«Sogno il colpaccio contro il Bardia»
Lodè, pieno di entusiasmo per Addis: «Crediamo nella salvezza»
Dopo la sconfitta rimediata contro la capolista Atletico Bono, sfida difficile in cui il Lodè ha comunque confermato tutta la bontà del lavoro svolto da mister Addis, si profila all'orizzonte un altro impegno di cartello: nel prossimo turno infatti arriva il Bardia, terza forza del campionato, lanciatissimo nella lotta per il secondo posto, ennesimo banco di prova per una compagine che sta dimostrando di meritarsi la categoria.
Le sensazioni, dopo la domenica di pausa, sono assolutamente positive:
«Si è lavorato più che altro a livello psicologico, non fisico: una squadra che lotta sino al 90' da ampie garanzie in questo senso.
Affrontare una categoria nuova non è semplice per dei ragazzi molto giovani come quelli che compongono il nostro gruppo: pecchiamo di esperienza, soprattutto in alcuni episodi, ma assieme ai giocatori più anziani cercheremo di migliorare ancora».
A partire magari dal prossimo incontro con il quotatissimo Bardia.
«Sono in piena corsa per un posto play-off, ma noi cercheremo di fargli lo sgambetto».
Il tecnico si dice fiducioso, «anche perché con le squadre di alta classifica ci siamo sempre comportati abbastanza bene, offrendo prestazioni più che discrete, come ad esempio contro l'Atletico Bono, nonostante i risultati non ci abbiano totalmente ripagato».
Che la partita contro la battistrada fosse complicata lo si sapeva, ma la fortuna non ha girato sicuramente dalla parte del Lodè.
«Un gol come quello che abbiamo subito noi spezza le gambe a chiunque, davvero una grandissima rete, che non si vede sicuramente ogni domenica. Ci siamo sbilanciati per acciuffare il pareggio, è normale venire puniti in quel modo».
Nessuna tragedia dopo una sconfitta che era stata messa abbondantemente in preventivo:
«Sulla carta partivamo nettamente svantaggiati, non sono quelle le partite da vincere per raggiungere la salvezza».
Obbiettivo a cui vi state peraltro avvicinando a passo spedito: i tre punti raccolti contro l'Orunese valgono quasi doppio.
«Un successo importante – ammette il tecnico – maturato grazie soprattutto alla nostra determinazione e alla caparbietà».
Ciò che ha fatto la differenza è stata la voglia di vincere del Lodè.
«Il primo tempo lo abbiamo chiuso in svantaggio immeritatamente, pur creando due o tre occasioni importanti, però siamo stati puniti in seguito ad una nostra negligenza, che ci è costata un calcio di rigore contro.
La ripresa è stata veramente bella, ottima sotto tutti i punti di vista, sia psicologico, che caratteriale, che atletico».
Lo stesso non si può dire per quanto riguarda la sfida contro il San Paolo, forse il gradino più basso del vostro cammino.
«La squadra in quel periodo attraversava un periodo decisamente burrascoso: avevo deciso di abbandonare il progetto, cosa che non rientra assolutamente nelle mie corde, per vedere se riuscivo a dare una scossa a tutto l'ambiente, per capire soprattutto se la colpa di quel momento negativo era mia o se le cause erano altre.
Purtroppo in palio c'erano punti importanti, ma è inutile piangere sul latte versato: con otto partite ancora da giocare però tutto è ampiamente recuperabile».
Il traguardo della salvezza rimane comunque alla vostra portata:
«Io e i ragazzi ci crediamo, a maggior ragione dopo la prestazione offerta contro la capolista: ho visto il gruppo molto carico, sono fiducioso».