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San Teodoro, Lepore ci tenta ancora: «Dopo le finali perse col Budoni ora è il turno di vincere, col Camaiore giocheremo a viso aperto ma ci vuole calma e un gol in trasferta»
Il mediano: «Noi più forti con 9 senior in campo»

San Teodoro, Lepore ci tenta ancora: «Dopo le finali perse col Budoni ora è il turno di vincere, col Camaiore giocheremo a viso aperto ma ci vuole calma e un gol in trasferta»

Non c'è due senza tre. Un detto che può andare bene a Stanislao Lepore se quel tre avrà un esito diverso da quei primi due. Dopo aver perso due finali playoff nazionali con il Budoni, il centrocampista di Formia ma sardo d'adozione, cerca il salto in serie D con il San Teodoro che sarà impegnato nella doppia sfida contro il Camaiore il 15 e 22 maggio, valida per l'accesso alla finale contro la vincente della sfida tra Borgaro (Piemonte girone A) e Vigasio (Veneto girone A). «Speriamo in questo tre in positivo e che ora venga il mio turno - dice l'ex Nuorese, Arzachena da 12 anni sull'Isola - finora mi sono andate male le finali fatte col Budoni, eliminato con due pareggi contro il Civitavecchia nel 2005-06 e l'anno dopo con il Torgiano perdendo la gara in casa dopo il pareggio in Umbria. D'altronde anche il San Teodoro era alla terza finale regionale di playoff e, dopo averne perso due, questa volta ha vinto». 

 

Stanislao Lepore, ha perso due finali quand'era al BudoniCosa sapete del Camaiore, il vostro avversario in semifinale?

«Il mister Tatti e altri dirigenti sono andati a vedere la finale regionale che hanno vinto contro il Pietrasanta, giocano un buon calcio e cercano subito lo sfogo verso Tarantino, un attaccante esperto e importante che ha fatto tanti anni in serie C, a centrocampo c'è l'altro Tosi, fratello del bomber che era assente ma che contro di noi recupererà; hanno giovani bravi e sono molto organizzati sulle palle inattive. Insomma, sono una bella squadra, da prendere con le pinze ma pur sempre alla nostra portata»

Come va affrontata la gara d'andata in Toscana?

«Con calma, si gioca pensando alle due partite, il passaggio del turno non arriva dal match d'andata, se sbagli qualcosa puoi sempre recuperare. Loro poi devono venire a San Teodoro, in casa nostra non è facile batterci, abbiamo sempre fatto bene tranne qualche gara sfortunata. Segnare un gol dal loro non è male, la strada sarebbe in discesa, soprattutto se riusciamo a non prenderne. Loro punteranno su Tarantino e Tosi che hanno fatto tanti gol, non però abbiamo più soluzioni per andare a rete con Ibba, Sias, Del Soldato, Cocco e anche coi difensori» 

Voi avrete la novità di poter schierare due fuoriquota anziché quattro come per tutta la stagione

«Durante l'anno, non sempre, siamo stati costretti a lasciare fuori giocatori come Raimo e Del Soldato, che consideriamo dei titolari e non certo dei panchinari. Per come ci siamo allenati, meritavamo tutti di giiocare ma con la regola dei fuoriquota non c'è altra via d'uscita. La differenza è che, così facendo, noi avremo solo giovani in panchina rispetto a loro che hanno costruito una rosa dovendo far giocare solo 2 under. Ma, alla fine, sono solo due partite e non un campionato, perciò possiamo giocarcela anche così» 

Come cambierete?

«Avere due senior in più in campo dall'inizio ci dà soluzioni più certe, rimaniamo più quadrati e possiamo giocare a viso aperto non perché i nostri giovani non siano all'altezza ma in queste gare l'esperienza conta parecchio. Abbiamo una bella squadra da mettere in campo e per loro sarà più dura, se prima facevamo 80 ora possiamo arrivare a 100, loro quelli sono e quelli rimarranno. Ci conoscono, avranno preso informazioni o visto la finale playoff ma non sanno come reagiscono i nostri 9 "grandi" in campo. Io posso dire che non potremo fare solo che meglio. Uno come Tarantino, ad esempio, avrà di fronte in fascia sinistra Raimo e non sarà così semplice per lui, Nicola è un '94 con 5 campionati di serie D alle spalle» 

Come state dopo la finale, siete riusciti a staccare un po' la spina prima di affrontare questa semifinale?

«A San Teodoro c'è entusiasmo, dopo la vittoria contro l'Uri siamo tornati in paese ed è stato come se avessimo vinto il campionato. Siamo concenrati e pronti a giocare a viso aperto, se vinciamo e passiamo il turno sarà tutto di guadagnato, ricordo che ad inizio agosto non era stata formata ancora la squadra, in 15 giorni è stato fatto tutto e raggiunto un grande obiettivo. Fino ad ora abbiamo fatto una bellissima stagione, il mister Tatti è contento ma mai sazio, come noi d'altronde, perché se siamo arrivati fino a queste finali vogliamo giocarcele per vincere»

Facciamo un passo indietro alla finale regionale con l'Atletico Uri, un vittoria con un po' di brividi ma meritata?

«Alla fine sì, loro sono un'ottima squadra ma siamo stati noi a tenerli in partita, in passato gare così le abbiamo sempre chiuse. Non abbiamo espresso un grande calcio, forse l'emozione e forse il fatto che giocando su due risultati eravamo un po' più timorosi di loro, che dovevano vincere per forza ed erano spensierati. Dopo il gol del vantaggio di Cocco siamo stati bravi e fortunati sul finale di tempo con il rigore parato da Corsi a Borrotzu e, subito dopo, l'espulsione di Silvetti. Ad inizio ripresa loro hanno spinto alla ricerca del pari, l'hanno trovato ma siamo stati pronti a ripassare subito in vantaggio con Varrucciu. Poi, con almeno sei o sette contropiede non sfruttati, abbiamo tenuto aperta la partita. Merito loro e noi ci abbiamo messo del nostro ma in campionato, tra l'andata e il ritorno, abbiamo dimostrato di avere qualcosa in più. In finale è andata bene, a volte rischi di giocare un grande calcio ma di essere eliminato» 

In campionato siete stati al primo posto ma ad inizio girone di ritorno c'è stato l'allungo decisivo del Latte Dolce

«Noi siamo stati lì sopra e ci abbiamo creduto ma abbiamo perso la speranza nella sconfitta del ritorno in casa loro. Si sono dimostrati una grande squadra, nelle due volte che li abbiamo incontrati sono stati tosti e hanno giovani bravi, non credo fossero più forti ma sono stati più costanti ed è un grande merito. Dopo Natale si è creato un distacco e in un campionato non difficilissimo, se hai 4-5-6 punti di distacco, è difficile poi recuperare sperando che chi è davanti si fermi contro altre squadre, il finale è stato in discesa per loro. Ma quando giochi per vincere un campionato, come abbiamo fatto anche noi, è sempre un qualcosa di bello. Ora c'è questa possibilità degli spareggi nazionali e proveremo a raggiungere i sassaresi in serie D» 

Così la Gallura potrebbe portare la quarta squadra in un campionato nazionale. Ma il San Teodoro potrebbe reggerla la serie D?

«Io conosco la serie D e per chi l'affronta al primo anno non è mai facile, trovi squadre molto organizzate anche nelle ultime posizioni. Basta vedere l'Astrea che è retrocessa e aveva la stessa squadra con la quale ha fatto in passato grandi cose, lo stesso San Cesareo visto contro l'Olbia per me è una bella squadra, con personalità e ottimi giocatori. Ci vuole programmazione, molta organizzazione e una certa solidità economica, a San Teodoro se vogliono stare in quarta serie le possibilità le hanno ma prima di tutto bisogna conquistarla questa serie D e poi vedere eventualmente come vorranno proseguire questo cammino»  

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2015/2016
Tags:
Sardegna