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A Tonara storici playoff e Floris profeta in patria: «Traguardo emozionante, allenando amici, cognati e cugini»
Il tecnico: C'è entusiasmo, ora derby con l'Aritzo

A Tonara storici playoff e Floris profeta in patria: «Traguardo emozionante, allenando amici, cognati e cugini»

Torrone e calcio. Tonara è conosciuta per il dolce color avorio e ora vuole farsi conoscere nello sport della palla rotolante non solo per aver dato i natali a Marco Sau. La squadra barbaricina milita in Promozione girone B ma ambisce al massimo campionato regionale, il primo passo l'ha fatto conquistando i playoff storici dopo aver messo in bacheca, un anno fa, la Coppa Italia di categoria. Il suo condottiero è Lello Floris, che è nato e cresciuto a Tonara e ha militato coi rossoneri diventando l'eccezione al detto "Nemo propheta in patria": «A luglio in molti mi ricordavano del famoso detto - rivela il giovane tecnico ex vice di Vincenzo Fadda nel Selargius - ma, a quanto pare, sono fatti per essere sfatati. Non è stato facile perché alleno i miei migliori amici, cognati e cugini. Ringrazio la dirigenza che ha creduto in me e tutti i giocatori che hanno contribuito alla grande a raggiungere questo storico traguardo. Chi mi ha preceduto (Marco Marchi, ndr) ha gettato basi importanti, io ho continuato su quella strada mettendoci del mio come fa ogni allenatore».

 

 

Lello Floris, il tonarese ha portato i rossoneri nei playoffChe sensazione prova un allenatore di Tonara a raggiungere questo traguardo con la squadra del proprio paese?

«Un'emozione fortissima perché in 39 anni di storia del club questo è il suo apice. A livello regionale Tonara è un paradiso, un qualcosa di unico, per il rapporto stretto che si crea tra giocatori, dirigenti e paese, che ha poco più di 2mila abitanti. E vive per il calcio, il campo è sempre pieno perché questo sport, da noi, accomuna e non separa, anche se ammetto (e lo dice ridendo, ndr) che facendo questi risultati ho salvato i rapporti di parentela»

Playoff meritati eppure ai nastri di partenza c'erano 7-8 squadre che potevano giocarsi il campionato

«L'obiettivo iniziale era dichiaratamente la salvezza e continuare a valorizzare i giovani, infatti giochiamo quasi sempre con tre '97 titolari come Sciolla, Chicco Pili e Carboni, abbiamo fatto esordire qualche 98' come Lorenzo Lecca e un 99' come Secci, tutti del nostro vivaio tengo a sottolineare. Abbiamo fatto un inizio un po' così con due sconfitte di fila e tre nelle prime sei giornate, ci siamo trovati a metà dicembre che non eravamo nelle prime posizioni. Atletico Uri, Dorgalese e Montalbo era senz'altro più attrezzate nonostante negli scontri diretti avevamo dimostrato di esserci. Un bel venerdì prima di Natale, dentro lo spogliatoio ho fatto un patto con i giocatori dicendo loro: "Proviamo a fare qualcosa di storico". E l'obiettivo è cambiato pur andando incontro ad altri incidenti di percorso. Ora c'è entusiasmo e abbiamo ancora fame perché dobbiamo giocare due gare importanti di campionato e la semifinale di playoff. La squadra è in salute e c'è un bel ricambio perché stiamo recuperando alcuni infortunati come Luca Sau che ha giocato domenica a Tergu»

La grande accelerata nel girone ritorno, 30 punti in 13 partite hanno fatto la differenza 

«A dicembre la squadra era un po' demoralizzata per i risultati non positivi e per aver perso Giorgio Ferraro, un attaccante inseguito dal Tonara per anni e verso il quale i più giovani erano molto legati. La fortuna e la capacità della società è stata quella di prendere prima Cristian Sanna e poi Peppe Atzori, indiscutibilmente due persone eccezionali prima che ottimi giocatori visto che arrivavano dalla serie D. Il vero rammarico è la sconfitta per 3-2 di Tempio, l'unica del girone di ritorno, dopo un primo tempo, il migliore dell'anno, chiuso in vantaggio con Moccia. Nella ripresa c'è stato un blackout di 15' nel quale abbiamo subito tre gol, poi abbiamo segnato con Antonio Pili ma il finale di gara non ci è piaciuto. Da questa sconfitta devo però cogliere il lato positvo perché poi abbiamo incontrato la Dorgalese, diventato ormai un derby per noi, e quella vittoria è stata per noi la svolta, aver accorciato da loro a -2 ha fatto scattare la molla per conquistare i playoff» 

Sanna vi dà assist e imprevedibilità in attacco, Atzori geometrie e pericolosità sulle palle inattive

«Cristian è un bel giocatore ancora giovane perché è del 92, gode di più nel fare gli assist che segnare, ha un ottimo rapporto con Calaresu che ha beneficiato del suo arrivo migliorando la media-gol. Peppe è un leader, un trascinatore che non si nasconde mai, ha preso la squadra per mano diventando l'uomo chiave in tante gare importanti come quelle con Dorgalese, Montalbo, Sporting Siniscola e Tergu. Lui è importante anche solo per la presenza, dispensa consigli ed indicazioni tattiche, si prodiga nel far crescere i giovani. Ha sposato il nostro progetto ed un giocatore che fa la fortuna di noi allenatori»

Gli arrivi di Atzori e Sanna sono stati importanti per dare qualità ed esperienza ma c'è stata anche una crescita globale

«Sicuramente dello zoccolo duro, vorrei citarli uno per uno ma Claudio Sau e Christian Ferreli hanno fatto un campionato fantastico così come tutta la difesa che, nonostante i 4 gol subiti domenica a Tergu, resta la migliore del campionato e anche nel girone di ritorno seppur a pari merito con altre squadre. Poi io ho una predilezione per i giovani, con la mia esperienza nei settori giovanili e avendo avuto un maestro come Vincenzo Fadda a Selargius, ho capito quanto sia importante spendere del tempo per la loro crescita, loro non sono una zavorra nelle squadre ma devono essere un valore aggiunto. Sciolla ('97) e Poddie ('96) sono quelli con più presenze mentre Chicco Pili ('97), Deligia ('97) e Sau ('94) si sono fatti trovare sempre pronti alla causa. La politica societaria è quella di non prendere i giovani dalle altre società ma costruirseli in casa, una soddisfazione grande per me è l'aver portato tanti dei nostri ragazzi in prima squadra, inserendoli pian piano in un processo di crescita che porterà benefici negli anni a seguire»

Le squadre barbaricine si dice che siano molto generose ma indisciplinate tatticamente, il Tonara però ha la miglior difesa del campionato

«C'è una crescita anche dal punto di vista tattico. Penso che la serietà nell'allenare ci sia indipendemente dalla categoria, dal primo giorno di preparazione abbiamo lavorato tatticamente sulle basi gettate dai miei predecessori, poi ho un grande preparatore atletico, Alessio Mameli, un collaboratore affidabilissimo al quale auguro di andare in altre categorie. Spesso e volentieri ci sono 25-30 ragazzi al campo coi quali lavorare per reparti avendo una visione moderna del calcio all'interno di un ambiente tranquillo con la società che non mette nessuna pressione. Ma la forza della squadra è avere anche un pubblico eccezionale, sono il 12° uomo in campo, col Siniscola perdevamo 1-0 e non è mai mancato l'apporto e il sostegno dei nostri tifosi, infatti abbiamo vinto 4-1. A Uri e Tergu in 300-400 persone si sono sobbarcati pesanti trasferte ma hanno contribuito ad una festa del calcio sugli spalti. Se dovessimo giocare i playoff in casa prevedo non meno di 800 tifosi a Su Nuratze»

In attacco Calaresu è il vostro bomber con 16 gol ma, venendo a mancare i gol di Ferraro, ha rimediato Antonio Pili

«Il capitano ha segnato 14 gol ed è un elemento unico, può giocare sia interno di centrocampo che trequartista o seconda punta, per noi è un jolly importantissimo infatti ha fatto anche il difensore centrale. È un professionista in campo e negli allenamenti, non manca mai, si vede che le esperienze in serie D ed Eccellenza con Villacidrese e Porto Torres hanno segnato positivamente il suo modo di essere calciatore. Calaresu è un altro valore aggiunto, le 16 reti sono tutte su azione e spesso decisive; è maturato molto prima era più irascibile e reagiva alle provocazioni ora è più pacato ma si esalta nella lotta ed è un generoso, qualche partita l'ha giocata anche col piede fratturato. Gli abbiamo trovato la collocazione tattica giusta visto che non è una punta alla Siazzu o Cadau. Senza dimenticare l'apporto di Rocco Moccia, di Napoli, che si è trovato bene nel gruppo e si è inserito alla grande nella comunità di Tonara; può fare diversi ruoli, seconda punta, trequartista o affiancato ad Atzori, ha messo spesso lo zampino in diverse partite. La nostra forza è il collettivo, siamo una squadra composta da giocatori eclettici che non dà punti di riferimento e cambia a seconda dell'avversario diventando sempre imprevedibile»

Benissimo con le grandi visto che non avete mai perso con l'Atletico Uri, una vittoria a testa con la Dorgalese, due vittorie con Montalbo, una vittoria e un pari con lo Sporting. Ora c'è da confermare il secondo posto, due vittorie ed è fatta ma non sarà facile con Aritzo e Ilva

«Domenica sarà un derby acceso ma all'insegna dello sport come tutti quelli con l'Aritzo, una gara verissima contro un avversario che potrebbe anche retrocedere ma che vorrà togliersi la soddisfazione di battere il Tonara; per questo sto cercando di tenere alta la concentrazione dei ragazzi. Contro l'Ilva sarà un'altra gara vera, tra i maddalenini ci sono molti giocatori non sardi, pagati, che sperano magari di restare e vorranno guadagnarsi la riconferma; per noi non sarà una gita a Caprera o alla casa di Garibaldi. Faremo di tutto per arrivare secondi e avere la possibilità di giocare la prima sfida playoff in casa, un vantaggio sportivo ed economico. Però la Dorgalese è un avversario molto forte che avrà lo stesso nostro pensiero e la stessa voglia di arrivare seconda. Il nostro primo obiettivo è stato raggiunto ma c'è tanto entusiasmo per migliorarci ancora»

Coi playoff da secondi ospiterete il Siliqua

«Conosco molti giocatori, tanti di loro importanti per il calcio regionale come Giandon, Picciau e Atzeni che stanno recuperando e poi hanno un bomber come Cacciuto che ha segnato 26 reti che lasciano poco spazio ad interpretazioni, tutte quelle reti vogliono fatte in una stagione, come ho letto, interrotta da diversi infortuni. Sarebbe una bella sfida contro una grande squadre guidata da una grande allenatore come Marco Piras che ho incontrato quando giocava difensore nel Sarroch, un animale nel senso positivo del termine con una grande personalità che immagino trasmetta alle sue squadre visto che ha fatto sempre bene ovunque sia stato. Può risultare un allenatore scomodo perché dice le cose in faccia ma i giocatori che ha avuto e coi quali ho parlato mi dicono che sia molto preparato e che lavora molto sul campo in settimana. Nel Siliqua poi ci sono dei giovani come Nicola Mameli e William Amorati, che ho avuto la fortuna di allenare a Selargius e coi quali abbiamo vinto un titolo regionale Juniores. Ma nel girone A ci sono altre grandissime squadre come Ferrini e Monastir, società serie e con giocatori di grande valore. Ora però sto pensando all'Aritzo e non ho chiesto notizie dettagliate sui probabili avversari nei playoff, lo farò dopo il 3 maggio»

In questo articolo
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2014/2015
Tags:
Sardegna
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Girone B