«Mister Udassi è il top, la Dorgalese di Cadau avversario ostico»
Lo Stintino riprende la sua marcia, Muglia: «Contro il Tempio reazione da grande squadra, se vogliamo l'Eccellenza in casa non deve passare nessuno»
Lo Stintino chiude il girone di andata nel migliore dei modi: il 4 a 2 rifilato al Tempio nell'ultima uscita racconta di una squadra che è tornata ad essere, dopo un breve periodo di flessione, estremamente brillante, anche e soprattutto sul piano del carattere, perché rimontare due gol ad una compagine forte ed esperta come quella allenata da mister Cassitta non è impresa facile. I bianco celesti si godono così la seconda vittoria di fila, che vale per il primo posto in classifica, a quota 32 punti, a +3 dal Porto Rotondo che insegue a stretto giro di ruota ma con una partita ancora da recuperare.
Tra gli artefici del successo ottenuto domenica c'è sicuramente anche Franco Muglia, autore del gol del sorpasso.
«Contro il Tempio siamo scesi in campo con l'approccio mentale giusto – commenta l'attaccante -; abbiamo costruito tanto, ma la palla non ne voleva sapere di entrare. Loro invece hanno segnato due gol su altrettante occasioni, una bella mazzata, ma fortunatamente siamo riusciti a reagire nel migliore dei modi; il gran gol di Doukar in mezza rovesciata, poco prima del riposo, ha riaperto la gara».
Nell'intervallo, mister Udassi ha saputo caricare a dovere i suoi. «Ci ha detto che la vittoria dipendeva esclusivamente da noi; eravamo pronti a sfasciare tutto per conquistare i tre punti e le cose in effetti sono andate in questa direzione; anche i nostri avversari si sono complimentati per la qualità del gioco offerto e per la determinazione; non può che farci piacere». Pesantissima la rete del momentaneo 3 a 2 firmata proprio da Muglia. «Sono contento, si tratta di un gol importantissimo che ci ha dato la marcia in più per poi chiudere il discorso con Lamine. Sembra proprio che la fortuna stia girando nuovamente dalla nostra parte dopo un periodo un po' rocambolesco».
La seconda vittoria di fila testimonia, appunto, che il peggio ormai è alle spalle. «Il problema più grande, forse, è che non ci divertivamo più, un aspetto quest'ultimo su cui il mister insiste parecchio, perchè senza quella componente fondamentale viene a mancare tutto il resto; non dobbiamo mai dimenticarci che in realtà si tratta soltanto di un gioco. Solo con questo atteggiamento possiamo riproporre in campo i movimenti e le giocate che proviamo in allenamento». Quelle tre sconfitte consecutive rischiavano di lasciare il segno, non tanto sulla classifica ma per quanto riguarda il morale e l'autostima. «Contro il Porto Rotondo siamo stati puniti sulle uniche due azioni concesse; le assenze, conta che ci siamo presentati al confronto con cinque fuori quota in campo, hanno complicato ulteriormente le cose. Con il Bonorva invece abbiamo sbagliato completamente la gara, non c'eravamo proprio con la testa, loro vincevano tutti i contrasti, arrivavano sempre primi sulla palla. Noi sicuramente troppo molli e incapaci di giocare come al solito; ci affidavamo spesso ai lanci lunghi, una cosa che non rientra assolutamente tra le nostre caratteristiche. Anche il giorno ci siamo presentati addirittura con sei fuori quota; sul piano dell'esperienza paghi tanto e noi non ce lo possiamo permettere, siamo una squadra giovane, la medita è di 25-26 anni, il più anziano ne ha 30». Nel match contro il Sorso si sono visti i primi segnali di risveglio, anche se l'esito è stato per l'ennesima volta sfavorevole. «Probabilmente meritavamo qualcosa in più, ne è venuta fuori una partita strana, il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, considerando che ci è stato annullato un gol regolare dall'arbitro».
Una situazione difficile, con il gruppo che ha dato risposte importanti sul piano della personalità e della compattezza. «Non ci siamo fatti prendere dal panico. La sosta è arrivata nel momento ideale: ci ha permesso di recuperare i vari acciaccati e ritrovare la condizione. Non ci restava che abbassare la testa e lavorare sodo: d'altronde vogliamo vincere il campionato, non ci nascondiamo più». Muglia e soci non soffrono di vertigini. «Pensiamo partita per partita, concentrandoci solo su noi stessi, i calcoli li faremo alla fine».
Il girone di ritorno si aprirà con la sfida interna alla forte Dorgalese. «Penso proprio che verranno con il coltello tra i denti per vendicare la sconfitta rimediata all'andata; sarà un bel confronto, anche loro stanno facendo molto bene e possono contare sul capocannoniere del campionato: Cadau è un attaccante fortissimo, tutti lo vorrebbero in squadra. Dovremmo stare molto attenti perché è imprevedibile e può colpire in qualsiasi momento; molto spesso tira fuori i punti da solo, grazie alle sue giocate, per questo bisognerà limitarlo al massimo, vede la porta come pochi e riesce a trasformare in oro anche un mezzo pallone giocabile; i gol che ha fatto sino ad ora sono il biglietto da visita perfetto in questo senso».
Lo Stintino venderà ovviamente la pelle a caro prezzo. «Giocheremo come contro il Tempio; in casa non deve passare nessuno, il nostro obbiettivo è questo. Per il resto, il rispetto deve esserci per tutti, dalla seconda sino all'ultima in classifica».
Per Muglia non mancheranno le occasioni per incrementare ancora il proprio bottino personale, che per il momento è di sei reti. «Non mi lamento, ma posso fare di più. Ho la possibilità di imparare molto da mister Udassi, ha tanto da darci, è un tecnico veramente preparato che punta sempre ad offrire un buon gioco; secondo me è il top che si possa trovare qui in Promozione, anzi a dirla tutta forse è sprecato; è la persona giusta per noi».
Per conquistare l'Eccellenza bisognerà battere la concorrenza delle rivali. «Il Porto Rotondo è una bella squadra, quadrata e ben organizzata. Anche l'Usinese sta risalendo rapidamente e tecnicamente è tra le meglio assortite; la Dorgalese invece in casa è una compagine veramente tosta, noi siamo stati gli unici a strappare i tre punti da loro».
Muglia si aspetta un grosso contributo da parte dei giovani. «Sono molto bravi e affidabili, si impegnano al massimo e stanno diventando fondamentali, senza il loro contributo ci esprimeremmo soltanto al 50%».