No maxi-ritiri, quarantena di gruppo e responsabilità dei medici
Serie A, la Lega vuole revisione protocolli: «Con Figc e Ministri troviamo una soluzione condivisa»
leri il Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, annunciava d aver ricevuto la lettera del presidente FIGC Gravina nella quale venivano accolte tutte le modifiche sul protocollo, varandone uno nuovo in base ai rilievi del Comitato tecnico scientifico: quarantena delle squadre in caso di nuovi positivi, responsabilità dei medici sportivi, necessità che i tamponi non vadano a discapito dei cittadini. E, soprattutto, come ha ricordato il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, le squadre andrebbero a trovarsi in una sorta di "bolla sterile", vale a dire l’isolamento del gruppo-squadra nei ritiri.
E su alcuni di questi punti del protocollo Figc si è discusso nel consiglio di Lega nel quale i club sono arrivati alla conclusione che chiederanno di non svolgere più il maxi ritiro (problemi e costi per gli alloggi), di non mandare in quarantena tutta la squadra in caso di un calciatore positivo (bloccherebbe lo svolgersi del campionato) e di non considerare la responsabilità del medico del lavoro. Un pesante dietrofront, un nuovo cambio di programma con la palla da rigiocare con la Figc per un nuovo percorso da condividere con il Governo e il Comitato Tecnico Scientifico. Come confermata ad una nota ufficiale della stessa Lega:
«Si è svolta questo pomeriggio in video conferenza una riunione tra rappresentanti delle Società e medici delle stesse per un'analisi delle indicazioni sulla ripresa degli allenamenti collettivi a partire dal 18 maggio. L'incontro si è svolto in un clima propositivo e di collaborazione tra Club e componente medica, con l'obiettivo di trovare soluzioni idonee e praticabili nell'applicazione delle istruzioni ricevute, con particolare riferimento alla quarantena di gruppo e alla responsabilità dei medici sportivi. A tale proposito domani mattina la Lega Serie A, insieme ai vertici della FMSI e al Dott. Nanni, si riunirà con la Figc, per individuare insieme un percorso costruttivo di confronto con il Ministro della Salute, con il Ministro per le politiche giovanili e lo Sport, con il CTS, e giungere a un protocollo condiviso».