La Palma devastante con Ligas, il Seulo ringrazia Marcialis; polveri bagnate per l'Arborea
Tanto Dinaro per la San Marco campione d'inverno, Iesu e Bodano rinnovano la rincorsa del Carloforte, Arbus di misura con Festa
La San Marco torna a casa con i tre punti in tasca dopo la delicatissima trasferta contro il Sant'Elena: tante le incognite, alla vigilia, per i ragazzi di Ledda, attesi da un match dall'elevato coefficiente di difficoltà: rebus risolto da Dinaro, autore di una doppietta, che regala così ai suoi il titolo di campione di inverno. A tre lunghezze di ritardo, continua l'inseguimento del Carloforte, che non sbaglia di fronte al proprio pubblico contro il Barisardo; successo prezioso anche per l'Arbus, corsaro in casa del sempre ostico Selargius. La lotta per il terzo posto entra nel vivo con il La Palma che non arretra nemmeno di un centimetro, si conferma a quota 30, a pari merito con i granata di Agus, dopo il netto successo interno maturato nel test contro l'Idolo. Rallenta l'Arborea, 0 a 0 contro l'Andromeda, mentre ritorna alla vittoria il Seulo.
La capolista doveva riprendere a correre dopo il passo falso di otto giorni fa e le attese non sono state assolutamente tradite: il Sant'Elena, penultimo in classifica, non attraversa sicuramente un periodo felice, ma i ragazzi di Piras sono in un certo senso la mina vagante del torneo; in tanti scommettono su una loro pronta risalita, ma nessuno può sapere quando arriverà il momento del riscatto. Di sicuro, soprattutto dal punto di vista dei punti, quella di ieri è l'ennesima domenica di magra per i bianco-verdi, che hanno comunque il merito di averci provato sino alla fine, ma la prima della classe è riuscita a cavarsela con l'ennesima prestazione infarcita da tanta personalità e sicurezza. La cronaca vede gli ospiti subito in avanti, con Alseni che si procura un calcio di punizione da ottima punizione, sulla sfera va Fanni che per poco non beffa Aramu. Il Sant'Elena non è sceso in campo per stare a guardare, anzi: la replica arriva puntuale, con Congiu che prova la percussione, ma Daddi salva tutto in extremis con un'uscita tempestiva. Ancora il portiere ospite protagonista poco dopo su una sassata di Cossu. La San Marco si rivede al 20' con una conclusione dalla lunga distanza di Farci, mira sballata per una questione di millimetri. La partita è viva ed interessante: alla mezz'ora nuova sortita offensiva per i locali con Lepori che chiama pesantemente in causa Daddi con una sassata pericolosissima; sull'altro fronte, la punizione di Pilleri non produce gli effetti sperati, con Aramu che controlla bene. Nel finale di tempo, la San Marco fa le prove generali per il sorpasso: Pilleri direttamente da calcio piazzato innesca Dinaro che colpisce una clamorosa traversa con un perentorio stacco di testa.
La combinazione esatta si verifica ad inizio ripresa, ancora con gli stessi protagonisti: Pilleri scodella in mezzo e questa volta Dinaro fa centro per il meritato vantaggio. Il gol regala più fluidità alla manovra della San Marco, che cerca il raddoppio con i vari Fanni, Meloni e Farci, ma il Sant'Elena non molla, anzi pareggia al 23' con Marongiu, su ottimo suggerimento di Perinozzi. Colpita nell'orgoglio, la San Marco si getta in avanti a caccia del nuovo sorpasso: Meloni per Fanni che colpisce una clamorosa traversa. Il gol del 2 a 1 arriva, manco a dirlo, ancora sulla combinazione garantita tra Pilleri, da angolo, e Dinaro che prima trova la deviazione di testa con la conseguente respinta di Aramu e poi risolve tutto ribadendo in rete la palla del definitivo vantaggio. Nel finale c'è tempo solo per due espulsioni, Mboup e Serra, e per gli ultimi assalti del Sant'Elena, ma il punteggio non cambia più.
Il Carloforte rimane a tre punti dalla vetta, grazie al successo strappato, è proprio il caso di dirlo, ad un Barisardo apparso in una delle sue versioni migliori, almeno per quanto riguarda la grinta e la determinazione nel resistere agli attacchi di un'autentica corazzata che soprattutto tra le mura amiche diventa praticamente inarrestabile. Buona prestazione dunque per i ragazzi di Cannas ma non è bastato per smuovere ulteriormente la classifica dopo il successo ottenuto nello scorso turno.
Gli ogliastrini sono sempre ancorati al terzultimo posto, in compagnia del Vecchio Borgo Sant'Elia, a quota 12. I padroni di casa partono forte: prima la conclusione improvvisa di Achenza, poi il colpo di testa di Sanna, con la palla che si perde sul fondo non di molto. I tabarchini in realtà stanno semplicemente prendendo le misure in vista del vantaggio che matura all'11: Iesu insacca un bell'assist di Diop e mette in discesa la partita per i suoi. Il Barisardo ci prova con Magari, bravo a capitalizzare una leggerezza di Bodano, con quest'ultimo che si fa perdonare immediatamente andando a murare la conclusione dell'avversario. Poi sale in cattedra Grosso, che per ben due volte nel giro di pochissimi secondi salva i suoi, prima sulla conclusione di Boi e poi sul tentativo di tap-in di Semino. Il break del Carloforte arriva nel finale di tempo, con Sanna che chiama al difficile intervento Murru, bravo comunque a rifugiarsi in calcio d'angolo.
Nella ripresa, ancora padroni di casa protagonisti: Lazzaro trova il tempo per battere a rete ma calcia alto da ottima posizione, con gli ospiti che tengono bene il campo e riescono addirittura a pareggiare con Todde, che sfrutta al massimo una piccola incertezza del reparto arretrato avversario. Il Carloforte accusa un po' il colpo e per poco non cade ancora, sempre su un'incursione di Todde, che però a questo giro non inquadra il bersaglio grosso. Gli ogliastrini fiutano la paura dei tabarchini e iniziano a crederci, con Boi, fermato sul più bello, e Semino, che sfiora il colpo grosso ma si deve accontentare di una traversa. Nel finale, si rivede il Carloforte: palla di Bodano per Achenza che controlla bene e chiama agli straordinari Murru. Negli ultimi minuti, la sfida si tinge di giallo: Recano lascia in inferiorità numerica i suoi per gli assalti decisivi; la combinazione si sblocca all'ultimo tentativo utile con Bodano, in collaborazione con Sanna, che mette il timbro sui tre punti.
L'Arbus passa con il minimo scarto, 1 a 0 il finale, sul campo del Selargius e rimane così in piena corsa, se non per la vetta, sempre distante sei lunghezze, almeno per un piazzamento play-off: il terzo posto è ancora più solido, con l'Arborea staccato di sei lunghezze, ma il La Palma non sembra avere nessuna intenzione di mollare per un testa a testa che, c'è da scommetterci, infiammerà tutto il girone di ritorno. Proprio per questo, considerata la concorrenza, i ragazzi di Agus non potevano fallire dopo i due pari consecutivi, comunque piuttosto buoni, e il campo ha dato ragione ai granata. Il primo tempo si mantiene sui binari dell'equilibrio, con Paulis che prova a pungere su punizione nei minuti iniziali, imitato da Falciani. I ragazzi di Maricca replicano con Mura, ma Toro non corre rischi. Nella ripresa il Selargius prova ad aumentare i giri del proprio motore, tenendo sempre un occhio di riguardo per Festa, pericolo costante per la difesa avversaria. Gli infortuni mischiano ulteriormente le carte in tavola tra le due compagini, ma la partita non decolla. Di Laura ha un'occasione d'oro a dieci dal termine, ma il suo colpo di testa manca di mordente; sull'altro fronte invece Festa pesca dal cilindro un'autentica perla, con la conclusione di prima intenzione che vale per il bottino pieno.
Continua nel migliore dei modi il nuovo anno per il La Palma di Madau, terzo in classifica e con un morale che cresce a vista d'occhio grazie al sesto risultato utile, per la quinta vittoria negli ultimi due mesi nel confronto contro l'Idolo. Notevole l'approccio alla gara e l'intensità messa in campo dai cagliaritani sin dai primi minuti: Ligas ci prova subito di testa, ma l'arbitro annulla tutto per off-side; poi è il turno di Baldussi, con Salis che si salva anche grazie all'aiuto della traversa. Alla mezz'ora, il La Palma sfonda: combinazione tra Sarigu e Ugas, si accende una mischia in area di rigore, risolta dal colpo di testa di Ligas da pochi passi. L'Idolo non ci sta e un minuto più tardi perviene al pareggio con una prodezza personale firmata da Giolitti, che non lascia scampo all'incolpevole Sanna. Poco prima del riposo però ancora Ligas con il più classico dei piattoni risolve tutti i problemi dei suoi sugli sviluppi di un angolo. La frazione si chiude con il La Palma ancora il gol, sull'asse Baldussi – Denotti, la sfera giunge dalle parti di Serpi che non ci pensa due volte e spara un siluro imprendibile. Nella ripresa il La Palma deve solo amministrare il doppio vantaggio.
Termina a reti immacolate il confronto tra le due matricole del torneo, con i padroni di casa dell'Andromeda che continuano a navigare a distanza di sicurezza nei confronti della zona calda e i ragazzi di Firinu che stanno ancora meglio, dall'alto del loro quinto posto. C'erano insomma tutte le premesse per una gara spettacolare, perchè le due compagini stanno attraversando un momento decisamente positivo, come testimoniano di fatto gli ultimi risultati. L'Arborea scende in campo badando in primis all'equilibrio, senza però disdegnare pericolose sortite in avanti, come quella che al quarto d'ora vede Ginesu presentarsi dalle parti di Angioni, ma il suo diagonale si perde sul fondo. Il numero uno di casa sale in cattedra per sventare una punizione velenosa di Atzeni; dall'altra parte chance per Olla, che non riesce a battere con la necessaria cattiveria, poi Carta si fa trovare pronto e attento sulla punizione, battuta sempre da Olla. La ripresa si apre con l'incursione di Marco Atzori, che di testa per poco non trova il varco giusto per sbloccare il punteggio; i giallo-neri si affidano ancora, manco a dirlo, al solito Olla, che si inventa un'azione stupenda ma pecca di precisione al momento della conclusione. I padroni di casa giocano il tutto per tutto: Pitzalis e Olla mettono più di un brivido a Carta che riesce comunque a mantenere calma e lucidità. Nel finale, i ragazzi di Desogus sfiorano il colpo grosso: punizione di Addis, Carta si salva come può ma la palla termina dalle parti di Olla che calcia a botta sicura ma si vede respingere la conclusione dal portiere avversario.
Dopo un digiuno che durava da ben sei turni, il Seulo riprende a vincere, con un netto 4 a 2 rifilato ad un buon Vecchio Borgo Sant'Elia, che ha il merito di tenere il campo sino alla fine contro un avversario di livello; tante le note positive per mister Miro Murgia, con la classifica che rimane però sempre problematica. Gli ospiti partono fortissimo e dopo 20' sbloccano il punteggio con Floris, che lascia partire una saetta di prima intenzione che brucia sul colpo Turnu. Il Seulo si affida ad uno dei suoi uomini migliori, Marcialis, nemico numero uno dei cagliaritani, che alla prima incursione si procura un calcio di rigore: dal dischetto Boi trasforma per il pareggio. Il Vecchio Borgo non ci sta e trova il nuovo sorpasso con Pibiri, tre gol per lui nelle ultime due gare e uno stato di forma eccezionale. I cagliaritani, galvanizzati dalla rete, rischiano addirittura di dilagare, ma Serreli, nell'ultima vera azione del primo tempo, colpisce il palo. Nella ripresa il Seulo ha la pazienza necessaria per aspettare il momento giusto per colpire: alla mezz'ora Murgia completa il suo ottimo lavoro sfornando un assist d'oro per Marcialis che non può sbagliare. Il Sant'Elia non si arrende, ma Floris viene chiuso da Turnu; per il Seulo le cose si complicano a causa dell'espulsione rimediata da Ghiani, ma Floris può contare su un Marcialis in stato di grazia che al 38', sempre con la collaborazione di Murgia, trova il nuovo sorpasso. La gara si chiude con il terzo gol di Marcialis, sempre innescato da Murgia.
Il Siliqua si tiene stretto il punticino ottenuto nel confronto salvezza contro il Quartu 2000: i campidanesi possono contare su un discreto bottino, ottenuto nella prima parte della stagione quando gli obbiettivi, e le forze in campo, erano ben altre, ma dovranno rapidamente invertire la rotta per evitare di trovarsi nelle zone calde nel momento decisivo del torneo; discorso diverso per i quartesi, chiamati a fare punti per tenere ancora vive le possibilità di riscatto. Il primo tempo vede il Quartu 2000 a fare la partita, ma Caddeo non corre particolari rischi, se non nel finale in occasione dei tentativi di Federico e Francesco Melis. Nella ripresa arrivano pure i gol: i quartesi sbloccano il punteggio grazie al calcio di rigore di Dessì, creano diverse occasioni per il raddoppio, con Delogu e Meloni, ma subiscono il pari, che sa un po' di beffa, a pochi minuti dal novantesimo, con Atzeni che beffa Mainas direttamente su punizione.
Rinvitata a mercoledì 17 gennaio, per un lutto che ha coinvolto la società del Gonnosfanadiga, la sfida tra i bianco-verdi e il Carbonia