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L'Arzachena guarda tutti dall'alto, il ds Antonello Zucchi: «Il primato ci gratifica, si respira un'aria fantastica»
«Merito del club, Giorico e un gruppo eccezionale»

L'Arzachena guarda tutti dall'alto, il ds Antonello Zucchi: «Il primato ci gratifica, si respira un'aria fantastica»

Nel campionato dalle piazze blasonate come Grosseto, Viterbese, Torres e Olbia ha messo tutti in fila e, dall'alto dei suoi 36 punti in 17 partite, si gode il "magic moment". Le meritate vacanze dell'Arzachena sono finite, il cine-panettone "Natale in vetta" è stato proiettato nelle case dei tifosi smeraldini che ora attendono con curiosità e impazienza il ritorno in campo della capolista nel 2016. Chi ha festeggiato per tre giorni di fila è il direttore sportivo Antonello Zucchi, che il giorno dopo Santo Stefano ha spento 36 candeline. Non è un impresario ma è tra i migliori costruttori di squadre in serie D, in cinque anni da diesse dei galluresi ha sempre mostrato sagacia e competenza inserendosi al meglio nel solco della tradizione del club che partecipa al suo 13esimo anno di fila nella più importante categoria del dilettantismo, oramai tendente al semi-professionismo. «Ad Arzachena si respira un'aria fantastica - dice il giovane ds Zucchi - abbiamo conquistato il titolo di campione d'inverno che, seppur platonico, ci fa vivere un momento particolare. Siamo tutti contenti di poter regalare queste emozioni ai tifosi e compaesani, per il nuovo anno ci auguriamo di continuare a fare bene e di valorizzare più giovani possibili».

 

A sangue freddo con il Natale appena passato, che effetto fa essere in testa con 36 punti?

«Bell'effetto e bella sensazione, perché fortifica il lavoro fatto fino a oggi e conferma che mantenere un'ossatura porta i suoi frutti. I risultati ottenuti nel girone d'andata rafforzano la scelta dell'anno scorso quando affidammo la panchina a Mauro Giorico, il tecnico ci fece subito un'ottima impressione perché si mise a disposizione anche per il campionato di Eccellenza qualora non fossimo stati ripescati. Con lui è stato fatto un progetto di 3-4 anni. Dopo una stagione e mezza di ottimi risultati, ricordando che il campionato scorso l'abbiamo chiuso al settimo posto giocandoci un posto nei playoff fino all'ultima giornata, per noi è gratificante essere in testa al giro di boa, vuol dire che quello che si è fatto ad oggi è stato fatto bene»

Colui che ha costruito una squadra vincente a chi darebbe i meriti di questo primato?

«Premetto che non mi piace che mi si attribuiscano dei meriti particolari perché il lavoro di costruzione della squadra è fatto di concerto con la società. Io tratto i giocatori, ho le mie idee ma in ogni scelta fatta c'è un confronto con gli altri dirigenti del club. Ho libertà massima d'azione ma la scelta è sempre condivisa e dopo un confronto con tutti, perché cerchiamo di mettere a disposizone del tecnico prima degli uomini e poi dei giocatori. Perciò i meriti vanno dati alla società che dà la possibilità all'allenatore e alla squadra di esprimersi al massimo, la conseguenza di tutta questa piramide sono i risultati che ottengono i giocatori sul campo, che ci confortano sulle scelte fatte a monte»

Dicembre è il mese di lavoro per i diesse, in tanti hanno rivoluzionato la squadra l'Arzachena no, vuole dire aver fatto bene in estate?

«Anche noi abbiamo fatto qualcosa, innanzitutto avevamo bisogno di una terza punta forte fisicamente che potesse mantenere gli equilibri di gioco di mister Giorico nel caso di assenza di Branicki o Sanna, ed è arrivato Tozzi dal San Cesareo. Dovevamo poi rafforzare il parco fuoriquota e abbiamo preso i '97 Gambardella e D'Alterio, i '96 Illario e Ciudino perché rinunciavamo a Matteo Spina che, per impegni di lavoro, ha scelto di giocare in Promozione con l'Ilvamaddalena»

È stato più difficile prendere Andrea Sanna in estate o trattenerlo a dicembre?

«Non è stato difficile né ora né qualche mese fa perché Andrea è una persona seria e un gran professionista. In estate ci ha dato la parola che veniva a giocare da noi e ha firmato, a dicembre non ha mai pensato di lasciare l'Arzachena nonostante richieste di piazze blasonate e offerte economiche importanti. È stato il giocatore per primo che, con grande rispetto della scelta fatta in estate, è venuto a dirci: "Sto molto bene qui e non cerco altre squadre". Non ha mai tentennato, ma parliamo di una grande persona»

Arzachena ammazzagrandi. Delle prime otto in classifica tutte sono state battute tranne che l'Olbia, l'unica affrontata fuori casa 

«Il Biagio Pirina è sempre stato un po' un fortino in ogni campionato, a parte un anno. Quando abbiamo potuto allestire squadre di livello è stato difficile per ogni avversario far punti sul nostro campo. Numeri alla mano risultiamo un'ammazzagrandi, ora ci auguriamo di ammazzare le "piccole" che nel girone di ritorno sappiano bene per esperienza potranno avere una consistenza e una voglia di agguantare i risultati superiore alle cosiddette "grandi"»

L'anno scorso 29 punti all'andata e 22 al ritorno, ci sarà una frenata dopo il giro di boa?

«Mi auguro proprio di no ma comunque non credo perché parliamo di un gruppo fantastico che, secondo alcune squadre avversarie, sarebbe già dovuto scendere in classifica. La concentrazione sarà ancora più elevata, non ci sarà nessun calo di lavoro, il primo posto dà molti stimoli anche se il girone di ritorno sarà un altro campionato con squadre rivoluzionate dal mercato, non bisogna perciò cullarsi sugli allori ma continuare. Rispetto all'anno scorso abbiamo fatto 7 punti in più perché tenere l'ossatura è un valore aggiunto, accelera il percorso di crescita in campo e nello spogliatoio»

Chi vincerà il campionato?

«L'avversario che mi ha maggiormente impressionato è la Viterbese, per la presenza di giocatori importanti e per il modo di fare calcio. Non perdevano da 15 gare, contro di noi sono rimasti in dieci ma hanno provato a vincere come noi d'altronde. Abbiamo segnato nel recupero e loro potevano pareggiare su rigore, secondo me non c'era, poi parato da Ruzittu. Hanno qualità per confermarsi, un organico numericamente importante e un budget per puntare alla Lega Pro»

Siccome siete voi primi, una realtà come l'Arzachena può reggere la Lega Pro?

«La società in questi anni ha pensato ad essere più solida e non si è mai posta questo quesito. Sarebbe bello in primavera essere ancora davanti per poter affrontare uno scenario così importante visto che ci sono altre squadre blasonate del girone che hanno programmato ad inizio stagione l'obiettivo del salto di categoria»

Nove gare al Biagio Pirina e solo il Muravera indenne? È stato un caso?

«Assolutamente no, è una buona squadra con giocatori di categoria, come Vignati, Sogus e gli attaccanti Nurchi, Mesina e Dessena. Abbiamo rischiato di perdere e si è visto nelle settimane successive le potenzialità della squadra sarrabese. Il cambio di allenatore evidentemente ha fatto molto bene, giocano un bel calcio e la scelta coraggiosa di schierare il tridente da parte del tecnico Piras sta portando i frutti. La società dimostra competenza e ha fatto bene a ripartire con l'ossatura buona della squadra che ha vinto in Eccellenza, si salverano senz'altro»

Cosa dire delle altre squadre sarde?

«La Nuorese pensavo facesse mercato a dicembre ma continuerà con l'attuale organico a stare in alto in classifica. L'Olbia, con la rivoluzione fatta e gli innesti che farà ancora, risalirà ancora di più in classifica. Della Torres mi aspettavo più mercato in entrata, magari lo faranno a gennaio, con Sanna in panchina stanno mostrando più compattezza e intensità nel gioco. Il Lanusei viene da un momento negativo coinciso con le partenze di Gutierrez e Pulina, i nuovi giocatori hanno bisogno di un periodo di ambientamento per rendere al meglio, nella loro rosa ci sono giocatori per arrivare ad una salvezza tranquilla. Il Budoni che affronteremo il 6 gennaio ha fatto 4 innesti importanti che vanno a completare l'organico, ora mister Bacciu ha più carte da giocare e potranno dire la loro nel ritorno. Il Castiadas ha fatto una rivoluzone completa, la rosa sembra competiva per scalare la classifica. La possibilità che tutte le squadre sarde possano mantenere la categoria sono elevate, guardando alla classifica probabilmente qualcuna dovrà salvarsi attraverso i playout, in quel caso spero che non ci siano derby come capitò due stagioni fa»

Si tende ad elogiare le squadre sarde di serie D quando sono formate da sardi, l'Arzachena fa principalmente un mercato oltre Tirreno perché?

«Il giocatore sardo a volte punta al posto di lavoro o a giocare in città con le università e certe categorie non le affronta. Noi comunque crediamo in loro e ci abbiamo puntato, prova ne siano gli acquisti di Boi, La Rosa, Sanna, prima ancora di Ruzittu, Atzei e Dedola. C'è da dire che geograficamente Arzachena è in una posizione un po' distante per attingere da determinati bacini e ha una nutrita concorrenza in Gallura, perciò si fa anche il mercato fuori dall'Isola e da lì abbiamo pescato ad esempio un giocatore come Bonacquisti che ora è per metà sardo»

Un direttore sportivo di un club di serie D come fa mercato? Con procuratori seri, sentendo il parere di alcuni giocatori o cos'altro?

«C'è sempre qualche segnalazione da parte dei procuratori ma mi affido poco se non nulla a questo tipo di canale. Ho una buona memoria e prendo appunti sulle squadre avversarie, un esempio è Castaldi che mi colpì nel Terracina e lo chiamai per tempo per capire se fosse interessato a fare un'esperienza in Sardegna ad Arzachena. Poi si parla con tecnici che conosci o che hai avuto, la stessa cosa si fa con i giocatori che possono darti giudizi arricchendo il profilo del giocatore che ti interessa prendere»

Un allenatore a spasso che vorrebbe vedere presto in panchina

«Pierluigi Scotto ha trovato squadra in Eccellenza e anche con la Kosmoto Monastir potrà esprimere il suo modo positivo di fare calcio. Mi meraviglia invece che un tecnico come Raffaele Cerbone sia senza squadra, è un professionista che conosce benissimo questa categoria, per l'ottimo campionato scorso col Budoni portato al quarto posto ma anche per ciò che ha fatto negli ultimi 5 anni sia da noi che nello stesso Budoni quando iniziò la carriera, dovrebbe stare in campo ad insegnare calcio»

Tre nomi di giocatori dell'Eccellenza che potrebbero interessare all'Arzachena 

«Andrea Congiu del Latte Dolce, un ragazzo serio del '93 che giocava a centrocampo ma che ora sta facendo bene in difesa; Stefano Mereu del Latte Dolce è un regista classe 1987 che ogni anno risulta essere tra i migliori in Eccellenza; Paolo Palmas del Tergu è un attaccante di 22 anni che un po' ricorda il nostro Sanna»

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2015/2016
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Sardegna
17 Andata
Girone G