“Importante fare punti con Rangers e Castiadas”
Partenza sprint per il Santo Stefano, Scano applaude la società: “Ci sta dando una grossa mano”
Il Santo Stefano si è reso protagonista di una partenza davvero formidabile: dopo tre giornate occupa infatti la prima posizione in classifica, assieme a squadre decisamente più blasonate come Halley Assemini e soprattutto Capoterra; compagini che secondo gli addetti ai lavori lotteranno sino alla fine per la vittoria finale del torneo.
Artefice di questa piccola, grande impresa è sicuramente il tecnico Emanuele 'Lele' Scano, alla sua prima esperienza su una panchina ma dotato della determinazione necessaria per gestire al meglio una rosa di 26 elementi.
I risultati, per ora, stanno dando ragione all'ex pilastro della Johannes: dopo 270 minuti di gara sono arrivati sette punti, frutto di 5 reti realizzate contro le 2 subite.
Mister Scano, domenica è arrivata la seconda vittoria del vostro campionato, peraltro ottenuta nel derby contro i Rangers di Quartu; la soddisfazione è stata doppia, immagino.
«E' stata una partita molto combattuta, molto fisica.
Noi abbiamo cercato di giocarla, di metterla un po' di più sul piano tecnico; loro sistematicamente facevano dei lanci lunghi per cercare le loro punte; i miei ragazzi invece sono stati bravi a giocare la palla, nei limiti del possibile.
E' stata una vittoria importantissima che ha dato tantissimo entusiasmo alla squadra e alla società; è un campionato molto difficile, il nostro obbiettivo è cercare di raggiungere la salvezza nel più breve tempo possibile, prima guadagniamo i punti necessari, in questo senso, e prima ci tiriamo fuori dai guai.
Siamo una squadra neo-promossa, con tanti innesti nuovi, ci tengo a sottolineare questo aspetto, e quando si vince fa ancora più piacere.
Poi se consideriamo che si trattava del derby di Quartu, la soddisfazione è doppia.»
Sei alla prima esperienza da allenatore: ti aspettavi una partenza così brillante?
Quali sono le difficoltà che stai incontrando?
«Io ho trovato un gruppo di ragazzi molto disponibile; abbiamo lavorato bene sin dal primo giorno, ho avuto grande supporto e collaborazione da parte della società, che ci aiuta costantemente a risolvere qualsiasi tipo di difficoltà.
Non mi aspettavo una partenza così buona, soprattutto se mettiamo in conto che su tre partite, due le abbiamo disputate in trasferta contro formazioni molto valide come Rangers e Castiadas; saranno due campi, a mio avviso, molto difficili per tutte le avversarie.
I punti che abbiamo guadagnato in quelle occasioni saranno preziosissimi per il proseguo del nostro campionato, perchè ottenuti con squadre davvero molto, molto valide.
Non mi aspettavo di partire così bene alla mia prima esperienza, se devo essere sincero, ma sono consapevole di quello che faccio: arrivo al Santo Stefano con un discreto bagaglio di esperienza, ho avuto modo di imparare molto, negli anni scorsi, da allenatori molto validi e preparati.»
In questa avventura sei accompagnato da tanti tuoi ex compagni della Johannes: pensi sia un aiuto in questo senso per te?
«Dalla Johannes mi hanno seguito in 8, io conoscevo i ragazzi che stavo portando qui al Santo Stefano: sono bravissime persone, serie, motivate, preparate, e sanno giocare bene al calcio; trovare tutte queste caratteristiche nel mondo del dilettantismo attuale non è di certo facile.
Ho agito di comune accordo con la società, perchè ritenevo che l'organico andasse rinforzato in certi reparti.
Io comunque preferisco puntare l'attenzione sul collettivo e non sui singoli: il nostro è un gruppo che si sta formando ora, dove i nuovi si stanno integrando perfettamente con quelli che già giocavano nel Santo Stefano, senza nessun tipo di problema.
C'è molto affiatamento e soprattutto c'è molta voglia, da parte di tutti, di fare bene; io penso che in questa categoria quello che, per esperienza, visto che io ho vinto un campionato con la Johannes, fa la differenza è la coesione del gruppo.
Io al momento lavoro tantissimo sul discorso della coesione fra i ragazzi: conta che ho a disposizione una rosa di 26 elementi, non è facile mandare 7 o 8 giocatori in tribuna e fare delle scelte che magari possono scontentare qualcuno; ma ho un gruppo forte e per il momento sta andando tutto per il verso giusto, senza nessuno screzio e nessuna invidia.
La società fa sentire tutti a nostro agio, come se lavorassimo qui da sempre, siamo una sorta di famiglia e penso che questo non possa che essere un vantaggio.
Non siamo professionisti ma cerchiamo di lavorare nella maniera più professionale possibile: sin dal mio primo giorno al Santo Stefano ho chiesto alla società di fornire ad ogni singolo atleta lo stretto necessario per allenarsi e giocare al meglio, e non parlo solamente dell'attrezzatura, ma anche della presenza costante di un dirigente al campo, sia per le partite che per gli allenamenti.
Per un ragazzo questo è un aspetto estremamente importante.
Loro hanno soddisfatto in maniera impeccabile questa mia piccola richiesta e i risultati che stiamo ottenendo sono una conseguenza anche di questi piccoli dettagli, curati ottimamente.»
Domenica ospitate l'Ussana, per la quarta giornata di campionato.
Che partita ti aspetti?
«Domenica per noi sarà una partita difficilissima, come tutte del resto; ogni match nasconde infatti le proprie insidie.
L'Ussana è una squadra molto ostica e difficile da affrontare, viene da un ottimo pareggio nella sfida con il Capoterra che, secondo il parere degli addetti ai lavori e considerando la qualità della rosa, è tra le candidate per la vittoria del campionato.
Loro verranno da noi per cercare di fare punti, e in questo senso ci stiamo preparando nel migliore dei modi: la nostra posizione attuale in classifica può rappresentare un incentivo per gli avversari, che raddoppieranno gli sforzi per metterci in difficoltà; chi viene ad affrontarci si impegnerà al massimo perchè è consapevole che non siamo una squadra scarsa, e noi non possiamo assolutamente permetterci di deludere queste aspettative.»