Il commento alla giornata di C1
Marco Tidu e l'Asso abbattono la Delfino
Se siete fra quelli che pensano che lo spettacolo calcistico sia proporzionale al numero di gol, a maggior ragione non apprezzerete una gara di calcio a 5 finita con uno striminzito uno a zero. Eppure anche simile vicenda può esser lo specchio di una gara all’altezza delle attese; di più: di un livello di gioco pregiatissimo. Ed è quanto è accaduto sabato scorso a Sestu, allorquando un’unica rete in sessanta e passa minuti ha intrattenuto e, quasi, estasiato il pubblico presente. Ed ha anche sancito – pesante come un macigno – la virtuale conclusione del campionato. L’Asso Arredamenti ha superato in questo spot per il calcio a 5 la Delfino ed aggiunto ulteriori di tre punti di vantaggio fra sé e le due “inseguitrici”, ovvero la stessa Delfino e il Santadi (sconfitto a Villaspeciosa, come vedremo poi). Un distacco, quello tra prima e seconde, a questo punto non colmabile, a meno che non siate fra quelli che confondono la matematica con il buon senso.
Bello notare che l’unica rete di una gara combattuta, durante la quale anche gli ospiti hanno avuto le loro occasioni per ribellarsi ad un copione già scritto, l’abbia siglata il più giovane in campo, Marco Tidu, diciotto anni fra qualche giorno (auguri!), enorme promessa del calcio a 5 sardo. Bello perché ci ricorda che l’Asso si è sì servita delle prestazioni di gente come Tallafarro e Rugama (signori che in C1 sono di passaggio), ma ha saputo anche guardare al futuro; costruire un organico con una qual certa futuribilità (la presenza di Spanu e Falconi accentua questa caratteristica). Un organico che, opportunamente rifinito, dovrà affrontare l’anno prossimo un campionato nazionale.
Alla Delfino resta la soddisfazione di essersi giocata la gara fino in fondo, confermando una volta di più di non essere più quella realtà evanescente vista fino all’anno scorso, ma oramai una solida realtà nel panorama regionale. Massimo Fronteddu quest’estate avrà di che riflettere: perché i suoi, l’anno prossimo, potrebbero partire coi favori del pronostico. (Senza considerare che ancora c’è una solida possibilità di promozione fin da quest’anno, sia pur attraverso lo stretto corridoio dei playoff).
Come si è detto, la giornata ha visto scivolare anche il Santadi, a Villaspeciosa nel derby degli avvocati. Se questo toglie ancor più senso alla lotta per la promozione diretta, al contrario ravviva ulteriormente quella per i playoff. Insieme con il (mezzo) passo falso della Mediterranea e con la nuova vittoria interna del Domus, gli interrogativi riguardo a tale faccenda sono due. Il primo riguarda il numero di squadre che disputeranno la post season: i distacchi non devono aumentare perché siano in quattro. La seconda, l’identità delle quattro. Salvo crolli, Delfino e Santadi appaiono già prenotate per il gran ballo, mentre per gli altri due posti, si lotta al momento in tre (Villaspeciosa, Mediterranea, Domus). Gli uomini di Zedda e quelli di Marcialis incroceranno le lame venerdì, in anticipo, al PalaConi.
Sette punti racchiudono l’intero gruppo-playoff. Gli stessi che comprendono la comitiva playout. In questo caso composta da sette compagini, che lottano con il coltello fra i denti per evitare il peggio. E che la lotta sia senza esclusione di colpi (comunque nel rispetto della cavalleria, va detto), lo raccontano le gare tra Marina e Lanusei (raffica di segnature – con Versace che torna a fare il Versace, e ne marca cinque – e padroni di casa che la spuntano di misura), o tra PmLab ed il Cagliari 2000 (derby vivacissimo, quantunque il punteggio abbia nettamente premiato gli “ospiti”). Le restanti nove giornate si preannunciano almeno altrettanto combattute: c’è da evitare il posto accanto all’Ichnos, la cui situazione appare compromessa, e, se possibile, la stessa partecipazione ai playout. Difficile indicare favorite, ma le gare di venerdì prossimo, Athena-San Paolo e Lanusei-PmLab appaiono cruciali.
P.S.: Ci piace chiudere il commento odierno segnalando un episodio capitato nell’ultima giornata. Un arbitro che crede di vedere un colpo proibito ed estrae il rosso, il giocatore sanzionato che – incredulo – chiama a testimoniare proprio la sua presunta vittima, questi che lo scagiona, raccogliendo applausi ed il ringraziamento dello stesso arbitro. Tutto in un minuto, poi si torna a giocare come se niente fosse.
Esemplare.
Sarebbe il caso che i più inclini di noi a sbottare e perdere le staffe, inveire con l’arbitro come se l’errore di costui giustificasse un comportamento non da persona civile, che costoro, dicevamo, copiassero l’esempio. Siamo certi che anche gli arbitri farebbero meno errori.