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«Il pari interno con il Posada rappresenta la svolta, la difesa sta crescendo domenica dopo domenica»

L'Ozierese alza il ritmo, Cantara: «Ci stiamo riprendendo dopo un avvio difficile: questa squadra non può prescindere da umiltà e concentrazione»

L'Ozierese continua a spingere al massimo, centra la terza vittoria di fila nell'arco di sette giorni e vola al terzo posto in classifica, agganciando il Bosa a quota 11 punti. Splende dunque il sereno in casa dei giallo-blu, con mister Giuseppe Cantara che può tracciare un primo, positivissimo bilancio dopo sette turni: archiviata la partenza piuttosto difficile, anche per via di un calendario non proprio agevole, Apeddu e soci hanno innestato il turbo, battendo in serie Dorgalese e Macomerese in trasferta e Usinese di fronte al proprio pubblico, mandando segnali importanti sia sul piano del gioco che in termini di grinta e personalità. Dopo le ottime cose fatte vedere lo scorso anno, i canarini sono intenzionati a proseguire con il loro percorso di crescita: la prossima sfida casalinga contro il Portotorres offrirà sicuramente maggiori indicazioni sulle reali possibilità di una squadra che, se saprà mantenere concentrazione e umiltà, può davvero spiccare il volo.

«Domenica la squadra effettivamente mi è piaciuta tanto — ammette Cantara —, siamo riusciti a rimanere molto compatti, giocando con buona personalità. Il rammarico più grande, forse, è non essere riusciti a chiuderla prima, considerando le tantissime occasioni create; il punteggio sarebbe potuto essere più rotondo ma va bene così. La Macomerese è un'ottima compagine, fare punti contro di loro è un grande risultato, ci da la tranquillità per continuare al meglio e la consapevolezza nei nostri mezzi».

Il vento sembra essere decisamente cambiato dopo una partenza non proprio positiva, con due punti raccolti nelle prime quattro gare. «Per comprendere meglio la nostra situazione occorre però fare un passo indietro: abbiamo faticato un po' a trovare gli equilibri giusti, soprattutto perché alcuni ragazzi hanno iniziato la stagione un po' in ritardo; la prima cosa da fare era quella di mantenere la serenità, nonostante le cose non stessero girando al massimo, senza creare allarmismi. Venivamo dall'ottimo campionato scorso, in cui probabilmente siamo andati ben oltre le più rosee previsioni, ricoprendo un ruolo da protagonisti. Le attenzioni attorno al gruppo sono aumentate a dismisura, molti elementi però non sono abituati a gestire certe pressioni, è normale incontrare qualche difficoltà, soprattutto in avvio. Nelle prime uscite abbiamo sbagliato atteggiamento».
Il tecnico è stato bravissimo a riportare il gruppo sulla giusta strada. «Semplicemente serviva più umiltà da parte nostra, dobbiamo sempre ricordarci che c'è da faticare ogni settimana, siamo una squadra operaia, che può fare bene contro chiunque a patto di stare al massimo dal punto di vista mentale; se ci rilassiamo un attimo non riusciamo più a gestire con efficacia le varie situazioni della partita. Il nostro livello tecnico è buono, ma non eccelso: ci sono squadre meglio attrezzate di noi, che in fase di mercato hanno investito tanto; dobbiamo sopperire alle eventuali lacune con il carattere, e sino a questo momento il mio giudizio non può che essere positivo. Ricordiamoci però che siamo solo alla settima giornata, la strada è ancora molto lunga».
La svolta è arrivata con il pareggio casalingo contro il Posada. «Venivamo dal 3 a 0 incassato nella sfida precedente con il Porto Rotondo; una sconfitta maturata in maniera strana, perché avevamo fatto noi la partita, come peraltro ci eravamo prefissati, ma abbiamo preso tre schiaffoni per degli errori banali, ma è l'atteggiamento che non mi è piaciuto in quell'occasione. Dopo la gara ho detto ai miei che l'importante era fare il massimo in base alle potenzialità del momento, così quello 0 a 0 ha rappresentato un nuovo inizio; per me si tratta di un punto guadagnato contro un avversario che si è presentato da noi con il coltello tra i denti. Pensavamo si trattasse di un impegno abbordabile ed invece il campo ha raccontato tutt'altra storia: abbiamo fatto registrare una crescita importante, ci sono dei momenti poi in cui non devi avere vergogna di difendere un pareggio a reti bianche in casa; non rientra di certo nella nostra mentalità, ma la nostra situazione interna non ci permetteva di fare molto di più, e averlo capito è stato il passo decisivo».
Gli undici punti raccolti sino ad ora valgono per il terzo gradino del podio, un piazzamento eccellente che permette di mantenere nel mirino le prime due della classe. «Abbiamo affrontato l'Ossese all'esordio, mi hanno dato l'impressione di essere una formazione molto quadrata; navigano sulle ali dell'entusiasmo per la vittoria del campionato dell'anno scorso, un aspetto che può pesare molto; hanno tutte le carte in regola per fare benissimo ma credo che il loro rendimento sia legato allo stato di forma di alcune pedine chiave, come Piredda ad esempio, che però non è più un ragazzino. Quando schierano la formazione tipo comunque fanno paura, non è un caso se sono al vertice, senza considerare poi che hanno una delle difese migliori del torneo. Il Fonni invece l'abbiamo incontrato in Coppa Italia: sono migliorati molto rispetto al recente passato, un buon gruppo, molto affiatato. E' presto per dire se hanno le forze per confermarsi al primo posto, sicuramente stanno mettendo in cascina punti pesantissimi per il proseguo del loro campionato».
La concorrenza è tanta, per uno dei campionati più equilibrati degli ultimi anni. «Nelle prime sette gare noi abbiamo incontrato sei squadre che, teoricamente, possono ambire ai piani alti: Ossese, appunto, poi Cus, Porto Rotondo, Macomerese, Usinese. Avversari importanti, ma alla lista aggiungerei il Bosa, che sul piano fisico ha qualcosa in più rispetto alle altre. Non conosco l'Ilvamaddalena: vedo che ottiene grandissimi risultati in casa, ma in trasferta spesso incappa in sconfitte anche piuttosto nette. Dobbiamo ancora capire bene quali sono i reali valori in campo».

In questo senso per l'Ozierese sarà utilissima la prossima sfida casalinga con il Portotorres: «Voglio che i ragazzi stiano tranquilli, non c'è nessun obbligo di vincere per forza, non mi interessa il risultato ma la prestazione, il calcio, si sa, è legato a variabili imprevedibili. Loro sono decisamente più competitivi rispetto al recente passato, hanno iniziato fortissimo la stagione, sono ad un punto da noi e li ritengo una formazione assolutamente valida. Sarà decisiva l'intelligenza che riusciremo a mettere in campo: ad esempio possiamo migliorare tanto sulla gestione dei falli e dei cartellini, da un punto di vista prettamente nervoso. Se riuscissimo a crescere in quest'ottica, il nostro futuro potrebbe avere un peso ben diverso. Per il resto, proveremo a conquistare il bottino pieno, senza però prestare il fianco all'avversario, che sicuramente ci metterà in difficoltà. Sarà necessario mantenere altissima la concentrazione per tutti i 90'».
Cantara è fiducioso. «Da qualche domenica riusciamo a difenderci meglio: nelle ultime quattro gare abbiamo subito soltanto un gol, peraltro su rigore, contro squadre importanti. E' un piccolo dato, ma significativo: mi auguro che le cose possano continuare così».
 

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2017/2018
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Girone B