Stretta sui procuratori “abusivi” in Italia, prevista la nullità del contratto
In arrivo una stretta ai procuratori “abusivi” nell’esercizio della loro attività nel calcio italiano. Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, il decreto 24 febbraio 2020 del ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, «prevede la nullità del contratto di rappresentanza stipulato con l’atleta se l’agente sportivo non è iscritto in Italia nel registro nazionale. L’agente sportivo che non è iscritto nel registro nazionale potrà domiciliarsi presso un collega invece in “regola”, ma deve agire d’intesa con lui».
In Italia sono circa 700 gli agenti sportivi complessivamente abilitati (solo nel calcio circa 500 gli iscritti nel Registro federale Figc). Per poter esercitare
l’attività di agente sportivo nel calcio (così come negli altri sport) è necessario aver superato la prova generale presso il Coni (con successiva iscrizione nel Registro nazionale) e quella speciale presso la Figc (con iscrizione nel Registro federale). Sia il Coni, sia le singole federazioni organizzano ogni anno almeno 2 sessioni di prova che si concludono nel 2020 entro aprile e ottobre per il Coni e giugno e dicembre per le Federazioni. Al momento però le prove sono sospese per l’emergenza Covid-19.