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Serie D
Risultati importanti con Sant'Elia, Budoni, Torres

Mereu, Bacciu e Bacci, gli allenatori del 2012 che hanno firmato le migliori imprese

In tutto il 2012 ci sono stati tre allenatori che hanno caratterizzato l'anno delle squadre sarde in serie D: Bernardo Mereu, Giuseppe Bacciu e Guglielmo Bacci. Il primo ha ottenuto una salvezza miracolosa con il Progetto Sant'Elia, il secondo ha portato il Budoni nei playoff al suo primo anno da responsabile della prima squadra, il terzo ha chiuso il girone d'andata dell'attuale campionato in testa con la matricola Torres. Il lavoro fatto da Bacciu, rispetto a quello di Mereu e Bacci, riguarda la parte finale dello scorso campionato e quella inziale del torneo attuale. Ai piedi del podio Vincenzo Fadda che ha sì salvato il Selargius senza passare dai playout ma il meglio di sé lo ha dato nella prima parte dello scorso campionato, cioè negli ultimi mesi del 2011. Qualche nota di merito va data anche a Franco Giordano - che in questa prima parte del campionato, finché è stato alla guida del Sant'Elia, i cagliaritani erano sopra la zona playout - a Raffaele Cerbone - perché sta lavorando bene all'Arzachena e può dire tranquillamente che alla sua squadra mancano almeno sei punti in classifica - e a Sebastiano Pinna - al quale manca un qualcosa per affermarsi in pieno a Porto Torres visto che non ha centrato i playoff per differenza reti, ha sì portato la squadra ai quarti di finale della Coppa Italia ma sta faticando oltre modo in campionato.

 

BERNARDO MEREU. L'impresa è evidente perché ha raccolto una squadra sfiduciata, spaccata e con poche prospettive di salvezza, in poco tempo gli ha restituito dignità, forza e fierezza. Il suo compito è stato sì facilitato dall'esplosione di Francesco Virdis sotto porta ma ha il merito di aver dato un gioco alla squadra che valorizzasse le caratteristiche del bomber di Bono. Sotto la sua guida è rinato Peppe Atzori, capitano e trascinatore dei cagliaritani; Bruno Frongia è diventato un signor difensore centrale dopo aver bruciato per anni la fascia sinistra; gli "stranieri" Francesco Giraldi, Giuseppe Serao e Federico Coppola hanno difeso la maglia biancoblù quasi fossero nati nella borgata. La mossa vincente è stata quella di porre da subito come obiettivo i più realistici playout rispetto ad una quasi impossibile salvezza diretta e questo non perché la squadra del girone di ritorno non avesse le qualità per ottenere quel risultato ma perché la rosa era ridotta all'osso (l'andata dei playout è stata giocata senza poter fare cambi) e sarebbe stato chiedere troppo a un gruppo che stava facendo corsa ad handicap. Il segreto è stato dare un'identità alla squadra senza far pesare il proprio curriculum da allenatore e la frase «il gruppo mi ha dato più di quanto sia riuscito a dare io a loro» fa capire che il valore dell'uomo è quanto quello del tecnico. I problemi di lavoro lo hanno tenuto fuori dalla panchina, ha rinunciato alla proposta del Casale in Lega Pro e al ritorno al Sant'Elia, nel 2013 è pronto a rientrare in pista.

 

GIUSEPPE BACCIU. Il Budoni ha scommesso sul vice di Raffaele Cerbone e lui ha ripagato la società raggiungendo un traguardo storico: record di punti in serie D (51) e la conquista dei playoff schierando spesso cinque, sei e a volte sette under in campo. Aver portato la squadra gallurese a stare al passo con il grande Salerno per diverse giornate, non aver mai messo i suoi giocatori sul piedistallo predicando sempre umiltà anche quando avevano i riflettori addosso e aver dato un gioco equilibrato e redditizio uscendo a testa alta da tutti i campi, sono note di grande merito che vanno ad aggiungersi al fatto che sia riuscito a fondere perfettamente l'anima esperta della squadra con i "quarantenni" Pau e Scugugia su tutti con quella molto giovane dei vari Sirigu, Zela, Mesina, Meloni, Farris. Tutte qualità che ha confermato anche in questa prima parte di campionato che non è stata esaltante solo per quel passaggio a vuoto - con le quattro sconfitte di fila - dovute essenzialmente ad un eccesso di infortuni e squalifiche. Per essere considerato tra i grandi tecnici sardi dovrebbe far bene anche in altre piazze e in club che mettono maggior pressione agli allenatori.

 

GUGLIELMO BACCI. Vedere la Torres al primo posto in serie D potrebbe essere una normalità visto il blasone del club sassarese ma averlo fatto in un girone dove ci sono squadre come Turris, Sarnese e Casertana che per primeggiare hanno un budget che va oltre il milione di euro aumenta a disimisura la portata del risultato. Senza dimenticare che il tecnico torinese non è quello della promozione, che la squadra dei record in Eccellenza è stata per oltre la metà smantellata e che lo scetticismo generale della città di Sassari e della tifoseria rossoblù era elevato nei confronti della nuova squadra e della vecchia dirigenza. Invece, il presidente Antonello Lorenzoni e il direttore Vittorio Tossi sono stati bravi ad affidarsi al tecnico che due anni fa si era fermato alla semifinale nazionale playoff di Eccellenza e i risultati parlano chiaro per l'ex difensore di Roma e Udinese: primo posto con 37 punti (4 lunghezze su Sarnese e 8 su Turris e Casertana), miglior attacco (30 gol fatti) e miglior difesa (13 gol subiti). Il vuoto l'ha creato con una striscia importante di sei vittorie di fila dopo un periodo di crisi di due punti in quattro gare. È stato bravo nel puntare su una squadra base ma, al momento opportuno, sa dare i giusti correttivi durante la partita e nel corso della stagione. Senza creare scompensi ha inserito i nuovi acquisti come Meloni, Migoni e Pulina, ha cambiato ruolo a Nuvoli e dato maggior spazio a Lisai, ha sfruttato la duttilità di Angheleddu e la carica agonistica di Manzini e De Carlo, e ha fatto crescere i giovani come Accardo, Bisogno e Madeddu. E ha ricreato un antico entusiasmo intorno alla squadra.

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2012/2013
Tags:
Sardegna
Girone G