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Stocchino, seconda giovinezza a Ghilarza: «Mi ha restituito la voglia di giocare. Contento della salvezza e dei miei 24 gol»
Il bomber: «Col Muravera giocheremo è giusto così»

Stocchino, seconda giovinezza a Ghilarza: «Mi ha restituito la voglia di giocare. Contento della salvezza e dei miei 24 gol»

A 33 anni e mezzo non si è vecchi, in assoluto e tantomeno nel calcio. Ma se sei un attaccante la carta d'identità viene guardata ad ogni inizio di campionato: se poi non segni sei finito, se invece fai gol sei un sempreverde. Simone Stocchino di gol ne ha realizzati ben 24, l'ultimo dei quali domenica scorsa a Gavoi contro il Taloro che è valsa la salvezza aritmetica per il Ghilarza. Un risultato di rilievo per l'attaccante quartese e per il club oristanese che è stato ripescato come 18esima squadra in Eccellenza e ha dovuto costruire un gruppo all'altezza della categoria quando pensava di disputare un campionato di Promozione senza patemi d'animo. «Sono veramente contento per raggiunto la salvezza - dice Stocchino, alla terza stagione coi giallorossi - in Eccellenza non arrivavo alla ventina di gol da quando giocavo con il Sant'Elena, al secondo anno ne segnai proprio 24 e al terzo arrivai a 20. Ma il merito non può essere solo il mio perché se non ho i compagni che mi riforniscono di palloni non si può segnare tanto, perciò dico che tutti abbiamo disputato un grande campionato»

 

Simone Stocchino (Ghilarza) decisivo nella salvezza con 24 golDopo una miriade di calcoli e combinazioni ora si può dire che il Ghilarza è salvo e con una giornata d'anticipo

«Finalmente è arrivato il conforto dell'aritmetica, il punto preso domenica a Gavoi è stata una liberazione, per me una bellissima sensazione quasi come se avessi vinto due campionati di fila. È stata dura perché c'è stato un momento in cui ho avuto un po' di paura; dopo aver rincorso tutto l'anno ed esserci portati in una buona posizione, non siamo riusciti a chiudere i discorsi. Mi riferisco alla gara in casa del Porto Corallo nella quale vincevamo 2-1 sino all'80', poi abbiamo avuto 10' di follia vanificando tutto. Quei tre punti in più, a dieci giornate dalla fine, ci avrebbero fatto molto comodo nel finale di campionato che avremmo potuto affrontare con meno sofferenze»

Stocchino veniva dato per finito, l'anno scorso però vince la classifica cannonieri in Promozione e ora tocca quota 24 gol in Eccellenza

«C'è da dire che ci ho messo anche del mio, un periodo volevo anche smettere di giocare a calcio ma, grazie al Ghilarza, ho riniziato a divertirmi. Questo ha fatto la differenza perché, con la testa libera, sia che hai 20 o 40 anni riesci sempre a dare di più. Poi si è criticati pure quando vai bene figuriamoci se non segni ma ricordo ad inizio stagione di aver ricevuto messaggi nei quali mi si diceva che non ero all'altezza dell'Eccellenza, i sassolini dalle scarpette credo si tolgano coi numeri, parlano sempre quelli e ciò che uno fa sul campo»

Il Ghilarza è stato premiato per la sua regolarità, 20 punti all'andata e ora 19 al ritorno

«Il nostro filo conduttore è stato proprio quello, ritengo poi che la nostra sia la squadra migliore da centroclassifica in giù ed è quello che abbiamo fatto vedere negli scontri diretti. Al contrario, contro le prime sei della classifica abbiamo sempre perso tranne una volta quando abbiamo strappato un pareggio al Castiadas. Alla fine i punti con le big ti servono per non dover soffrire fino alla fine, però aver vinto o pareggiato con le squadre invischiate nei playout ci ha permesso di essere primi in tutte le classifiche avulse che si sarebbero potute generare»

Salvezza meritata ma non scontata visto che ad agosto la squadra è stata rifatta quasi completamente e l'allenatore Pia aveva esperienze solo nel settore giovanile

«Siamo partiti in ritardo per via del ripescaggio e tra tantissime difficoltà, con una rosa costruita per la Promozione e con l'obiettivo di salvarsi. Io sono arrivato dopo mentre, a campionato iniziato e grazie all'ingresso di qualche nuovo socio, si è cercato di riparare ad alcune carenze di organico. L'allenatore stesso avrebbe potuto pagare lo scotto del noviziato, a stagione in corso poi Uccheddu si è infortunato gravemente e un fuoriquota come Idirssi è andato via. Diciamo che all'inizio era stata costruita una casa di paglia e poi si è cercato di tappare gli spifferi, un fatto spesso controproducente ma per fortuna a Ghilarza c'è un ambiente familiare, ottimi dirigenti e si fa gruppo subito. Inoltre sono stati presi giocatori in gamba, di qualità tecnica ma soprattutto umana come i vari Milia, Antonio Lai, Pancotto e per ultimo Rais. Pur avendo iniziato con tre sconfitte di fila avevo intuito che avremmo ottenuto l'obiettivo perché in Eccellenza bisogna avere giocatori d'esperienza con un po' di campionati importanti alle spalle» 

A tal riguardo, l'innesto di Nicola Rais a fine gennaio è stato importante per riprendere la barra dritta nel girone di ritorno

«Giocatori di quello spessore ti fanno fare un salto di qualità. Nicola, oltre alle qualità tecniche, è stato preso per tappare quella falla a livello caratteriale; la nostra è una squadra inesperta e con poco carisma, siamo in pochi a toccare la trentina d'anni, i non fuoriquota che hanno dai 22 ai 25 anni hanno giocato al massimo in Promozione. Rais serviva a darci più cattiveria e, affiancato all'altro leone Milia, per i centrocampisti chi ci hanno incontrato diventava tosta»

Tra la fine dell'andata e l'inizio ritorno 4 sconfitte di fila, lì avete forse perso qualche certezza. La vittoria col La Palma è stata decisiva per rialzarvi?

«Direi fondamentale, perché era fuori casa e in un campo in terra battuta. Poi abbiamo fatto il bis con l'Alghero perché nel momento in cui manchi i risultati con le big, che effettivamente si sono dimostrate fuori portata per noi, devi fare punti necessariamente negli scontri diretti»

Chiudete la stagione col Muravera, sarà una doppia festa o proverete a rovinargliela?

«Questa, purtroppo per noi, è una domanda ricorrente perché il calcio italiano ti porta sempre a pensar male oltre ad aver dato esempio di corruzione e mancanza di sportività. Noi ci troviamo ad essere l'ago della bilancia per chi concorre a vincere il campionato, vogliamo che sia regolare al massimo e perciò faremo la nostra gara indipendentemente da chi è ora primo. Giochiamo in casa, non abbiamo mai vinto con le prime e, tra l'altro, l'unico punto ottenuto è stato col Castiadas che insegue il Muravera a due lunghezze. La società ci tiene a fare bella figura, siamo reduci dall'1-8 contro il Lanusei e vogliamo riscattarci; sappiamo che è una partita molto importante per qualcuno ma anche per noi e se siamo in questa posizione scomoda per il Muravera non deve essere una nostra colpa»

Come si fa a perdere in casa contro il Ploaghe solo a 10' dalla fine e prendere otto reti col Lanusei? 

«Contro il Ploaghe, che ritengo abbia un po' più di punti deboli rispetto agli ogliastrini, noi siamo riusciti a sfruttarli fino al gol di Falchi all'80'. Per me il Lanusei è la squadra più forte in assoluto di questo campionato, se alla fine del primo tempo stai perdendo 4-1 poi cerchi di limitare i danni non nel punteggio ma nelle sanzioni. Non bisognava prendere cartellini inutili perché poi ci giocavamo a Gavoi la salvezza. Ai dirigenti ho detto che preferisco perdere 8-1 una sola volta che 8 volte per 1-0, è stata una sconfitta pesantissima però l'obiettivo era salvarci e ci siamo riusciti la settimana dopo a Gavoi con una giornata d'anticipo. Questo è il grande risultato che va tenuto a mente perché se perdi di misura col Lanusei e poi anche col Taloro ci saremmo dovuti giocare la salvezza col Muavera»

Volata playout: Fertilia-Calangianus e La Palma-Alghero probabili incroci, chi si salva?

«Per quanto ho potuto vedere c'è un po' più di divario tra La Palma e Alghero che tra Fertilia e Calangianus ma in una gara singola possono venir fuori dei valori diversi da quelli emersi in 34 gare di campionato. La più sfavorita, e quella che giocherà fuori casa lo è, può vincere lo stesso. Il Fertilia che ci ha battuto all'andata, ad esempio, mi ha fatto un'impressione maggiore rispetto a quello che abbiamo superato tre domeniche fa, il Calangianus lo abbiamo incontrato alla quarta giornata di ritorno facendo noi una gara bellissima e magari ora è diverso» 

Tra l'altro sei ex di Calangianus e Alghero

«E vivo nel quartiere La Palma. Ho bei ricordi delle mie ex squadra, mi manca solo il Fertilia. Diciamo che sono sollevato dal fatto che queste sfide non interessano al Ghilarza»

Farai il quarto campionato in maglia giallorossa?

«Ho già detto alla società che, se loro lo vorranno, sarò presente ai nastri di partenza per il prossimo campionato. Ormai mi sento quasi adottato, ho instaurato certi rapporti personali molto forti e mi farebbe molto piacere restare. Se poi ciò non dovesse accadere amici come prima ma spero tanto che domenica non sia l'ultima mia gara con la maglia del Ghilarza»

Anche perché vien difficile pensare che si possa fare a meno di un attaccante da 24 gol

«Non per darmi la zappa sui piedi ma, se devo fare confronti con l'Eccellenza di diversi anni fa, dico che questo è un campionato in cui il livello tecnico è calato tantissimo. Prova ne sia che io, a quasi 34 anni, ho segnato 24 gol. Ricordo che giocatori come Celestino Ciarolu e Giampaolo Murru, veri bomber che segnavano in ogni squadra e stagione, non sono andati oltre i 25-26 gol nelle loro migliori annate, staccando di molto i secondi. Ora chi è in testa tocca e supera i trenta gol, senza nulla togliere a Mesina e Nurchi che hanno dimostrato di avere grandi qualità e di meritare categorie superiori. Marco Nieddu, invece, tiene alta come me la vecchia guardia»

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2014/2015
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Sardegna
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