Salta al contenuto principale
Simone Marini, allenatore, San Teodoro Porto Rotondo
«Gruppo splendido, lanciati ancora tanti giovani in prima squadra»

San Teodoro Porto Rotondo ad alti livelli, Marini: «Cavalcata fantastica, gli infortuni ci hanno fermato nel finale»

Se il Latte Dolce ha trovato a San Teodoro i punti utili per festeggiare la serie D anche in casa del Porto Rotondo c'è modo di essere soddisfatti enormemente per una stagione che ha visto i galluresi di Simone Marini sempre tra le migliori squadre dell'Eccellenza e, fino a fine febbraio, a sperare di tenere aperti i playoff perché il distacco dai sassaresi, in quel momento vicecapolista, era di 9 punti e c'era la possibilità e l'ambizione di ricucire ancora un po' quel distacco per regalarsi un premio con gli spareggi-promozione. Ma dall'inizio di marzo in poi i viola non hanno più vinto (2 punti in 7 partite), colpiti da una catena continua di assenze, tra infortuni e squalifiche, che non ha sminuito una stagione ad altissimi livelli chiusa con 56 punti, ad una lunghezza dalla coppia di terze Ghilarza-Ferrini.

«Sul campo abbiamo fatto 57 punti - ricorda mister Marini, riferendosi al 2-2 col Sant'Elena trasformato dal Giudice Sportivo in sconfitta per un errore nel tesseramento di un calciatore - negli ultimi 30-40 giorni abbiamo raccolto poco avendo una serie di infortuni incredibili e gravi, non solo muscolari, che hanno ridotto la rosa. Ma siamo stati sempre presenti, provando a vincere tutte le partite e non riuscendoci anche per inesperienza. Abbiamo cercato di onorare l'impegno anche col Latte Dolce, probabilmente restando in undici per tutta la partita avremmo potuto anche cercare di spaventarli nel finale. Mi auguro che anche il Budoni salga, specie per gli investimenti fatti, altrimenti sarebbe un vero peccato».

 

Il derby del 12 marzo, perso 3-1 a Budoni ha fatto svanire il sogno di tenere ancora aperti i playoff: «Siamo arrivati a giocarci la gara con diversi senior che, per esserci, sono scesi in campo in condizioni precarie, e si è visto nel primo tempo la difficoltà fisica, ma nella ripresa potevamo anche pareggiarla. Poi gli infortunati hanno continuato a danneggiarci e siamo arrivati a giocarci diverse partite con 5-6 fuoriquota in campo, in gran parte del 2006. Non avendo la possibilità di fare i playoff questi infortuni sono stati anche un'opportunità. Siamo stati fortunati ad avere un gruppo di giovani, soprattutto under 17, che ci ha dato un enorme aiuto e questo perché, come politica societaria, noi contiamo sul settore giovanile non per vincere i campionati ma per portare i ragazzi in prima squadra. Il gruppo è splendido, devo solo ringraziare i ragazzi perché hanno fatto un'ottima stagione, e il presidente che ci è stato sempre vicino anche nei momenti di difficoltà».

Dopo la fusione col San Teodoro il Porto Rotondo sembra aver fatto un salto di qualità, intravisto già nella seconda parte dello scorso campionato quando la squadra di Marini vinse tutte le gare in casa dopo il giro di boa: «Arriviamo da due campionati in cui abbiamo sofferto meno. L'anno scorso nel girone di ritorno ci siamo rimessi bene e, quest'anno, è stata tutta una cavalcata fantastica. Sicuramente le basi dal punto di vista tecnico ci sono e anche importanti, e i giocatori sono quasi tutti galluresi. Poi c'è grande fiducia nel settore giovanile ma bisogna ancora crescere, sotto tutti i punti di vista, e organizzarsi ma senza farsi ingolosire da obiettivi importanti che possono non essere alla portata, perché il rischio è poi quello di rimanere delusi. Bisogna mettere le basi sull'esempio di altre società come la Ferrini e il Taloro che sono da anni nella categoria e col tempo sono riusciti ad avere una solidità che gli ha permesso di giocarsi il campionato. Non bisogna bruciare le tappe, sarebbe sbagliato e non sostenibile».

In questo articolo
Allenatori:
Campionato:
Stagione:
2022/2023
Tags:
38ª giornata