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Latte Dolce vicina al traguardo, Garau rompe il silenzio: «Gruppo compatto, mister Paba un grande e società seria. Per la serie D mancano due punti, proveremo a prenderceli a Selargius»
Il portiere: «Stagione record? Mi ricorda Nuoro»

Latte Dolce vicina al traguardo, Garau rompe il silenzio: «Gruppo compatto, mister Paba un grande e società seria. Per la serie D mancano due punti, proveremo a prenderceli a Selargius»

Tra il Latte Dolce e la serie D c'è di mezzo solo il tempo e due punti da conquistare nelle ultime tre giornate. Ma i sassaresi, imbattuti da 26 turni, vogliono tagliare il traguardo già a partire dalla gara di Selargius del 3 aprile, la prima dopo la sosta di Pasqua. Sarà l'avvicinarsi delle feste, sarà che domenica scorsa la capolista ha portato a 8 i punti di vantaggio sull'Atletico Uri, sconfitto a Gavoi e raggiunto anche dal San Teodoro, che la squadra di Paba ha deciso di rompere il lungo silenzio stampa durato quattro mesi. Pierpaolo Garau, il portiere meno battuto della Sardegna (15 gol, insieme con Emanuel Piroddi del Guspini club di Promozione girone A), parla del traguardo ormai prossimo accompagnando ogni sua parola da tutti gli scongiuri del caso: «Volevamo trascorrere una Pasqua serena, era il nostro sogno da un mese e ci siamo riusciti. Il fatto di non parlare da 4 mesi è stato un fatto scaramantico, ci ha portato bene, anche se ancora non abbiamo fatto nulla e bisogna conquistare prima possibile i 2 punti che ci mancano per vincere il campionato». Che per l'estremo difensore sassarese, classe 1983, sarebbe il quarto in Eccellenza dopo il primo vinto col Calangianus nel 2001-02, quello con la Nuorese nel 2004-05 e l'ultimo col Tavolara nel 2006-07. In totale sarebbe il settimo perché vanno aggiunti quelli vinti con la Nuorese in serie D (2005-06) e con il Ploaghe in Prima categoria (2012-13).

 

Pierpaolo Garau (Latte Dolce) ha subito 15 gol in 27 giornateAllora Pierpaolo, dopo aver pedalato a testa bassa ora si vede il traguardo 

«Non vediamo l'ora di tagliarlo questo traguardo e chiudere la pratica, il pensiero è quello da parte di tutti ma finché la matematica non ci dà il conforto terremo a freno ogni festeggiamento. È stato un campionato tirato, abbiamo fatto 26 risultati utili di fila ma se Atletico Uri e San Teodoro sono ancora in gioco a tre giornate dalla fine vuol dire che anche loro hanno fatto una grandissima stagione»

L'obiettivo non vi sfuggirà perché avete dimostrato in tutto l'anno grande compattezza, maturità e senso di responsabilità

«Sembrano frasi fatte ma si è creato davvero un gruppo fantastico, composto da 5-6 "grandi" in rosa con tre soli over trenta e poi da tanti giovani e giovanissimi, un amalgama stupendo creato grazie al mister Paba e alla società impeccabile che oramai tutti conoscono in Sardegna per serietà, professionalità e per un settore giovanile che è il fiore all'occhiello. C'è stata la serenità giusta per lavorare bene, noi sapevamo che avevamo un piccolo gap da colmare rispetto ad altri avversari, cioè che come organico pagavamo a livello numerico, perciò il mister ha improntato la stagione dando grande organizzazione, concentrazione e umiltà, sempre con il rispetto verso tutti e mai peccando di superficialità. E lo dimostra il fatto che siamo la miglior difesa, che non vuol dire avere un portiere fortissimo o dei difensori insuperabili ma è tutta la squadra, a partire dagli attaccanti, che sa difendere e poi offendere, una squadra sempre molto compatta in campo»  

A vostro merito il fatto che la classica e immancabile imbarcata di ogni stagione non l'avete avuta 

«No no, una volta è capitata anche a noi, forse è passata in secondo piano perché abbiamo comunque vinto. Alla prima di ritorno, contro il Calangianus, finì 5-3, sino a quella giornata avevamo subito solo un gol in casa. È vero che due reti sono arrivate sul 5-1 ma erano evitabili, un'autorete e una mia disattenzione. Anche se bisogna riconoscere la bravura dei galluresi e dei suoi attaccanti. Le imbarcate si prendono ed è capitata pure a noi ma ci siamo ripresi bene» 

Si può vincere un campionato in tanti modi, guardando i numeri la vostra vittoria si potrà definire indiscutibile 

«Beh i numeri credono parlino chiaramente e non vorrei sembrare presuntuoso nel rimarcarlo. Ma abbiamo vinto gli scontri diretti sia all'andata che al ritorno, oltre alla miglior difesa abbiamo anche l'attacco più prolifico, ancora manca un piccolo sforzo ma poi si dovrà parlare di una vittoria strameritata. Arrivata non per episodi o per fortuna, sebbene ci voglia anche quella per vincere, infatti abbiamo risolto alcune gare al 90'. Dopo una stagione così ancora stiamo provando a capire la cosa incredibile che stiamo facendo ma bisogna ancora una volta ricordare che se a 3 giornate dal termine ancora se non si è chiuso il discorso, dopo aver fatto nel girone di ritorno 10 vittorie e 2 pareggi, vuol dire, e mi ripeto, che anche Atletico Uri e San Teodoro stanno facendo un grandissimo campionato» 

Quando si dice "il calcio è una ruota". Due anni fa avete perso la serie D nel playout contro il Selargius, ora sul campo del Selargius potreste ritrovarla 

«È da un paio di settimane che penso a questa coincidenza, il pensiero mi rimbalza. Due anni fa è andata così, c'era il Selargius che inseguiva il nostro stesso obiettivo-salvezza e l'ha spuntata, il destino ha voluto che ricapitasse contro di loro una gara che per noi vale la serie D. Si affronterà come tutte le altre partite, cercheremo di farla nostra conquistando la vittoria che ci manca per la serie D»

Mister Paba e capitan Cocco'è poi il rischio che dopo possiate mollare oppure terrete fede ai numeri? 

«La società trasmette sani principi da sempre, ha un senso della sportività incredibile. Non molleremo di certo e cercheremo di onorare il più possibile il campionato anche perché il mister e noi giocatori ci teniamo ai numeri e alle soddisfazioni personali, ci piacerebbe rimanere imbattuti sino alla fine, lasciando come unico ko quello dell'esordio a Calangianus. Il calcio però è strano e ora pensiamo al Selargius, una gara che aspettiamo da un po' di tempo dopo aver tenuto bassa la testa e pedalato forte»

Un solo ko, dunque, alla prima giornata. Ma dove avete rischiato maggiormente di perdere qualche altra gara delle 26 successive a quella col Calangianus?

«Io non c'ero contro l'Atletico Uri, nella gara di ritorno, ma tutta la squadra ha detto che è stata una partita molto equilibrata e apertissima, che poteva essere decisa dagli episodi e quelli sono andati a nostro favore. Per il resto, la sensazione di perdere non l'ho avuto in nessuna gara, mai un avversario ci ha messo realmente sotto o costretto me a 4 o 5 interventi risolutivi. Sono state però spesso gare combattute che con merito e bravura abbiamo portato a casa o, perlomeno, non abbiamo perso»

C'è stato un momento della stagione particolare in cui avete pensato che potevate farcela?

«Non per presunzione ma noi ci abbiamo sempre pensato sin dall'inizio della preparazione. C'è stato poi un periodo che siamo stati a -6 dall'Atletico Uri ma credevamo ugualmente di poter recuperare, ci speravamo perché consapevoli della nostra forza, lavoriamo molto in settimana, il mister è preparato e competente, ha molta voglia di emergere e tutti noi volevamo fare un grande campionato»

Avendo fatto la serie D proprio nel Latte Dolce, di cosa avrebbe bisogno questa squadra?

«Presto e prematuro per dirlo, parto dal presupposto che questo è un gruppo molto compatto e spero che vada avanti così poi ci sono le valutazioni che dovrà fare il mister insieme con la società che non cambierà i suoi progetti volti alla valorizzazione dei giovani. Di sicuro ci sarà da resettare tutto e ripartire, in serie D si vince molto meno e si devono gestire situazioni di classifica delicate»

È la tua stagione record in fatto di gol subiti? 

«Ancora sì, perché con la Nuorese in Eccellenza vincemmo il campionato con una grande cavalcata fatta di 26 vittorie e 4 pari, subendo in tutto 16 gol. Questa stagione un po' mi ricorda quella fatta nel 2004-05, per il gruppo e l'aria serena che si respirava, per la grande serie positiva, per la compattezza di una squadra molto forte. L'unica differenza è il grande pubblico di Nuoro, lì c'era fame di calcio dopo anni di delusioni ma devo dire che il pubblico del Latte Dolce sta tornando, c'è entusiasmo e voglia di rivedere calcio di serie D»

Il preparatore Sergio PinnaCosa cercavi nel rientrare al Latte Dolce dopo la bella stagione, dal punto di vista sportivo, a Ploaghe?

«Cercavo proprio quello che stiamo per ottenere, riprenderci una categoria persa due anni fa. Nella mia testa era la cosa principale ma, come me, anche altri che ci hanno quella cattiveria e voglia giusta. In sono contento della stagione fatta, sono ritornato al Latte Dolce e ho ritrovato la serenità e il divertimento, il calcio è un gioco, una passione, che a volte diventa anche un secondo lavoro. Qui mi trattano benissimo e sono soddisfatto per essere la miglior difesa del campionato, un risultato che ti gratifica»

Come si fa, invece, ad essere decisivi in una squadra dove il portiere viene chiamato in causa dagli avversari molto di rado?

«Non è assolutamente facile, anche se da fuori può sembrarlo, rimanere concentrati per 100', stare sempre in partita e farsi trovare pronto in quelle due o tre occasioni in cui sei chiamato in causa. Io sono uno che chiacchiera tanto, mi tengo sveglio così, poi per il sistema di gioco di Paba facciamo molto giro palla e vengo sollecitato a partecipare al gioco, così sono sempre coinvolto. Ma poi devo ringraziare tanto il preparatore Sergio Pinna, per il lavoro che facciamo tutti giorni insieme ha grande merito nella mia stagione. Lui è stato un grande portiere, con un carattere molto forte, a livello mentale mi dà tanta carica, se si accorge che qualcosa non va, se capisce che ad esempio i rimbalzi sono differenti, se sto sbagliando, interviene con il consiglio giusto. C'è grande complicità tra di noi e collaboriamo tanto vista l'amicizia che va al di là del calcio» 

L'attaccante che più ti ha messo in difficoltà?

«Si parla molto di un campionato mediocre, quando io invece dico che è di alto livello. E lo dimostra il fatto che ogni domenica ci sono, tra le squadre avversarie, uno o più attaccanti di categoria superiore. Nell'Atletico Uri ci sono Borrotzu e Tedde; nel San Teodoro Ibba, Sias e il '96 Cocco, molto bravo; nel Tergu Pulina, Palmas e Falchi; nel Ghilarza Stocchino; nella Ferrini Fabio Argiolas; nel Tortolì Nieddu; sino ad arrivare anche alle squadre che lottano per non retrocedere. Ad esempio, contro il Monastir, Mattia Caddeo ha fatto un gol bellissimo, me l'ha piazzata all'incrocio dei pali. Alla ripresa del campionato andremo a Selargius che ha Omar Floris e Marco Mingoia, ottimi giocatori che possono metterti in grande difficoltà. Fra tutti questi devo inserire il nostro Andrea Usai che farà di nuovo 20 gol ed è molto fastidioso da marcare. Poi mi fa piacere vedere uno come Antonio Borrotzu, ex compagno di squadra e carissima persona, anche quest'anno ha dimostrato una voglia di giocare incredibile, ha segnato quasi 30 gol a dimostrazione della serietà e professionalità che ci mette e che ha sempre contraddistinto la sua carriera di bomber»

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2015/2016
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Sardegna
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