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Recano e il ritorno al Selargius dopo 10 anni: «Ero un ragazzino, ora ho famiglia. L'Eccellenza mi mancava»
Il difensore: Tortolì? Tante bugie, ecco la verità

Recano e il ritorno al Selargius dopo 10 anni: «Ero un ragazzino, ora ho famiglia. L'Eccellenza mi mancava»

A distanza di 10 anni torna al Selargius dopo tante battaglie nei campi della Sardegna, tante vittorie e altrettante sconfitte ma, soprattutto, una maturità calcistica che è sempre stata messa a rischio da quel carattere irascibile. Gianluca Recano, arcigno difensore dal sinistro degno di un centrocampista d'ordine, riveste la maglia biancorossa dopo che nel 2005 fu chiamato da Gigi Piras mentre ora lo allenerà il fratello Pierpaolo. Che cosa significhi tornare nel luogo dove a 22 anni cercava di imporsi nel calcio isolano lo spiega direttamente il centrale classe 1983, napoletano di nascita ma sardo d'adozione: «Per me è sicuramente una sensazione molto piacevole, questo club è stato il mio primo approccio al calcio in Sardegna. Ero un ragazzino, adesso ho una figlia fantastica e una compagna, perciò la Sardegna è diventata la mia seconda casa. Ho sposato il progetto del mister Pierpaolo Piras perché oltre ad essere una persona preparata nel settore è un uomo, una persona affidabile con lo stesso mio spirito: non molla mai e lavora, perché prima o poi il lavoro paga sempre, ne resto sempre più convinto. Il tutto va fatto divertendosi ma senza mai perdere l'obiettivo perché conosco poche persone che si divertono perdendo».

 

Gianluca Recano torna al Selargius dopo dieci anniL'Eccellenza dopo due anni ti mancava? 

«Sarei bugiardo a dire che questo campionato non mi è mancato anche perché ne avevo fatti 9 di fila nell'Eccellenza in Sardegna. Due anni fa è stata fondamentalmente una mia scelta, seguire nell'avventura in Promozione al Tortoli il mio amico Roberto Ibba (allora direttore sportivo dei rossoblù e ora del La Palma, ndr) pensando che ci fosse un progetto serio e duraturo. Alla fine si è dimostrato tutto un flop e, vorrei fare alcune precisazioni su questa mia esperienza perché sono state dette veramente tante schifezze che penso sia arrivato il momento che si sappia la verità»

Quale verita?

«Io non mi sono mai permesso di insultare o criticare la città di Tortoli, ho tantissima stima dei suoi abitanti e sono stato accolto benissimo. Le mie critiche erano solo ed esclusivamente rivolte alla persona con la quale avevo preso gli accordi economici e siccome facevamo 230 chilometri tutti i giorni per rispettare il mio impegno alla fine del mese chiedevo solamente mi venisse corrisposto il mio rimborso. Ma c'erano sempre problemi, ritardi, bugie, scuse che sono proseguite fino alla fine dell'anno. Penso che a 32 anni, con una famiglia alle spalle, la mia reazione sia stata più che giusta. Poi auguro al Tortoli tutto il bene, però era giusto replicare a tante cattiverie che sono state dette sul mio conto»

Perché poi scegliere il Vecchio Borgo e scendere in Prima categoria?

«Perché oltre ad essere una squadra, è stato per me un gruppo di amici. Sono stato veramente orgoglioso di averne fatto parte. Ho conosciuto la famiglia Murgia, Vladimiro, Davide e il signor Giorgio, persone davvero speciali, che tolgono tempo e soldi alle loro famiglie per una passione indomabile e per tenere unito un gruppo di ragazzi condividendo dei bei momenti tutti insieme. Queste sono cose che purtroppo nel calcio di oggi stanno venendo sempre più a mancare, sono convinto che quest'anno potranno dire la loro per il salto di categoria»

Che campionato potrà fare il Selargius e chi vedi favorito?

«Sicuramente scenderemo in campo consapevoli delle nostre forze e dei nostri mezzi, se poi alla fine della gara l'avversario sarà stato più bravo ci leveremo di cappello. Però penso che se tutti insieme seguiremo il nostro allenatore e ci alleneremo seriamente facendo sacrifici e con la giusta determinazione allora ci toglieremo sicuramente delle belle soddisfazioni. Questo è un campionato talmente equilibrato che tutto può succedere, però penso che il Latte Dolce e il Taloro, con il ritorno di Cherchi, possano giocarsela tranquillamente»

Cosa mi dici della vostra difesa? 

«Abbiamo due ottimi portieri, Andrea Asunis e Mariano Atzeni, quindi siamo più che coperti. Il mio compagno di reparto, Andrea Berlucchi, lo conosco calcisticamente ma non personalmente però sono sicuro che sarà un bravo ragazzo e un ottimo centrale, insieme daremo il nostro contributo per il Selargius»

L'attaccante che ti ha fatto soffrire di più in Sardegna come avversario?

«Con il massimo rispetto per tutti gli attaccanti che ho affrontato, una coppia - non recentissima - che anni fa veramente mi impressionò era quella formata da Paolo Tribuna e Stefano Udassi del Castelsardo, entrambi fortissimi e di un altro pianeta»

Il tecnico al quale ti senti più legato e quello che avresti voluto non incontrare mai?

«Fondamentalmente ho quasi un buon ricordo di tutti i miei tecnici, anche perché sono una persona che, pur con i suoi limiti, dà il massimo durante la settimana. In automatico instauro da subito un rapporto di fiducia con l'allenatore. Posso dire però che sicuramente avrei evitato, nel mio percorso di giocatore in Sardegna, Mariano Murino del Tortoli proprio perché con lui è venuta a mancare quella fiducia di cui dicevo prima. Conosceva la mia situazione, cioè che con il rimborso spese io ci vivevo, e invece di mettersi dalla mia parte si è schierato dall'altra insieme a qualcun'altro. Ma per mia fortuna è acqua passata e la vita va avanti. Penso che purtroppo il calcio ultimamente stia perdendo oltre che in economia anche nei valori umani, c'è troppa gente che ha rovinato tutto e troppa che scende a compromessi pur schiacciando la propria dignità . Questa è stata anche una motivazione ai miei due anni sabbatici dall'Eccellenza»

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2014/2015
Tags:
Sardegna