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«Avere giocatori di spessore alla lunga paga»

Spano elogia il suo Monti di Mola: «Bravi a gestire la pressione sino all'ultimo»

Nonostante la battuta d'arresto rimediata nell'ultima uscita stagionale contro un Badesi con l'acqua alla gola, che ha acciuffato gli spareggi play-out soltanto in extremis, il Monti di Mola si laurea campione e può finalmente festeggiare una promozione in Prima Categoria attesa quanto meritata, per la grande continuità di risultati evidenziata dalla squadra allenata da mister Spano e per uno strapotere tecnico e tattico che in alcuni frangenti, le quindici gare senza sconfitte la dicono lunga in questo senso, è apparso lampante.
La festa è incominciata, a dire il vero, molto prima rispetto al triplice fischio dell'arbitro, con le squadre ancora in campo, «perchè – spiega il tecnico - comunque sapevamo già che l'Oschirese non era andata oltre il pari nel match contro la Stella Smeralda.
Il problema, se dobbiamo dirla tutta, è scaturito dalla poca sportività degli avversari: si sono inventati questo fantomatico incidente stradale, di cui erano a conoscenza paradossalmente dal giorno prima, e la partità è iniziata con mezz'ora di ritardo, nonostante gli avvertimenti della Lega che cercava di garantire la contemporaneità di tutte le gare.
Vincevamo per 1 a 0, ma con la promozione ormai già in tasca la concentrazione è venuta meno ed è arrivata questa sconfitta, che sinceramente mi è dispiaciuta molto, ma su cui non è il caso di recriminare più di tanto, soprattutto per come sono andate le cose in campo: i nostri avversari hanno fatto di tutto per ostacolarci, non è stata una cosa bella da vedere».


Avete ingaggiato per buona parte della stagione un duello tiratissimo con l'Oschirese, riuscendo a reggere, con grande determinazione, alla grande pressione che il primo posto in classifica comportava.
«La determinazione penso non sia mancata nemmeno a loro – ammette rendendo il giusto merito agli avversari -, hanno disputato un'ottima stagione; sono una delle compagini che mi hanno impressionato di più, seconda forse solo ad Atletico Maddalena e Stella Smeralda. 
Probabilmente i nostri valori tecnici erano superiori, e il campo lo ha confermato».


Il Monti di Mola vanta diversi elementi di spessore nel suo organico, un aspetto che alla lunga paga.
«Potevamo contare sul contributo, sia sul piano tecnico che su quello mentale, di qualche giocatore dal passato illustre che ha sposato il nostro progetto senza chiedere indietro un centesimo, solo per il divertimento quindi, attratto dalla bella atmosfera che si respira in questo gruppo; so che molti non ci credono, ma a noi poco importa».

Le venti vittorie e i cinque pareggi ottenuti in trenta gare sono un dato inconfutabile, che racconta tutta la forza di una squadra, in grado peraltro di reagire ai rari momenti di crisi con notevole tenacia; aspetto quest'ultimo che per il tecnico rappresenta uno dei più grandi pregi del Monti di Mola ammirato quest'anno.
«Abbiamo dimostrato grande coesione e umiltà; ho lavorato tanto affinchè si raggiungessero questi traguardi, erano due miei precisi obbiettivi e alla lunga hanno fatto la differenza, forse in misura maggiore rispetto al grande valore dei singoli.
Ci è capitato diverse volte, anche in casa, di passare in svantaggio, ma c'è sempre stata da parte nostra la caparbietà di ribaltare il risultato; un aspetto positivo anche in vista del futuro».

 

La svolta alla vostra stagione è arrivata nella seconda parte di campionato, dove avete incontrato, in rapida sequenza, tutte le candidate principali alla vittoria finale.
«Le gare contro Laerru, Stella Smeralda, Atletico Maddalena e Mediterranea, che arrivava allo scontro forte di quattro vittorie consecutive, hanno rappresentato il momento più duro e cruciale dell'intero anno; siamo stati bravi ad affrontare gli impegni con estrema decisione, riuscendo a superare quegli ostacoli soltanto con le nostre forze, un motivo di orgoglio in più per noi.
Con la vittoria di Olbia contro la Mediterranea -
prosegue-, abbiamo capito che era ormai quasi fatta».

 

Poi siete stati bravi a gestire, anche psicologicamente, il vantaggio nei confronti delle inseguitrici:
«Devo essere sincero, temevo che i ragazzi non ce l'avrebbero fatta, nonostante potessimo contare sull'esperienza di alcuni giocatori; non è mai facile tenere un passo così sostenuto sino alla fine, ma fortunatamente non ci sono state più sconfitte per quindici turni, un girone intero».

Il vostro successo è stato fondamentalmente costruito tra le mura amiche:
«Quattordici vittorie ed un solo pareggio sono un ottimo bottino; questi ragazzi meritano un applauso, siamo sempre stati padroni del nostro destino, un fattore che allieva lo stress e la pressione di un campionato a limite come il nostro».

 

Un successo da condividere:
«Volevo ringraziare il mio più stretto collaboratore, mister Antonio Liceri, che ha fatto un lavoro fantastico, ci tengo particolarmente ad esprimergli tutta la mia riconoscenza; lo stesso discorso vale per tutti i dirigenti e chiaramente per i ragazzi, ai quali va indubbiamente il merito principale di questa bella avventura».

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2013/2014
Tags:
Sardegna
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Girone H