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Antonello Zucchi, direttore, Arzachena
«In serie C possiamo starci, soddisfatti dei risultati ma guai distrarsi»

L'Arzachena guarda ai campionati minori, il direttore Zucchi: «Stiamo valutando diversi giovani sardi dilettanti, per noi è un orgoglio sapere che per loro siamo un riferimento»

Il sogno di qualsiasi giocatore di calcio in Sardegna è diventare un professionista, arrivare in serie A e, possibilmente, vestire la maglia del Cagliari. Ma ci può essere una tappa intermedia, come la serie C, che storicamente ha visto la Torres un punto di riferimento, insieme con l'Olbia, più altre realtà che per poche o diverse stagioni hanno conosciuto negli ultimi venti-trent'anni il calcio dei "pro" nella vecchia C2 o Seconda Divisione come è stato per Tempio, Carbonia, Sorso, Nuorese, Alghero, Villacidrese, La Palma Cagliari. Mentre il club rossoblù resta stabilmente all'apice del calcio sardo, le seconde linee sono diventate prima l'Olbia e poi anche l'Arzachena. I bianchi hanno ritrovato due anni fa la serie C grazie all'arrivo di Alessandro Marino (ex membro del CDA del Cagliari e vice presidente del Fluorsid Group) e alla partnership con la società di Giulini con un passaggio diretto dei Primavera del Cagliari all'Olbia o l'approdo di ex rossoblù smistati in altre realtà.

 

L'Arzachena, invece, si è proposta in maniera diversa: ha vinto il campionato di serie D dopo 14 partecipazioni di fila, ha poi fatto mercato principalmente con giocatori provenienti dalla serie D, si sta comportando benissimo in Lega Pro e ora diventa più che mai la speranza per i giocatori sardi dilettanti, mai passati sotto l'ala del Cagliari, di approdare nel calcio professionistico. «Per noi - dice il direttore Antonello Zucchi - è un motivo d'orgoglio percepire che l'Arzachena possa rappresentare la speranza di crescita per molti calciatori sardi dilettanti perché noi siamo proprio attenti ai campionati di serie D ed Eccellenza alla ricerca di giovani validi e motivati che, inseriti nel nostro contesto, possano poi fare bene. Qualche operazione, in questo senso, potremmo già farla nella finestra del mercato invernale e, in modo più consistente, speriamo di poterla realizzare in estate, perché vorrebbe dire aver raggiunto la salvezza». Il direttore Zucchi fa alcuni esempi: «Luca La Rosa era stato con noi in serie D nel 2009-10 poi ha giocato per cinque stagioni in Eccellenza e tre anni fa l'abbiamo ripreso e ora si sta togliendo le soddisfazioni anche in serie C. Marco Aiana aveva fatto 7 partite a 17 anni in serie D, poi ha maturato esperienze nei campionati minori (Monti di Mola e La Palma M.U.), l'anno scorso l'abbiamo ripreso nella sua ultima stagione da fuoriquota e ora ha fatto 7 presenze. Ma non solo, nel settore giovanile siamo all'anno zero, per la prima volta le nostre squadre partecipano ai campionati nazionali; c'è una grande ristrutturazione in atto con i nostri responsabili Fabio Rossi e Gioele Pititu che stanno portando avanti un programma pluriennale volto a inserire ulteriori figure professionali negli staff tecnici per accogliere e far crescere i nostri giovani». 

 

Gli smeraldini si trovano all'ottavo posto con 20 punti in 14 partite, le scelte fatte in estate, a partire dalla conferma del tecnico Giorico e dello zoccolo duro della squadra, ad oggi stanno pagando: «La serie C era un mondo a noi sconosciuto, la stiamo incominciando a conoscere ora. All'inizio ci vedevano come la squadra materasso e ci accreditavano di zero punti nelle prime dieci gare. Non ho mai dato peso a queste voci perché conosco il valore dei giocatori che provenivano sì dalla serie D ma che sono di prima fascia. Non è mica facile vincere il campionato in quarta serie, perciò abbiamo dato fiducia ai nostri giocatori e a quelli che negli anni abbiamo incontrato da avversari (Piroli, Vano, poi Curcio, Arboleda, ndr), solo una serie di vicissitudini non aveva portato loro nei professionisti, in una categoria che stanno dimostrando di poter fare tranquillamente. È chiaro che la strada è ancora lunga, il pensiero nostro e dei ragazzi è di raggiungere la salvezza il prima possibile, sapendo bene che non puoi concederti il minimo errore perché lo paghi a caro prezzo. Da certi errori commessi è nata la consapevolezza che una disattenzione o un calo mentale ti può condannare sempre. Non ci soffermiamo sui risultati positivi, giù in classifica ci sono realtà grosse e grandi piazze con budget spaventosi».

 

Con anni di esperienza maturata in serie D, Antonello Zucchi fa il punto sul campionato che vede in difficoltà i club sardi: «Sei squadre negli ultimi otto posti è una situazione anomala, negli anni scorsi vedevamo due, tre e a volte quattro squadre isolane nelle prime sei-otto posizioni. Tutti si aspettavano che Latte Dolce e Nuorese potessero stare ai vertici ma vedo che, tranne il Rieti e in parte l'Albalonga, anche altre squadre protagoniste della scorsa stagione come Monterosi e Ostiamare sono lontane dalle prime posizioni. In linea di massima, per il mio modo di operare, non sono mai stato per le rivoluzioni nel mercato di dicembre, stravolgere completamente la rosa può essere pericoloso, noi ogni anno teniamo un'ossatura importante alla quale aggiungiamo dei puntelli adeguati». Uno sguardo anche all'Eccellenza: «La capolista Stintino è l'autentica sorpresa e Doukar un attaccante interessante. Castiadas e Sorso sono lì vicine alla vetta, ognuna con dei giocatori importanti che sono stati anche ad Arzachena in anni precedenti. La Torres sta recuperando terreno dopo un inizio difficile, con l'arrivo di Ibba hanno colmato la lacuna dell'assenza di un finalizzatore. Il Muravera ha sempre ottimi elementi e speravo in estate venisse ripescato in serie D. Mi stupisce vedere così indietro il Samassi, conoscendo bene i giocatori ex Muravera e Tortolì che ha preso l'avrei messa nel gruppo di testa».

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2017/2018
Tags:
15 Andata