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Antonello Mancosu è pronto: "In panchina a Uta con gli allievi, era il mio sogno"
Dopo l'esperienza con la rappresentativa

Antonello Mancosu è pronto: "In panchina a Uta con gli allievi, era il mio sogno"

Dopo una stagione fuori dai giochi, fuori dai campionati regolari, Antonello Mancosu è pronto per risedersi in panchina. Una stagione a riposo per un tecnico che senza calcio proprio non sa stare. L’ultima esperienza risale al 2010, quando con un piccolo miracolo sportivo alla guida del San Biagio Villasor, aveva centrato il salto di categoria. Dopo un solo un anno di terza categoria. Poi lo stop forzato e a dieci mesi dalla fermata, riecco la voglia di rincominciare. Non importa la categoria, ciò che preme al tecnico è sapere di poter contare su una società solida, che abbia un progetto a lungo termine. E magari valorizzare i giovani.

Antonello ma sei pronto per rientrare in panchina?

Non solo pronto, non vedo l’ora. Dopo anni passati nei campi di calcio tra il Cagliari Calcio, son stato li per più di vent’anni, e una decina nei dilettanti, è dura restare senza panchina. La partita della domenica, il rapporto con i giocatori, gli allenamenti, sono solo alcune delle emozioni che per un allenatore sono la vita. Mi mancano tanto e spero di poter rientrare già da questa stagione.

In quest'estate di cambi, crisi e nuove regole dove vorresti lavorare?

"Per adesso ho ricevuto qualche richiesta ma una in particolare mi piace. Quella del mio paese, Uta . All’UTA 1990, in settimana mi sono incontrato con il presidente Fausto Coghe e il direttore tecnico Roberto Gorla, mi hanno illustrato un progetto a lungo termine. Una società che ha voglia di crescere, composta da uno staff dirigenziale solido è affermato. La garanzia di poter lavorare con istruttori e tecnici ormai di comprovata esperienza, offre la sicurezza di poter far bene. Gli allievi 96/97, avrò loro. Un gran bel gruppo che con qualche innesto dai paesi limitrofi, mi darà modo di lavorare serenamente."

Un ritorno al passato visto che hai quasi sempre lavorato con i giovani?

 "Non nascondo che ci sarà da lavorare. Ma sono pronto per questa ennesima esperienza, a Uta ho sempre fatto bene non vedo perché dovrei smettere di farlo. La preparazione dovrebbe iniziare ai primi di settembre nella pineta di Santa Maria. A breve dovrebbero iniziare i lavori di posa del manto in erba sintetica nel campo sportivo. Ci aiuterà a darebbe più prestigio a tutto il movimento calcistico del paese e del circondario. Programmeremo potendo così organizzare anche tornei di calcio giovanile. Mancano da molti anni, sarebbero la linfa per un paese che ha fame di calcio."

Un modo per sviluppare il bacino dei fuoriquota tanto ricercati. Cosa pensi a tal proposito?

"A mio avviso si deve fare di più. Imporli anche in seconda e terza categoria non sarebbe male. Molte società investono solo sulla prima squadra, trascurando i settori giovanili. Tutti hanno la stessa esigenza ma poche società realmente investono sui giovani. Penso sia meglio avere una società sana in prima o seconda categoria con un settore giovanile affermato. Averla in promozione senza un settore giovanile senza dirigenti e con il presidente in cerca di soldi per non fallire, non ha moto senso. Ho avuto modo quest’anno di far parte dello staff tecnico della rappresentativa regionale. Una gran bella esperienza e devo dire che di giovani validi ne ho visto tanti. Speriamo che ne vengano fuori degli altri, magari dall'Uta 1990"

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Stagione:
2012/2013