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Gianni Piras, allenatore, Audax Algherese
«Applausi al Treselighes, merita il ripescaggio»

L'Audax fa felice Alghero, Piras «Obiettivo Prima centrato, bello farlo di fronte a mille spettatori»

In casa Audax Algherese hanno sudato le proverbiali sette camicie per raggiungere il grande obiettivo fissato ad inizio stagione, ovvero il salto di categoria e il conseguente approdo in Prima. Per coronare il loro sogno, infatti, i biancoverdi hanno dovuto vincere lo spareggio promozione contro il Treselighes, l'avversario più ostico e temibile con cui i ragazzi allenati da mister Gianni Piras hanno dovuto fare i conti, sino all'ultimissimo secondo. La vittoria per 2 a 0 strappata domenica ha dato, finalmente, è il caso di dirlo, il via ad una festa meritata e attesissima, con il tecnico che ripercorre le tappe principali della cavalcata verso il titolo.

«Domenica c'è stato il coronamento del nostro sogno — dichiara mister Gianni Piras — certo, ci sarebbe piaciuto chiudere il discorso nell'ultima uscita del campionato, ma abbiamo perso la sfida in casa del San Paolo Apostolo». Il tecnico poi aggiunge. «Vincere lo spareggio, comunque, ci ha regalato una bella soddisfazione, dal sapore molto intenso, con mille persone sugli spalti a fare da cornice al match».

L'Audax si è aggiudicato il salto di categoria grazie al secco 2 a 0 maturato nell'arco dei 90'.
«È difficile individuare un aspetto che ha fatto la differenza tra le due squadre; di sicuro noi abbiamo giocato i primi 40' ad altissimi livelli, con un grande ritmo, sino al gol del vantaggio. Il confronto si è rivelato molto equilibrato, ma per fortuna abbiamo trovato anche il raddoppio».
Piras, in settimana, aveva preparato la gara nel migliore dei modi. «Ai miei ragazzi ho detto: “Andate in campo e metteteci tutto quello che avete, con serenità”. In questi casi bisogna stare attenti affinché il timore e la paura non giochino brutti scherzi; non deve mai mancare il divertimento, il piacere e, in un certo senso, l'onore che si prova a giocare queste partite. Nell'ultima uscita del campionato, per l'appunto, non siamo scesi in campo con la testa giusta».
La delusione per il ko contro il San Paolo Apostolo rischiava di lasciare il segno.
«Abbiamo peccato sul piano della personalità e del cuore; probabilmente alcuni ragazzi hanno sentito troppo, a livello emotivo, la responsabilità e il peso di un match decisivo, ma il calcio è anche questo, a volte si vince e a volte si perde. Quando tre-quattro elementi non riescono a esprimersi al meglio alla lunga la paghi, anche se noi siamo stati piuttosto sfortunati, considerando che abbiamo colpito tre pali. Gli episodi non hanno girato dalla nostra parte, insomma, ma abbiamo comunque le nostre responsabilità».
In questi casi è fondamentale rialzare immediatamente la testa. «Durante la settimana abbiamo avuto modo di parlare un po' e di confrontarci tra di noi per capire cosa non aveva funzionato. I ragazzi si sono allenati molto bene e alla fine sono riusciti a riscattarsi alla grande, con personalità, coraggio e cuore».

L'Audax Algherese, tra le altre cose, aveva già avuto modo di battere il Treselighes, a domicilio, con il punteggio di 2 a 1, per una delle vittorie più pesanti, in assoluto, in tutto il torneo.
«Come ho detto personalmente all'allenatore e ai giocatori del Treselighes, credo che si meritino il salto di categoria, quanto noi, per quello che hanno fatto vedere in campo: spero davvero che possano venire ripescati. Le emozioni che provi nel raggiungere il tuo obiettivo, è naturale, sono legate al valore del tuo avversario: se le cose si rivelano troppe semplici, generalmente non danno grandi soddisfazioni. Se domenica abbiamo provato un piacere particolare lo dobbiamo ai nostri rivali principali».

I bianco-verdi, del resto, sono partiti con le idee chiare.
«Il nostro obiettivo era vincere, senza se e senza ma. Non avevamo alibi né scuse, ma eravamo comunque consapevoli che c'erano altre squadre candidate per il salto. Il presidente, già dalla prima volta in cui ci eravamo parlati, aveva espresso il desiderio di riportare una compagine di Alghero in una categoria migliore rispetto alla Seconda; l'anno scorso il Covid ha buttato giù tutti i giochi dopo poche giornate, assieme ai nostri piani; quest'anno invece siamo riusciti a fare centro».

I numeri fotografano alla perfezione la cavalcata dell'Audax: terzo migliore attacco (alle spalle di quelli di Malaspina e San Paolo Apostolo) e la difesa meno battuta in assoluto, con appena 19 reti incassate in ventidue uscite.
«Eppure non siamo riusciti a lavorare, sul campo, come invece avremmo voluto, a causa di mille contrattempi diversi. Purtroppo il reparto arretrato è stato quello più tartassato dagli infortuni: alla terza giornata abbiamo perso Stefano Peana, uno dei giocatori più rappresentativi, che si è rotto il perone e non è riuscito più a rientrare in gruppo per tutto il resto della stagione. Anche Mureddu, uno dei nostri giovani, si è rotto il crociato tre mesi fa. Ho dovuto chiedere gli straordinari agli altri ragazzi della difesa: per fortuna in quel reparto posso contare su due-tre giocatori molto validi, che riescono a garantire i giusti equilibri; alla luce di quello che ti ho detto il risultato raggiunto è ancora più soddisfacente».

In avanti Delogu e Martinez hanno fatto il resto.
«Il reparto offensivo è quello che ha incontrato meno difficoltà: sono riuscito a dargli una conformazione precisa e a mantenerla nel corso dei mesi. Per il resto, il valore di Andrea lo si conosce da tempo, ha disputato campionati importanti in categorie molto più alte della Seconda; Pietro invece è una delle più grandi novità, un classe 2000 che ha sempre giocato da titolare da quando ci sono io all'Audax. Anche Raimondo “Mondino” Serra è risultato determinante, al pari degli altri due, così come i giocatori più giovani, partendo da Silanos, che ha risolto diverse gare con le sue giocate. Davanti, insomma, ho avuto la possibilità di scegliere».

I tifosi, del resto, hanno dimostrato di apprezzare lo spettacolo offerto dalla compagine biancoverde.
«Si tratta di un altro aspetto molto positivo della nostra stagione: è stato importante riportare un po' di entusiasmo tra la gente, considerando che il pubblico, in passato, tendeva un po' a latitare. Nelle ultime giornate il calore dei nostri sostenitori è stato fondamentale: in occasione dello spareggio, sugli spalti c'erano circa 1000 persone, una cosa incredibile se pensiamo che negli anni dell'Eccellenza, Fertilia ed Alghero non arrivavano ad avere nemmeno 100 presenti alle loro gare».


A proposito del suo futuro, invece, il tecnico non si sbilancia.
«Per ora ho solo voglia di godermi il risultato appena raggiunto, una cosa normale dopo una stagione così intensa e faticosa. Per il resto, non ho ancora capito che piega prenderanno le cose: mi piacerebbe continuare con l'Audax, magari tra qualche settimana ci siederemo attorno ad un tavolo per parlarne e capiremo se le nostre strade potranno proseguire assieme o se faremo scelte diverse».

La chiusura, spetta, come al solito, alle dediche e ai ringraziamenti di rito.
«I protagonisti principali di questa cavalcata sono stati i ragazzi, che mi hanno sopportato e supportato, sul campo, per tutti questi mesi. Dopo 20 anni passati a lavorare con i settori giovanili mi sono messo alla prova allenando i grandi: si tratta di una dimensione diversa, ovviamente, ma è stata un'esperienza meravigliosa. Discorso simile va fatto per la società, che non mi ha mai fatto mancare niente, permettendomi di concentrarmi esclusivamente sul mio compito: i dirigenti sono stati sempre presenti, alle partite così come per gli allenamenti, non mi hanno mai lasciato da solo e a questi livelli è una cosa molto, molto importante. Ci tengo infine a ringraziare tutte le persone che ci hanno seguito, sia nelle partite in casa e sia in quelle in trasferta, partendo dai genitori e dai ragazzi che fanno parte delle nostre squadre giovanili e che ci hanno dato una grossissima mano d'aiuto».

In questo articolo
Squadre:
Allenatori:
Campionato:
Stagione:
2021/2022
Tags:
Seconda Categoria
Girone G