«Ci manca ancora qualcosa per puntare in alto»
Uragano Pirri, Chessa non nasconde il rammarico: «Perso troppi punti in maniera ingenua»
La sfida di domenica era in un certo senso l'ultima spiaggia per l'Uragano Pirri: il confronto con il Borgo Sant'Elia, difficile quanto entusiasmante, metteva in palio tre punti pesantissimi per la corsa alla promozione; il pareggio maturato nell'arco dei novanta minuti serve quindi ben poco non solo alla compagine guidata da mister Chessa, a -8 dalla zona play-off, con 18 punti ancora a disposizione, ma compromette anche la rincorsa alla vetta degli uomini di Murgia, staccati di tre lunghezze dal Quartucciu che abbozza la fuga decisiva.
«Un punto strappato in trasferta contro una squadra forte come il Sant'Elia ci può stare: hanno un organico di primissimo livello, con cinque o sei giocatori di categoria superiore, costruita per vincere.
Peccato – continua Chessa - per quei due gol subiti un po' ingenuamente, ma i ragazzi hanno reagito alla grande; era una partita aperta ad ogni risultato, in definitiva il pareggio è il più giusto.
Ci siamo ripresi da un periodo decisamente opaco, segnali incoraggianti in questo senso sono arrivati nell'uscita precedente contro la Jupiter».
Quello che ha compromesso il vostro cammino è aver perso punti preziosi in precedenza, «contro avversarie che, lo dico ovviamente con tutto il rispetto, erano assolutamente alla nostra portata.
Se vuoi puntare veramente a vincere il campionato devi vincere contro il Flumini, devi conquistare il bottino pieno in casa contro l'Azzurra e la Cribbio, che tra le altre cose ha giocato in nove uomini per 45 minuti».
Un problema mentale più che fisico, ammette Chessa, considerando che «con le squadre di alta classifica non abbiamo mai sbagliato, ad eccezione della sfida con il La Pineta: un passo falso che ci può stare, una gara ben interpretata, contro una delle avversarie che gioca meglio al calcio.
Probabilmente – precisa il tecnico - pecchiamo dal punto di vista dell'esperienza e della personalità, soprattutto per una questione anagrafica: penso sia la più grande differenza tra noi, il Sant'Elia e il Quartucciu.
Questi ultimi hanno saputo gestire al meglio il momento di crisi, che tutti abbiamo avuto; riescono a vincere le partite pur non giocando bene e pur non meritandolo pienamente, a volte di misura; è un loro pregio, la mia non vuole essere una critica.
E' impensabile disputare un'intera stagione a mille all'ora: ciò che conta è saper affrontare le difficoltà nel migliore dei modi».
L'allenatore non nasconde il suo rammarico:
«E' normale essere un po' delusi, perchè per buona parte della stagione ci siamo trovati primi in classifica, addirittura con un vantaggio di +5 dalla seconda.
Dobbiamo essere onesti: la vittoria del campionato non era un nostro obbiettivo, almeno ad inizio stagione; l'appetito vien mangiando, ci abbiamo creduto, ma nella fase cruciale del campionato ci sono venuti a mancare alcuni elementi chiave come Garau, o Perra».
L'Uragano ha comunque dato il massimo:
«Non mi sento di rimproverare niente ai ragazzi, ho a disposizione un gruppo eccezionale, sia dal punto di vista umano che sul piano della professionalità, dell'abnegazione, della voglia, dell'entusiasmo: un allenatore non può chiedere di meglio».
Il verdetto del campo è inappellabile, ma gli stimoli per le ultime sei uscite non mancano:
«La classifica rispecchia i reali valori in gioco; in questo momento ci manca ancora qualcosa.
Dobbiamo concentrarci sul nostro lavoro, senza farci prendere dallo sconforto: continuiamo con il processo di ringiovanimento e di crescita; veniamo da un terzo posto, conquistato nella passata stagione, e vogliamo confermarci, puntando sui talenti emergenti, una scelta che non paga subito ma che potrà premiarci per il futuro prossimo».
Magari con un pizzico di fortuna in più nei momenti decisivi, soprattutto per quanto riguarda gli infortuni.
«Cristian Capone, una delle ciliegine sulla torta del nostro mercato, che nei piani avrebbe potuto e dovuto farci fare il salto di qualità, ha giocato praticamente un quarto d'ora, poi si è rotto i crociati e quindi ci è mancato per tutto il campionato; stesso discorso per il capitano, Riccardo Mingoia, che ha rimediato una frattura scomposta al malleolo all'esordio in campionato ed è ancora fermo ai box».
La capolista intanto abbozza una fuga che potrebbe risultare decisiva:
«Un ottima squadra, allenata da un altrettanto ottimo allenatore: i giocatori esperti spesso fanno la differenza, inanellare una serie di dieci vittorie consecutive non può essere frutto del caso, e i successi ti aiutano a lavorare meglio e a smaltire più rapidamente le scorie.
Il Sant'Elia, a differenza del Quartucciu, si basa più sul talento dei singoli: Brignone potrebbe benissimo giocare in Eccellenza, è un'offesa al calcio vederlo in Seconda Categoria».