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Il La Palma passa nel finale, il Seulo cade sotto i colpi di Mura, Aresu e Porceddu

San Marco in rimonta con Meloni e Farci, il Carloforte supera il Siliqua: a segno Sanna e Bodano; Olla affonda l'Arbus

La prima giornata nel mese di dicembre, che si annuncia già caldissimo, stando almeno ai risultati maturati nei 90' andati in scena ieri, fa registrare il primo vero strappo in vetta alla classifica, con San Marco e Carloforte che conquistano il bottino pieno e allungano il passo nei confronti delle dirette inseguitrici; l'Arbus infatti torna clamorosamente a casa a mani vuote dalla trasferta contro l'Andromeda, al secondo successo in stagione; il Seulo invece si fa sorprendere dal Selargius di Maricca. Non sbaglia invece il La Palma di Madau, nel derby cagliaritano contro il Vecchio Borgo. Buon punto per l'Arborea, nella tana del Carbonia, mentre pesa tantissimo il 4 a 2 del Gonnosfanadiga, nella super sfida salvezza contro il Quartu 2000.

La capolista San Marco aveva in programma una delle trasferte più insidiose del torneo, con la gita fuori porta in quel di Arzana, contro l'Idolo di mister Piras, che ha già abbondantemente dimostrato di essere un avversario arcigno per chiunque, soprattutto tra le mura amiche. Già nei primi minuti, quella che poteva essere soltanto una sensazione diventa, per la capolista, una dura realtà: bastano infatti 36 secondi alla premiata ditta Boi – Lancioni per trovare la combinazione giusta; taglio del primo a servire l'attaccante che non si fa pregare due volte e di prima intenzione batte Muccione. Gara tutta in salita dunque per i rosso-blu di Ledda, che tuttavia si riprendono subito dallo shock iniziale: ci prova Farci, ma la sua conclusione si perde alta sulla traversa; al 10' il pareggio di Meloni, che sforna una perla direttamente da calcio di punizione e batte Salis. La partita si infiamma, con l'Idolo che si affaccia con convinzione dalle parti di Muccione: è il 12' quando Boi fa tremare la traversa della porta avversaria, locali ancora pericolosi con Lancioni, chiuso in extremis. Replica della San Marco con Corda, il suo diagonale si spegne di un soffio sul fondo, e Meloni, sempre su punizione, ma questa volta Salis è attento. Alla mezz'ora, la San Marco mette freccia e sorpassa: Mura pesca Meloni, controllo e rapida girata a rete, imparabile per Salis, che vale per il 2 a 1, tra le proteste dell'Idolo per una presunta posizione di fuori gioco. Gli ospiti con la solita grinta e la determinazione ormai proverbiale mettono la ciliegina su una rimonta da applausi poco prima del riposo: Tosi innesca Farci che non sbaglia, con l'Idolo che si lamenta ancora per l'ennesimo off-side non rilevato. Nella ripresa spetta proprio agli ogliastrini fare la partita per cercare di riacciuffare il match, ma i vari Cannas, Masia e Lancioni non sono fortunati al momento della conclusione; la San Marco allenta comunque la pressione con i tentativi di Porcu e Farci, senza esiti. Agli ospiti non resta altro da fare che contenere gli assalti sempre più veementi dei bianco-blu: Muccione sale in cattedra e salva sulla conclusione a botta sicura di Boi, il portiere ospite trema sul tiro di Pusceddu, che sbatte contro la parte interna del palo. La difesa della San Marco si mantiene compatta anche nel finale, con Boi che ci prova sino all'ultimo ma il punteggio non cambia più.

Il Carloforte piazza il colpo grosso, andando a vincere con un secco 2 a 0 sul campo del Siliqua, affidato a mister Fiori dopo l'addio di Titti Podda, anche se l'esordio del neo tecnico sulla panchina dei campidanesi non porta punti, anzi: la vetta si allontana, sono infatti nove le lunghezze dalla San Marco capolista.
I locali non partono affatto male: la prima occasione della sfida capita sui piedi di Cacciuto, che però non riesce a piazzarla e agevola il compito a Grosso. Il Carloforte invece, sa colpire con cinismo: è il decimo quando Corona sfonda sulla sinistra, serve in mezzo per Sanna che prende la mira e fulmina Pillittu. Il Siliqua cerca di reagire, ma Grosso è attentissimo su Atzeni; lo stesso non si può dire del reparto difensivo dei locali, che abbassa la guardia e si fa sorprendere da Bodano, che recupera palla e non perdona con una pennellata d'autore dalla distanza che vale per il raddoppio e per l'esordio da applausi del forte regista con la sua nuova maglia. Il Siliqua si batte con la rabbia dell'animale ferito: Cacciuto prova a suonare la sveglia dei suoi, poi sale in cattedra Cordeddu, che ci tenta per due volte ma il gol non arriva. Nella ripresa il copione non cambia: Siliqua in attacco ancora con il solito Cacciuto, che spara da lontano ma Grosso è bravo, e fortunato, con la palla che termina sulla traversa dopo l'intervento del portiere ospite. Ancora Cacciuto protagonista sul taglio di Medda, ma Grosso chiude tutto in extremis. Il Siliqua produce il massimo sforzo: colpo di testa di Cacciuto, ma la mira è imprecisa per una questione di centimetri, poi è il turno di Meloni, ancora senza esiti. Quando riparte però il Carloforte fa male, come in occasione del blitz di Sanna, che entra in area e batte a rete, chiamando Pillittu agli straordinari. Nel finale, il Siliqua cerca il gol della bandiera, ma Grosso è strepitoso sulla punizione di Atzeni, da pochi passi Angioni fallisce il tap-in.

Chi non ride affatto è l'Arbus di mister Agus, che nella trasferta di Siurgus contro l'Andromeda incappa nel terzo ko stagionale: tanti i rimpianti per gli ospiti, che ora scivolano a cinque lunghezze dalla vetta. Morale decisamente opposto per i giallo-neri di Desogus che dopo aver beffato il Seulo si ripetono anche contro Festa e soci. I padroni di casa passano al 20', grazie ad un calcio di punizione magistrale del solito Olla, con Toro che non può fare nulla sulla conclusione perfetta dell'attaccante. La reazione dell'Arbus tarda ad arrivare, così Casti ha addirittura la palla del raddoppio, ma la sua conclusione non inquadra il bersaglio grosso, anche se per pochissimo. Ci pensa Flumini a scuotere i suoi con una punizione che però non supera la barriera. Nella ripresa l'Arbus sembra più tonico: occasione per Rais, che non trova il varco giusto per battere Angioni; è di nuovo il turno di Flumini, che da pochi passi non riesce a superare il portiere avversario; ci prova anche Festa, ma senza esiti. Nel finale la pressione degli ospiti si affievolisce, con Toro che limita il passivo sugli attacchi dell'Andromeda, che sale così al terzultimo posto.
Il La Palma di Madau soffre, proprio come pronosticato dal tecnico in settimana, ma riesce a strappare il bottino pieno nel derby contro il Vecchio Borgo Sant'Elia, che come già successo spesso si deve accontentare dei complimenti ma rimane all'asciutto per quanto riguarda i punti. Littera e soci sono chiamati a fare la partita, con i ragazzi di Murgia che si schierano con grande ordine e compattezza a difesa di Berosi: il primo brivido del match per gli ospiti arriva da un'incursione di Siddu, ma il portiere gioca d'anticipo e sventa la minaccia; sul proseguo dell'azione Sarigu non è fortunato nella ribattuta a rete. Ancora Sarigu grande protagonista, semina il panico tra le maglie della retroguardia avversaria ma non trova l'attimo giusto per battere a rete. Il La Palma continua a premere: conclusione ad effetto di Argiols che dal limite si procura benissimo lo spazio per il tiro, ma la mira non è precisa, anche se di un soffio. Il Vecchio Borgo fatica a presentarsi dalle parti di Sanna, così i locali danno vita ad un vero e proprio assalto: occasionissima per Serpi, che sciupa da buona posizione; non va meglio, poco dopo, a Sarigu, con Berosi ancora decisivo e puntuale sull'intervento. Al 25', incornata di Sanna, ma il Vecchio Borgo si salva in extremis. Quando mancano soltanto cinque minuti al triplice fischio, i bianco-azzurri passano: Murgia commette un'ingenuità e regala un calcio di rigore agli avversari, dal dischetto Sarigu fallisce la trasformazione, con Berosi strepitoso, che però non può nulla sul tap-in vincente dello stesso Sarigu, che questa volta non può davvero sbagliare e regala tre punti d'oro ai suoi.
Domenica da incorniciare per il Selargius, che batte con un sontuoso 3 a 1 il Seulo e vola così a quota 16, con un incoraggiante +8 rispetto alla zona calda della classifica; morale decisamente opposto per gli ospiti, al terzo ko di fila, con mister Floris ora alle prese con un finale di 2017 decisamente turbolento, anche se gli alibi non mancano, perchè giocare in inferiorità numerica per un'ora è un lusso che non si può concedere ad un cliente difficile come il Selargius. Eppure la giornata per i rosso-blu inizia sotto i migliori auspici, con Tore Boi che chiama in causa per ben due volte Dessalvi; ci prova anche Atzeni, ma senza esiti. I padroni di casa invece sfondano in pratica al primo tentativo, con Mura che trasforma alla perfezione un calcio di punizione. L'espulsione di Atzeni non impedisce al Seulo di mettere le mani sul momentaneo pari, con Tore Boi che insacca e rimette in carreggiata i suoi. Nella ripresa però il Selargius mette a frutto il vantaggio dell'uomo in più: dopo l'errore di Carboni, che grazia Turnu, arriva la grande deviazione aerea di Aresu, che vale per il raddoppio e conseguentemente per il nuovo vantaggio. Il Seulo a quel punto non ha più le forze per reagire con convinzione, così al Selargius non resta altro da fare che chiudere il discorso con Porceddu.

Ottima prova dell'Arborea di Firinu, che si presenta senza complessi d'inferiorità in casa del Carbonia, a detta di molti la squadra che propone il gioco più spumeggiante, e si conquista un buon punto. La partita è, in linea con le premesse, decisamente spettacolare, con tante occasioni da una parte e dall'altra e le due squadre che si affrontano a viso aperto: Foddi si mette in spalla i suoi, con il primo tentativo pericoloso verso la porta di Carta che si materializza al terzo minuto, e al settimo timbra il cartellino, sfruttando il bellissimo invito, nello stretto, di Konate; l'attaccante protegge il pallone dall'intervento di un difensore e traccia un rasoterra chirurgico di sinistro che non lascia scampo al portiere avversario. L'Arborea comunque non si scompone e macina gioco, cercando gli improvvisi slanci di genio del solito Marco Atzeni, vero e punto di riferimento in avanti. Passano appena dieci minuti e Ginesu si guadagna la scena con un esterno destro da applausi dal limite che vale per l'1 a 1. I giallo-blù, sulle ali dell'entusiasmo, vanno vicinissimi al raddoppio: siluro di Romohito dalla distanza, Bove si oppone come può, Atzeni prova il tap-in di testa ma la sfera si spegne sul fondo; replica dei minerari con Loi e Konate che da buona posizione peccano un po' sul piano della fortuna. Nella ripresa le emozioni non mancano: il Carbonia prova a guadagnare metri, l'Arborea si difende bene e quando può schizza in contropiede, con Marzo Atzeni sempre pericolosissimo. Nel finale ci prova Lintas con una forte conclusione dal limite, ma la difesa ospite sbroglia anche l'ultimo pericolo.

Reazione incredibile del Gonnosfanadiga di Zaccolo che continua nel suo momento d'oro e mette a segno il quarto risultato utile di fila, andando a ribaltare il match salvezza contro il Quartu 2000 con un'ultima parte di gara davvero epica; tanto rammarico per gli ospiti, colpiti proprio quando stavano pregustando la seconda vittoria in stagione. I locali ingranano a metà del primo tempo, con Tomasi pericoloso su punizione e Vaccargiu che mette i brividi a Sitzia, con quest'ultimo che si salva grazie alla posizione di off-side dell'avversario. Gli ospiti incassano e alla mezz'ora passano in vantaggio con Sanna. La ripresa si apre con il tentativo di Melis, ben controllato da Petucco; sull'altro fronte Vaccargiu sfrutta al meglio l'assist di Pinna e firma l'1 a 1, ma Carta riporta in avanti i ragazzi di mister Puddu. Il Gonnos a quel punto rischia di scivolare nello sconforto, ma Tomasi e soci mettono invece in piedi la rimonta perfetta: nuovo pari dei locali con Sanna, poi Vaccargiu manda in gol Corda, per il clamoroso sorpasso. C'è anche il tempo per il poker, con Pinna che sfrutta al massimo l'ottima vena di Vaccargiu, che firma l'ennesimo assist.
Tante emozioni, sei gol ed un punto per parte per il confronto attesissimo tra Sant'Elena e Barisardo, con le due formazioni a caccia di punti importanti per allontanarsi dalla coda della classifica. Nel primo tempo, meglio i locali, che chiudono con un parziale di tutto rispetto, il rotondo 3 a 0 firmato da Mboup, Congiu e Mulas, ma nella ripresa gli ospiti riescono ad invertire il trend della gara: Angius suona la sveglia per i suoi; il Sant'Elena mette sotto ghiaccio il confronto per una ventina di minuti e sfiora il punto del definitivo ko con il solito Mboup, ma Murru è provvidenziale, salva i suoi che a quel punto ci credono, grazie soprattutto al calcio di punizione di Stefano Pischedda che beffa Atzeni. Il capolavoro si completa a dieci dal termine, con Luca Pischedda che mette a segno il punto del definitivo pari e acuisce la crisi del Sant'Elena, inchiodato a quota 10.

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Campionato:
Stagione:
2017/2018
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Girone A