«Tanti infortuni, l'obiettivo è la salvezza»
L'Arborea cambia marcia, Soddu: «Stagione più problematica del previsto ma ora corriamo come le prime della classe»
In casa Arborea non si aspettavano sicuramente una stagione così travagliata, iniziata in salita, sin dalle prime battute, principalmente a causa dei tantissimi infortuni che hanno tartassato la rosa a disposizione di mister Firinu, con il primo successo che è arrivato, un dato piuttosto emblematico in questo senso, soltanto all'undicesima giornata, la prima domenica di dicembre, con il 2 a 1 casalingo inflitto all'Andromeda. Da quel momento in poi il campionato ha preso un'altra piega per i giallo-blu, che hanno concesso il bis nella delicatissima trasferta contro la quotata Monteponi Iglesias, per poi ripetersi ancora nel match contro il Tortolì, alla ripresa del torneo dopo la sosta per le festività natalizie, e nell'ultima uscita, con il clamoroso quanto positivo 2 a 1 rifilato a domicilio al Sant'Elena. Capitan Mirko Soddu e i suoi compagni possono ora, è il caso di dirlo, tirare un bel sospiro di sollievo, con la classifica che fa sicuramente meno paura, quartultimo posto con 17 punti, tre in più rispetto all'Orrolese e la zona salvezza lontana appena una lunghezza. Anche il morale, ovviamente, è piuttosto alto, aspetto che permette di continuare a lavorare con il massimo dell'intensità, con il calendario che ora riserva il confronto diretto interno contro il Selargius.
«Quella di domenica non era sicuramente una partita facile — ammette Mirko Soddu — anche se c'è da dire che a loro mancavano almeno due – tre elementi di spessore, come Marongiu e Palumbo, ad esempio. Abbiamo tenuto bene il campo, contro una delle squadre che sta facendo meglio quest'anno, ma ad essere sinceri durante la settimana ci siamo allenati con grande entusiasmo e fiducia: eravamo dunque convinti di poter disputare una buona gara e così è stato».
Poi aggiunge: «Abbiamo ritrovato il giusto spirito, non siamo più l'Arborea sotto tono del girone di andata, questo è poco ma sicuro».
I contrattempi, soprattutto nella prima parte, sono stati tantissimi.
«Gli infortuni hanno rappresentato il problema più grande: Mascia, Lasi e io eravamo reduci da dei problemi piuttosto seri al ginocchio, come se non bastasse, poi, non riuscivamo a trovare gli equilibri giusti in campo, la classica quadratura del cerchio. Il mister non poteva schierare per più di due-tre partite di fila la stessa formazione titolare, difficile trovare la continuità, con queste premesse, ma ora ci stiamo decisamente riprendendo».
La quarta vittoria su sei gare è un dato importante in questo senso. «Corriamo con il passo delle prime della classe, ma il nostro obbiettivo è quello di allontanarci il più in fretta possibile dalla zona calda e mantenere la categoria».
La cosa più difficile è stata non perdere la serenità, soprattutto nei momenti critici.
«Ci tengo, a questo proposito, a ringraziare la società e il mister per il supporto che ci hanno dato. A dicembre ci siamo guardati in faccia e, seppur con le liste dei trasferimenti aperti, abbiamo deciso tutti di restare e condurre la barca in porto. Sappiamo che possiamo farcela, speriamo bene».
Soddu scatta un'istantanea alle varie forze in campo impegnate nel torneo.
«Quest'anno credo proprio che non ci sia la classica corazzata in grado di ammazzare il campionato. Ogni domenica puoi vincere e perdere con chiunque, per ora regna l'equilibrio, come non succedeva da tempo».
La svolta, per l'Arborea, è coincisa con l'1 a 0 rifilato alla Monteponi.
«Soprattutto sul piano del morale: una bella iniezione di fiducia per noi. È stato importante batterli, nonostante loro stiano un po' stentando rispetto ai piani, ma il loro blasone non è di certo in discussione».
La strada da seguire nell'imminente futuro è segnata. «Speriamo di fare il meglio possibile, discorso che vale anche sul piano personale, ovviamente. Il mio obbiettivo è quello di dare una mano ai miei compagni».
Già a partire dalla prossima, delicatissima sfida contro il fanalino di coda Selargius: in palio punti pesantissimi. «Affrontare le ultime della classe è sempre una faccenda delicata, non sono partite facili, anzi, tutto il contrario. Corriamo per lo stesso traguardo ma noi non possiamo fallire: dobbiamo per forza di cose racimolare l'intero bottino».
Tra le sedici partite disputate sino ad ora, una in particolare ha lasciato un segno profondo, in negativo. «Mi dispiace per come sono andate le cose nel confronto con la Villacidrese, in cui ho giocato per cinque anni, tra l'altro, e proprio per questo ci tenevo a far bene. Il 5 a 0 è stato un risultato pesante da accettare, ed è coinciso con uno dei nostri momenti più bassi, ma abbiamo tutto il girone di ritorno davanti per riscattarci».