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Fabrizio Carracoi, allenatore, Orrolese
Il tecnico non sedeva in panchina da due giornate per problemi fisici

L'Orrolese senza tecnico, si dimette Carracoi: «Non c'è più unità di intenti con la società che ringrazio per l'opportunità datami di allenare in Eccellenza»

Da due giornate l'Orrolese gioca, perde e vince ma senza il proprio condottiero. Fabrizio Carracoi è stato in panchina nella gara di Castiadas dello scorso 29 gennaio e poi ha saltato le due ultime sfide interne contro il Budoni (persa 3-0), di domenica scorsa, e contro il Tonara (vinta 1-0), di ieri. E non ci sarà per le prossime sfide di campionato da qui alla fine della stagione perché ha rassegnato le dimissioni. Ed è lo stesso allenatore di Sardara a spiegare la situazione: «Io non seguo più la squadra dal 31 gennaio per il riacutizzarsi di un problema fisico, il mio medico mi ha dato due settimane di riposo assoluto. Sarei dovuto rientrare questa settimana ma, nel frattempo, ho avuto modo di incontrare la società mercoledì scorso e ho constatato che ci sono diversi punti non in comune per poter proseguire il campionato, non essendoci più i presupposti per andare avanti insieme e raggiungere l'obiettivo della salvezza, ho rassegnato le dimissioni prima verbalmente nello stesso incontro e poi per iscritto sabato. La società non mi ha fatto comunque sapere ancora niente ma la ringrazio per avermi permesso di guidare la squadra per oltre due anni nei quali ho ricevuto tanto ma ho dato tanto anche io».

L'esperienza di Carracoi all'Orrolese è stata una crescita continua 

«Sono arrivato ad ottobre del 2014 con la squadra al quartultimo posto in Promozione e abbiamo chiuso al sesto. L'anno dopo ho avuto carta bianca per la costruzione della squadra avendo un budget a disposizione e ho ripagato la fiducia della società andando in Eccellenza, traguardo storico per il club, con la vittoria del campionato con una giornata di anticipo. Lascio dopo 20 giornate di gestione con la squadra, neopromossa, che aveva 11 punti in più sulla retrocessione diretta ed era sopra di 5 punti dalla zona playout con gli scontri diretti vinti contro Valledoria, La Palma e Ferrini. Eravamo anche distanti 7 lunghezze dai playoff che, però, obiettivamente non potevamo essere alla nostra portata»

Che la stagione non fosse semplice lo si era intravisto già in fase di costruzione della squadra in estate  

«Inizialmente si pensava di poter continuare il lavoro fatto l'anno prima mantenendo almeno 5-6 giocatori cardine della promozione. Purtroppo, per vari motivi, non si è potuto riconfermare un gruppo di giocatori come Alberto Usai, Claudio Placentino, Christian Cacciuto che per scelte loro sono andati a giocare da altre parti. Il mercato è partito in ritardo e faticavamo a costruire un gruppo, ma grazie al lavoro del diesse Ovidio Concu, persona perbene e ottimo intenditore di calcio, si è formata una squadra quasi totalmente nuova con 15 giocatori acquistati»

I risultati in campionato sono stati incoraggianti

«È vero, nonostante il processo di amalgama necessiti del tempo siamo riusciti a toglierci delle soddisfazioni. Poi non è stato possibile mantenere il gruppo intatto e a dicembre sono andati via Ezeadi, Pitta, Cocco, Falchi»

Cosa rimane di questa esperienza in Eccellenza?

«Bellissima perché si tratta davvero del più importante campionato in Sardegna, con giocatori di categoria superiore e tecnici molto preparati. Dopo 16 campionati da allenatore ho avuto finalmente la possibilità di misurarmi in Eccellenza e per questo ringrazio la società per l'opportunità che mi ha concesso ma credo che questa opportunità me la sia guadagnata sul campo»

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2016/2017
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