L'arma migliore: «Amiamo giocare a viso aperto»
Norbello tra le grandi, Mura: «Finalmente il sereno dopo tre mesi travagliati»
Il Norbello sferra un colpo da ko all'ormai ex capolista Sanverese e riapre i giochi per la vittoria finale, a vantaggio, tra le altre, di Oristanese, Cuglieri e Tharros; sabato scorso è appunto arrivata un'ulteriore ed eclatante conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, dell'ottimo lavoro svolto da mister Giovannino Mura, che è riuscito a trasformare una semplice matricola in una splendida realtà.
Mura gongola dopo il successo dell'ultimo turno, ottenuto contro una compagine di tutto rispetto.
«Bisogna dare merito alla Sanverese per aver fatto, meritatamente, un grande campionato, almeno fino a questo momento.
Probabilmente ora stanno accusando qualche problema che penalizza le loro prestazioni e di conseguenza i risultati, ma noi ci abbiamo messo del nostro e siamo stati bravissimi a metterli in difficoltà».
Non era facile, ma il Norbello ha superato l'esame a pieni voti:
«Fino all'1 a 0 la partita era equilibrata – precisa il tecnico -, poi dopo il nostro pareggio si sono innervositi e hanno mollato un po'».
Voi invece state attraversando un momento estremamente positivo:
«Da tre partite a questa parte, anche se nel penultimo turno è arrivata una sconfitta, stiamo trovando una certa stabilità per quanto riguarda la formazione titolare; una bella notizia dopo tre mesi travagliati, in cui abbiamo dovuto fare i conti addirittura con dieci infortunati contemporaneamente».
I margini di miglioramento, come è ovvio, sono ancora tanti.
«Facciamo ancora troppa fatica – spiega Mura - con le squadre che si chiudono, come capitato a Siamanna: una partita strana, molto spezzettata, non è stato sicuramente un bello spettacolo, ma non per colpa del Norbello.
Preferiamo affrontare squadre che amano giocare a viso aperto, come la Sanverese ad esempio, molto organizzata, con un organico di spessore; discorso che vale anche per l'Oristanese, o per il Silanus che andremo ad affrontare alla ripresa: sono una delle compagini che mi ha impressionato di più per la qualità del gioco, a prescindere dalla classifica che occupano».
Trentasette punti sono un bottino importante, anche se all'appello forse manca qualcosa. Per l'allenatore non è il caso di rammaricarsi:
«Viviamo alla giornata, senza piangere troppo sul latte versato: ci siamo messi l'obbiettivo di pensare ad una partita alla volta, perchè quando facciamo calcoli, puntualmente ci capita di perdere la concentrazione».
All'orizzonte si intravede già la sfida di cartello con la Tharros: vorranno riscattarsi dal mezzo passo falso dell'andata; per voi si tratta invece di un bel trampolino.
«Sarà decisiva più per loro che per noi, un aspetto che potrebbe avvantaggiarci.
Ce la giocheremo ad armi pari, in casa poi rendiamo al meglio, a differenza di quanto succede in trasferta».
Si è fatto un'idea sulle cause di questa involuzione?
«È un fatto caratteriale, non riusciamo a reagire una volta passati in svantaggio, perdiamo tranquillità e commettiamo errori banali, soprattutto in fase difensiva, che in questa categoria si pagano cari, a maggior ragione se si parla di una neo-promossa».
L'emergenza collegata alle tante assenze potrebbe attenuarsi già nei prossimi giorni:
«Speriamo di recuperare Ligas, uno dei perni per il nostro centrocampo; stesso discorso vale per Loi, che non gioca da tre mesi: con l'indisponibilità di Cuscusa, per motivi di lavoro, la situazione in attacco è in piena emergenza».