze nessuno ha fatto meglio di me, a parte Piero Ladu che ha portato il Villagrande in Promozione. Io ho il mio modo di interpretare il ruolo di allenatore, mi sono sempre fatto un mazzo in tutti i posti dove sono stato e, piaccia o non piaccia, i risultati li ho poi ottenuti»
Che cosa deve dare un allenatore a giocatori come Piludu, Viani, Bergese, Marci, Cordeddu e via discorrendo
«Il calcio non glielo insegno certo io a chi ha sulle gambe campionati di Lega Pro, Serie D ed Eccellenza, il mio compito è quello di farli rendere nel miglior modo possibile. L'anno scorso i 64 punti sono bastati perché il Serramanna vincesse il campionato, a noi quei punti non bastano ancora. Vincere non è mai facile, ho sempre detto che sarebbe stato un campionato equilibrato e che si sarebbe deciso nelle ultime 5 giornate. Così è stato, senza avversari come Tortolì, Pula e Siliqua probabilmente avremmo chiuso a 90 punti»
Il momento peggiore del campionato?
«A metà marzo dopo la sconfitta nel derby a Tortolì, con i rossoblù che si sono portati a 3 sole lunghezze. È stata una brutta botta ma le 4 vittorie di fila, contro avversari affamati di punti come Sant'Elena, Sant'Antioco, Su Planu e Quartu 2000, hanno dimostrato la qualità tecnica e umana dei miei giocatori. Alleno ragazzi intelligenti che hanno saputo fare la differenza col gruppo perché le differenze tecniche tra le prime della classe sono davvero minime»
Loi resterà a Lanusei anche in Eccellenza?
«C'è una base molto solida per continuare il lavoro, con questa stagione chiudiamo un ciclo di tre anni che ha portato il Lanusei ad arrivare al 7° posto, poi al 5° e ora, se tutto va bene, al 1° posto. Come ogni estate ci siediamo a tavolino con la società e ci confrontiamo, analizzando le cose che non sono andate bene e dove si può migliorare, se le mie idee coincideranno ancora con quelle dei dirigenti allora si potrà fare un altro progetto triennale perché l'Eccellenza è un altro mondo e se non ti attrezzi a dovere e se non sei pronto e preparato rischi di fare figuracce. Il modello è quello del Taloro, non è un caso che sia stato scelto Fabio Piras come direttorie sportivo, uno che conosce bene i giocatori e che sa trattare con loro, oltre che essere una voce esterna che ti aiuta a vedere le cose che dal di dentro non vedi»
E nel contempo si deve continuare ad investire nel settore giovanile
«Esattamente, abbiamo disputato tre campionati regionali e vinto per la prima volta il girone con la Juniores. Noi non siamo a Cagliari o Sassari dove le società possono contare su un bacino più ampio, qui c'è difficoltà a formare le classi a scuola figuriamoci a trovare giovani giocatori, perciò dobbiamo rastrellare i ragazzi nel circondario. Se sei in Eccellenza è più facile»