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Mastinu segna e l'Olbia va: «Non far gol mi pesava, vincere aiuta a vincere. La squadra è più unita, umile e forte mentalmente»
L'attaccante: «Ora l'Albalonga, vediamo chi siamo»

Mastinu segna e l'Olbia va: «Non far gol mi pesava, vincere aiuta a vincere. La squadra è più unita, umile e forte mentalmente»

Legare il destino dell'Olbia a quello di uno dei suoi uomini di punta come Giuseppe Mastinu può essere esagerato ma non troppo. Un giocatore da solo non determina le sorti di un gruppo ma vedere il mancino sassarese così decisivo nelle giocate e in fase realizzativa aiuta non poco una squadra forte come quella di Oberdan Biagioni, che in gruppo ha elementi di grande qualità ed esperienza come Molino, Giglio, Steri. Con la rete decisiva per la vittoria di Genzano, Mastinu è arrivato a quota 7 nelle ultime 7 gare, bene 5 nelle ultime 3 mettendo il marchio distintivo nei successi contro Astrea, Arzachena e Cynthia. «I gol fatti con Rieti e Torres non me li sono goduti perché hanno portato un solo punto, con l'Astrea è arriva una tripletta come mai mi era capitatato in carriera, nemmeno nei Giovanissimi. Il gol più bello? Col Rieti ma come azione scelgo il primo all'Astrea perché arrivato al termine di uno schema provato e riprovato in allenamento, ora spero che faccia gol così anche Molino. Noi difficilmente facciamo gol su palla ferma, tranne che su rigore, dobbiamo infatti migliorare nelle realizzazioni sulle situazioni inattive per essere al top».

 

Giuseppe Mastinu ha segnato 7 gol nelle ultime 7 gareQuanto pesava avere 0 gol dopo le prime 5 gare stagionali?

«Pesava un po', specie quando parti con l'idea di fare finalmente un campionato intero e di essere decisivo da subito. Ero abituato a fare gol con frequenza, stavo giocando benino ma senza mai concretizzare, il mister Biagioni è stato bravo con me nell'usare a volte il bastone e a volte la carota»

Col Cynthia inizio problematico, rigore parato, poi in crescendo con il gol nella ripresa e il raddoppio sfiorato

«Ci stavano aspettando e sono partiti forte e, anche se ad un inizio del genere eravamo preparati, loro hanno trovato subito il rigore su una nostra disattenzione. Ma l'episodio che poteva dare la svolta a loro lo è stata per noi, dopo la parata di Van der Want ci siamo ripresi dallo schiaffo e siamo venuti fuori bene, specie nella ripresa, dobbiamo semmai migliorare nel chiudere le gare, bisogna soffrire meno. Ma ci prendiamo quello che c'è di buono e proveremo a metterlo in pratica anche nelle prossime sfide»

Quattro vittorie di fila, la rimonta è iniziata?

«È un bel momento, abbiamo iniziato a ripercorrere le orme del finale dell'anno scorso sia come mentalità che come gioco. Si può chiamare rimonta ma anche inizio di campionato tardivo perché le vittorie delle prime giornate non erano comunque frutto di grosse prestazioni, ora invece sono più volute e costruite. Siamo freschi, brillanti e con una gran condizione fisica, infatti cresciamo nel secondo tempo, che è il nostro marchio di fabbrica. Vincere 4 gare di fila non è niente male»

Si può dire che con la gara di Lanusei avete toccato il fondo

«Certo che sì. Abbiamo subito due gol nei primi 5', siamo andati sul 3-0, abbiamo segnato e ci hanno annullato il 3-2 che poteva riaprire i giochi però in campo non c'era la sensazione di poterla pareggiare, eravamo un po' inermi nei loro confronti e non c'era tanta fiducia. Poi non vorrei trovare alibi nel ricordare che era un periodo dove giocavamo tante partite in pochi giorni, l'alluvione ci aveva spostato la gara col Trastevere, il mercoledì dopo c'era il recupero con la Torres, essendo giocatori non abituati a fare tre gare alla settimana ne abbiamo risentito. Però, questo recentissimo passato è oramai accontonato anche se non lo dimentichiamo, vogliamo continuare ad essere la squadra di quest'ultimo mese, più unita, più umile, più forte mentalmente»

Ad agosto, nell'amichevole contro il Cagliari, sembravate belli e pronti, alla fine quella grande prova vi ha nuociuto

«Può essere che la gara col Cagliari ci abbia fatto pensare che eravamo già pronti e troppo convinti di essere forti ma la serie D non è la B. Il Cagliari ci ha lasciato gli spazi e fatto fare una bella figura, sembrava un punto di arrivo perché lo legavamo alla fine dello scorso campionato. Perciò ci sembrava quasi non servisse più pressare, stare compatti, aiutarci, meno male che, rispetto allo scorso anno, ce ne siamo accorti molto prima, la sveglia presa col Lanusei ci ha fatto bene e c'è più tempo per rimediare»

Nell'inatteso blackout, con 2 punti in 5 gare, c'era molta sfortuna come contro Trastevere e Rieti, poche gare ufficiali fatte ed equilibri da ritrovare

«Sì, tutto vero, abbiamo fatto un mese di allenamenti senza giocare in Coppa Italia e la prima di campionato, col Castiadas abbiamo vinto ma giocando poco bene, a Nuoro non siamo scesi in campo, a dimostrazione che non eravamo quelli dell'anno scorso, poi sono arrivati anche i problemi legati all'alluvione. Insomma, abbiamo iniziato il campionato ad inseguire le avversarie, giocavamo le gare col peso che ti dovevi riscattare e non ci vuole perché mentalmente ti abbatte. Da leader qual è siamo venuti fuori grazie al mister Biagioni, ci ha detto che non avevamo più scuse, lui è parte fondamentale di questo nostro rilancio come del resto lo è stato nel girone di ritorno dello scorso campionato»

Giuseppe Mastinu nella gara contro l'Arzachena in contrasto con Manzini e Castaldi

Domenica l'Albalonga, vincere vale il sorpasso in classifica e avvicinare il vertice

«È una settimana decisiva del campionato. Più che a vincere penserei a fare bene perché con le belle prestazioni arrivano poi i risultati. Conosciamo l'avversario, è una squadra forte e sarà per noi un test molto impegnativo, entreremo in campo con una grossa determinazione, dobbiamo essere maturi. Se vinciamo con l'Albalonga aumenta l'autostima e possiamo rientrare nel discorso delle squadre forti che lottano per vincere. Non è un esame ma vogliamo dare un messaggio forte anche per le prossime sfide contro Viterbese e Ostiamare, un tris di gare che rappresentanto un bel banco di prova, per capire che cosa vogliamo da questo campionato. Ma il passato ci insegna a guardare gara per gara, senza pensare troppo ai lunghi traguardi ma andare dritti al sodo e guadagnarci questi punti» 

Mercoledì prossimo c'è la Coppa Italia a Nuoro

«Un appuntamento importante perché, una volta superate le fasi iniziali, si possono aprire certi scenari che magari potranno risultare preclusi in campionato, poi è un derby, può dare spazio a chi gioca di meno e mettersi così in mostra, infine vincere è sempre bello e aiuta a vincere. D'altronde la nostra svolta si è avuta vincendo a Budoni in Coppa Italia nel turno precedente. Ma mercoledì è ancora troppo lontano»

Sta arrivando dicembre, crocevia importante per tante squadre, a volte lo è stato anche per l'Olbia che può cambiare volto anche da punto di vista societario?

«Noi leggiamo qualcosa ma non ne sappiamo un granché di queste voci, forse è anche meglio così perché non ci deconcentriamo sul nostro lavoro e obiettivo. A dicembre credo che la squadra non verrà stravolta, spero rimanga intatta così com'è perché siamo un bel gruppo. Cambiare quando vai bene è sempre un'incognita e cosa negativa. Poi se ci saranno novità a livello societario non entreremmo nel merito di qualsiasi decisione verrebbe presa, noi la prenderemmo con la massima serenità e professionalità»

L'Arzachena l'avete battuta ma è prima con merito visto le avversarie che ha battuto per stare lì al comando

«Chi pensa o dice che la squadra di Giorico sia lì per caso sbaglia di grosso, ha affrontato le squadre più forti e le ha pure battute, è una squadra a cui non è facile far gol, davanti ha due punte molto forti e dei giovani bravi. Il loro gioco non è così casuale, è mirato per esaltare le caratteristiche di un giocatore come Branicki bravo sulle sponde o le spizzate e le ripartenze di uno veloce e potente come Sanna»

Chiudiamo con delle considerazioni su resto delle squadre sarde

«La Nuorese sta facendo un grande campionato, è una squadra che gioca bene, organizzata e con elementi di spicco in ogni reparto. Alla Torres ci vuole del tempo ora che è arrivato mister Sanna, a dicembre credo farà dei cambi, metterà a posto alcune cose e la troveremo tra le prime posizioni nel girone di ritorno. Il Lanusei è un'ottima matricola, composta da giocatori di indiscusso valore che conosco bene avendoli avuti come compagni, continuando così sarà difficile da battere. Il Castiadas ha fatto un bel pareggio con la Torres, la cura Mereu sta dando i primi frutti, con un po' più di convinzione e gli innesti giusti a dicembre si tireranno fuori dall'ultima posizone. Anche il Muravera ha fatto il cambio di allenatore, spero ritrovino il passo dell'inizio campionato e mi auguro possano fermare domenica la Viterbese. Il Budoni sta facendo un grosso campionato, mettendo in evidenza i giovani che, come al solito, è la grossa risorsa per il club, dovrà sfruttare bene il campo come facemmo quando c'ero anche io e fare qualche vittoria fuori. In ogni caso da diverse settimane non c'è una squadra sarda che sta facendo male, siamo tutte in ripresa»

In questo articolo
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2015/2016
Tags:
Sardegna
12 Andata
Girone G