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L'Orrolese di Carracoi verso il big-match con l'Arbus: «Lotteremo per strappare i tre punti, ma non sarà sfida decisiva»
«Importante ripartire al massimo dopo Carbonia»

L'Orrolese di Carracoi verso il big-match con l'Arbus: «Lotteremo per strappare i tre punti, ma non sarà sfida decisiva»

La sconfitta rimediata lo scorso undici ottobre nella tana del Carbonia è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno per l'Orrolese: probabilmente in quell'occasione i ragazzi di Fabrizio Carracoi hanno capito di essere vulnerabili, ma sono comunque riusciti a ripartire di slancio, archiviando in tempi record amarezza e soprattutto paure, collezionando due vittorie consecutive, in casa contro il Siliqua e, ultima in ordine cronologico, nella delicatissima trasferta contro la Tharros, una squadra che seppur alle prese con una classifica complicata, terzultimo posto a quota cinque, rappresenta, e continuerà presumibilmente ad esserlo per tutta la stagione, un avversario ostico e temibile per chiunque.
Proprio per questo, il successo di domenica ha un peso notevole, che va bel al di la dei tre punti in palio, soprattutto per come è arrivato: i bianco-rossi hanno confermato di saper soffrire e stanno affinando, giornata dopo giornata, il 'killer instinct' tipico delle grandi squadre, una delle doti essenziali per poter puntare in alto, verso quei traguardi ambiziosissimi che tutti, tifosi e dirigenti in primis, si aspettano da una delle compagini più competitive dell'intero torneo.

«Ormai è chiaro: non ci sono partite facili, ed è assolutamente necessario dare il massimo contro qualsiasi avversario, perchè i punti in palio incominciano ad essere pesanti un po' per tutti, sia per chi lotta per il vertice e sia per chi deve conquistare la salvezza; nessuno ti regala nulla insomma, ogni domenica ci possono essere delle brutte sorprese dietro l'angolo. Venivamo dal turno infrasettimanale in Coppa Italia, e sinceramente ero un po' preoccupato considerando quanto successo dopo il match dell'andata, con la sconfitta di Carbonia».
Un passo falso che rischiava di minare la tranquillità del gruppo. «Ci è dispiaciuto tanto, è normale; all'indomani della sconfitta, ci siamo incontrati tutti assieme, staff tecnico, società e dirigenza, per capire cosa fosse successo: non mi aspettavo un black-out totale da parte di tutti i giocatori chiamati in causa, ma per fortuna è stato un incidente, la classica giornata no in cui gli avversari, che tra l'altro hanno strameritato di vincere, sono stati praticamente perfetti, la classica partita della vita». Ad Oristano invece, le cose sono andate decisamente molto meglio. «Nonostante il campo in erba non sia proprio il nostro migliore alleato – scherza il tecnico -. Abbiamo dimostrato grande carattere, son felicissimo per le risposte che i miei hanno saputo dare nelle ultime due uscite, ma ci tengo ad evidenziare la prestazione di domenica: nonostante l'inferiorità numerica, dalla mezz'ora del primo tempo, la squadra è riuscita ad esprimere un buon gioco, mettendo sotto pressione gli avversari senza concedere quasi nulla, se si esclude un episodio. Le conferme migliori arrivano sul piano atletico: nella ripresa, siamo stati bravi a legittimare la nostra supremazia con il gol del vantaggio, ma alla fine dei giochi credo che il punteggio sarebbe potuto essere anche più largo, ma va bene così: battere la Tharros non sarà una passeggiata».

 

Lo stesso si può tranquillamente dire per l'Arbus primo in classifica, che si presenta alla sfida in programma nel prossimo turno con un clamoroso zero alla voce sconfitte e una condizione che sembra crescere giornata dopo giornata. «Mi aspetto una bellissima partita, con una cornice di pubblico importante: i nostri tifosi sono sempre numerosissimi, ci faranno sentire tutto il loro calore, a maggior ragione domenica, per l'arrivo della capolista». Carracoi cerca comunque di smorzare la tensione: «A prescindere dal risultato, non sarà decisiva, perché siamo solo alla settima giornata; né il nostro né il loro cammino cambierà di una virgola». L'avversario è di primissimo livello, e l'avvio dei granata non fa che confermare le sensazioni della vigilia. «Ho sempre detto, anche in tempi non sospetti, che si tratta di una squadra davvero molto buona: in estate è partito un giocatore importante come Tronu, è vero, ma sono arrivati Martinez, Alessandro Congia, Di Laura, Jonatan Aru; possono inoltre contare su tanti giovani interessanti e sull'esperienza di Incani, Rais, Zara. Una corazzata completa in ogni reparto».

 

Anche l'Orrolese comunque non è da meno: «Non ci nascondiamo, e io non mi tiro sicuramente indietro: abbiamo allestito una squadra per puntare ad un campionato di vertice, ma non siamo gli unici, anche se molti altri dichiarano di puntare alla salvezza. E' vero, in rosa ci sono sette – otto grandi nomi, ma lo stesso si può dire anche per il Guspini, o per la Monteponi».
Gare del genere sono utili, di solito, per capire i reali valori in campo: nello specifico, si affronteranno l'attacco più prolifico ed una delle difese meno battute, seconda solo a quella della Frassinetti di mister Perra. «Speriamo bene (ride), ma nel nostro caso non punterei l'attenzione sugli attaccanti, quanto sul collettivo, che è e deve continuare ad essere l'arma in più. Per quanto ci riguarda, scenderemo in campo per fare risultato pieno». Con un Cacciuto in uno stato di forma strepitoso, capocannoniere con sei reti, le probabilità in favore dell'Orrolese aumentano in maniera esponenziale. «Non lo scopro di certo io, sappiamo quanto sia forte e decisivo. Ho avuto la fortuna di allenarlo ai tempi della Masullese, quando realizzò ben 18 gol. Quest'anno ne ha già messi a segno 14 tra campionato e coppa, una media pazzesca, ma c'è una squadra che lo supporta in maniera eccezionale e gli spiana la strada, oltre ad un compagno di reparto che lo completa in maniera perfetta».
Volendo cercare il classico pelo nell'uovo, probabilmente c'è qualcosa da registrare per quanto riguarda la fase difensiva. «Non mi preoccupo sino a quando riusciamo a fare un gol in più degli avversari; detto questo, sappiamo che non sempre le cose ci andranno così bene, incontreremo periodi un po' più avari e difficili, in questo senso. Dunque, qualcosa da migliorare c'è, soprattutto se si considera che più della metà delle reti incassate derivano da calci piazzati, un aspetto da tenere sicuramente in considerazione». L'espulsione di Pancotto, rimediata nel match contro la Tharros, con conseguente squalifica, non aiuta. «Dietro siamo abbastanza coperti – assicura – Chi giocherà non lo farà rimpiangere».

In questo articolo
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2015/2016
Tags:
Sardegna
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Girone A