«Più facile allenare coi giocatori di talento»
Villasimius, 9 punti in una settimana, Falco: «C'è grande equilibrio, la spunterà chi sarà più costante nelle prestazioni e risultati»
È vero, c'è stato bisogno di un pizzico di pazienza in più rispetto al previsto, per vedere all'opera, in campionato, una delle grandissime favorite per la vittoria finale, ma il Villasimius si è immediatamente conquistato un posto in prima fila, con una partenza a razzo: i due successi consecutivi, ottenuti peraltro in trasferta, contro la matricola Paulese e poi, nel recupero di mercoledì scorso, contro il Villamassargia, sono un ottimo biglietto da visita, che fotografa alla perfezione le enormi potenzialità dei giallo-azzurri.
Domenica scorsa la corazzata guidata da mister Nunzio Falco ha centrato l'ennesimo colpo grosso battendo, all'esordio di fronte al proprio pubblico, una squadra in salute come il Gonnosfanadiga, per 3 a 1, piazzando la classica ciliegina sulla torta al termine di una settimana praticamente perfetta.
Il tecnico ha così ricevuto l'ennesima dose abbondante di conferme e di indicazioni piuttosto rassicuranti in vista del futuro prossimo. La strada intrapresa sembra essere quella giusta, con il secondo posto in classifica che parla chiaro in questo senso, ma ora sarà fondamentale non abbassare la guardia e continuare a battere il ferro sinché è caldo, si dice in questi casi, con il prossimo match in programma, nella tana dell'Arborea, che sarà l'ennesimo banco di prova di assoluto livello per Fernandez e soci. In palio ci sono tre punti pesantissimi per il proseguo della stagione.
«Le cose stanno andando piuttosto bene — ammette soddisfatto mister Nunzio Falco — considerando che siamo partiti con un ritardo di quindici giorni rispetto ai piani. Per ironia della sorte, il calendario ci ha riservato i confronti con Villamassargia e Tharros, due squadre che hanno avuto dei problemi con il Covid, così le gare sono state rinviate».
L'esordio del Villasimius in campionato è stato più complicato del previsto.
«Affrontare due trasferte, a Paulilatino e Villamassargia, nell'arco di tre giorni, non è stato proprio semplicissimo. I ragazzi sono stati bravi a farsi trovare pronti, nonostante ci fosse poco tempo per recuperare le energie tra un impegno e l'altro: conquistare il bottino pieno è stato molto importante, proprio per questo ci tengo a fare pubblicamente i complimenti ai miei».
La settimana praticamente perfetta dei giallo-azzurri si è chiusa con la bella vittoria ottenuta all'esordio tra le mura amiche, contro un cliente ostico come il lanciatissimo Gonnosfanadiga.
«Sapevamo che ci saremo trovati di fronte una squadra ostica ed in salute, che in tre giornate aveva conquistato nove punti, ma noi volevamo assolutamente centrare il primo successo davanti al nostro pubblico; ci tenevamo molto a fare bella figura, insomma, e per fortuna è andato tutto nel migliore dei modi».
Il tecnico aggiunge: «Siamo riusciti ad approcciarci all'impegno con la testa giusta: se non avessimo conquistato il bottino pieno avremmo vanificato quanto di buono fatto nelle precedenti due uscite».
La partita si è sbloccata solo nelle battute finali della prima frazione.
«La prestazione è stata assolutamente positiva, abbiamo espresso un buon gioco per lunghi tratti, trovando il vantaggio con Pierluigi Porcu, sugli sviluppi di un calcio da fermo. Da quel momento in poi, chiaramente, è stato più semplice tenere il campo e controbattere alle iniziative dei nostri avversari. Nella ripresa poi, siamo stati freddi e cinici, segnando altre due reti che ci hanno permesso di chiudere definitivamente il discorso».
Il Villasimius sembra già pronto per innestare le marce alte e dare un'accelerata alla sua corsa.
«Non dimentichiamoci, però, che rispetto all'anno scorso abbiamo cambiato tanto, dunque ci servirà ancora un po' di tempo per prendere confidenza con gli schemi e i meccanismi tattici, però credo proprio che siamo sulla buona strada. I giocatori si sono messi a disposizione con tanta professionalità e spirito di sacrificio».
Il valore della rosa non si discute. «Possiamo contare su tanti elementi di spessore e grande esperienza, come Alessandro Arrus in porta, o capitan Porcu, giusto per citarne due. Un pensiero particolare va a Mirco Carboni, che ora è alle prese con un infortunio ma nonostante tutto è sempre rimasto assieme al gruppo: ci auguriamo che possa tornare prestissimo in campo. Credo comunque che quando hai la possibilità di lavorare con giocatori di talento, penso a Fernandez e Boi, sia tutto più semplice per un allenatore».
In molti sono pronti a scommettere sulla compagine guidata da Falco che, ad oggi, sembra una delle candidate principali al salto di categoria.
«Non corriamo di certo da soli: ci sono almeno altre 4-5 compagini che possono puntare al massimo, come la Tharros, davvero una grande squadra, o come l'Iglesias e la Villacidrese. Non dimentichiamoci poi del Tortolì, che domenica si è presa un ottimo punto proprio contro gli oristanesi e, tra le altre cose, ci ha buttato fuori dalla Coppa Italia».
L'allenatore ritorna sul primo, grande rimpianto stagionale. «Ci dispiace ovviamente moltissimo per come sono andate le cose. Io ho disputato tre finali, due da allenatore e una da giocatore; l'ultima, due anni fa, quando ero sulla panchina dell'Orrolese, l'ho persa contro il Valledoria. Mi sarebbe piaciuto molto prendermi una rivincita in questo senso».
Le attenuanti comunque non mancano. «Eravamo ancora in piena preparazione, discorso che comunque vale anche per il Tortolì, ci mancherebbe. Noi però avevamo dei giocatori importantissimi che si stavano allenando da pochissimi giorni, come Fernandez, Caraccio, Manga; alla lista ci aggiungo anche Mirco Carboni, che non stava bene. All'andata abbiamo ottenuto una vittoria convincente, sapevamo però che al ritorno ci sarebbe stato da stringere i denti se avessimo voluto passare il turno, ma loro stavano meglio fisicamente, e la differenza si è vista tutta in questo senso».
Anche il campionato presenta numerose insidie. «L'anno scorso c'era grandissimo equilibrio, mancava la classica squadra in grado di fare il vuoto alle proprie spalle, quest'anno sarà tutto molto più complicato. Poi dobbiamo fare i conti con la pandemia, che ti toglie tutte le certezze: l'imperativo è vivere alla giornata. Credo che alla fine la spunterà chi riuscirà ad essere più costante, nelle prestazioni ma soprattutto nei risultati».
Proprio per questo, la prossima sfida in casa dell'Arborea è il classico appuntamento da prendere con le molle. «Cercheremo di prepararci al meglio, concentrandoci sui nostri punti forti: sicuramente ci troveremo di fronte una squadra affamata, che probabilmente è un pelino più indietro in classifica rispetto alle previsioni, contando che hanno vinto una partita ma ne hanno già perse tre. Sono in salute, domenica hanno dato filo da torcere al Cortoghiana ed in casa loro possono contare su un ambientino piuttosto caldo. Abbiamo grandissimo rispetto, sappiamo già che non sarà semplice ma faremo il possibile per tornare a casa con i punti in tasca, una cosa fondamentale se vogliamo continuare a rimanere nei quartieri alti della classifica. Dirò ai miei di fare particolare attenzione, non ci stenderanno sicuramente il tappeto rosso davanti, anzi; in settimana ci alleneremo sodo, a testa bassa: scenderemo in campo come se trattasse della partita della vita».