Moratti: "Una punta a gennaio? Zero possibilità"

In mezzo a tante voci di mercato che vedono l'Inter protagonista nel mercato di riparazione, spunta quella del presidente Moratti, che interpellato in mattinata sulla possibilità di acquistare un attaccante a gennaio, si è espresso fermamente: «Al momento ci sono zero possibilità che a gennaio arrivi un attaccante, stiamo bene così e andremo avanti con questi giocatori».

Un'uscita secca quella del patron nerazzurro, che coccia però con la situazione che i Campioni d'Italia dovranno affrontare dopo la sosta: con Eto'o impegnato in Coppa d'Africa, Arnautovic che verrà rispedito al Twente e Suazo richiesto pesantemente dal Livorno, i due unici disponibili dovrebbero essere Milito e Balotelli. È vero che nel periodo di assenza del camerunense non ci saranno impegni di Champions, ma si rischia comunque di avere problemi nel reparto avanzato in caso di squalifiche o infortuni.

Ecco perchè quelle di Moratti sembrano più dichiarazioni di facciata, alla Mourinho insomma. Pare infatti che circolino diversi nomi nella sede di via Durini: il primo è quello di Luca Toni, al capolinea della sua avventura col Bayern, ideale per caratteristiche al gioco dello Special One ma non altrettanto dal punto di vista economico, visto che il bomber di Pavullo percepisce uno stipendio altissimo alla non veneranda età di 32 anni. Alle sue spalle veleggia il nome di Goran Pandev, eterno separato in casa con la Lazio, per il quale l'Inter potrebbe cavarsela con un prezzo abbordabile e magari qualche giocatore in prestito. Cresciuto proprio dell'Inter, Pandev sarebbe la soluzione col miglior rapporto qualità-prezzo tra quelle prospettate.

Come terza ed esotica scelta si parla anche di Edison Cavani, uruguaiano classe 1987, punto di forza del Palermo. L'ipotesi è remota, dato che pur avendo le stigmate del campione il giocatore non è mai totalmente esploso, e il presidente Zamparini non se ne priverebbe per meno di 30 milioni di euro, come ha confermato in mattinata in risposta alle domande dei giornalisti.

Filippo Congiu