Salta al contenuto principale
Arzachena, Spano guarda dall'alto tutti: «Io capocannoniere? Non me l'aspettavo ma devo continuare a fare bene»
L'attaccante 19enne ex Pescara: '7 gol in 7 gare

Arzachena, Spano guarda dall'alto tutti: «Io capocannoniere? Non me l'aspettavo ma devo continuare a fare bene»

Il calcio professionistico può attendere ma, continuando così, non per molto. Samuele Spano, classe 1994, vuole imboccare la strada giusta ma senza perdere l'orientamento dopo aver fallito il primo assalto la scorsa stagione con la Primavera del Pescara. Il ritorno ad Arzachena, in serie D, è finora di quelli in grande stile: 7 gol in 7 partite e il trono di capocannoniere del girone G condiviso con Gallaccio del Palestrina. Merito dell'attaccante di Sant'Antonio di Gallura e anche del giovane diesse Antonello Zucchi che ha scommesso sul talento smeraldino - appetito da società blasonate come il Brindisi - mettendolo al centro del nuovo progetto e credendo nelle qualità del 19enne comunque maturato nella stagione col club abruzzese. Una piccola retromarcia per poi ripartire più forte di prima. «Non mi aspettavo certo di segnare così tanto - ammette Spano - ma quando ho deciso di rientrare ad Arzachena volevo fare bene per forza, perché voglio andare avanti nel calcio dopo un anno sfortunato al Pescara».

Cosa ti resta dell'esperienza con gli abruzzesi?

«Tante cose positive perché ho fatto parte di una società la cui prima squadra era in serie A, ma anche il rammarico per aver perso un trampolino di lancio verso il calcio che conta. Ma non ho nulla da rimproverarmi perché purtroppo ho avuto un'appendicite che mi ha tenuto fuori gioco negli ultimi tre mesi di campionato, quelli in cui le società decidono chi tenere oppure no»

Una volta saputo del taglio è stato fondamentale l'intervento del diesse Zucchi

«Sì mi ha convinto lui e il fatto che ritrovavo il mister Alvardi che mi aveva fatto esordire a 16 anni in serie D. Sono le due persone che stimo di più ad Arzachena e quelle con le quali ho una rapporto maggiormente confidenziale»

Rientrare in una squadra che stava rifondando tutto cedendo i pezzi migliori non è stato facile

«È vero, molti giocatori importanti sono andati via ma con i pochi mezzi a disposizione si possono fare buone cose comunque. Ci stiamo impegnando tutti, stiamo lavorando al massimo in allenamento e la domenica in campo, tutti sappiamo che solo con i sacrifici possiamo raggiungere la salvezza. Noi non dobbiamo pensare ad altro che a quel traguardo, continuare ad essere umili e coi piedi per terra ma consapevoli che non siamo una squadra debole come qualcuno poteva pensare ad inizio stagione»

Le due vittorie stagionali dell'Arzachena portano la firma di Spano

«La tripletta con l'Isola Liri e la doppietta con l'Anzio mi hanno reso felice perché ha permesso la squadra di vincere ma sono stati importanti anche i gol all'esordio col Latte Dolce e quello col San Cesareo che ci hanno dato due bei pareggi. Spero di confermarmi e continuare perché solo così si possano aprire altre strade per il mio futuro calcistico. Solo se fai bene puoi andare avanti, devo giocare bene per me, per la mia famiglia e per chi ha creduto in me e nel mio ritorno ad Arzachena»

L'Arzachena esprime sempre un bomber, da Figos a Cappai passando per Hasa e prima ancora per Meloni

«Così dice la storia degli ultimi anni ma il bomber principale della squadra resta Hasa, io vengo in seconda battuta. Vero è che mi sta andando tutto bene e sono capocannoniere ma sono contento che Axhi abbia fatto gol con l'Anzio e sono certo che ne farà tanti altri. Con lui mi trovo bene perché ci conosciamo già»

A cosa si deve questa esplosione?

«Al cambio di modulo e al fatto che prima ero impiegato sulla linea dei centrocampisti mentre ora agisco più di punta. Nel passato poi facevo l'esterno ed ero portato a crossare e a far fare i gol agli altri, ora mi trovo meglio giocando più vicino alla porta»

La cresta che porti è perché ti ispiri più a Balotelli o forse ad El Shaarawy?

«Non mi ispiro a nessuno, quelli sono giocatori al di fuori della mia portata. La cresta poi l'ho sempre avuta, diciamo che in questi ultimi tempi ho soltanto accentuato la rasatura ai lati»

L'Arzachena doveva fare un campionato di sofferenza ma ora la classifica dice che siete fuori dalla zona playout

«Dipende sempre cosa pensi di poter fare. Se uno ha una squadra che vale la metà classifica e punta a vincere finisce che poi rischia seriamente di retrocedere, noi sapevamo di dover affrontare un campionato di sofferenza ma con impegno e convinzione stiamo convincendo anche gli scettici. E poi quando vogliamo, vinciamo»

Come è successo contro l'Anzio battuto 3-1: benissimo al primo tempo e un po' di sofferenza nella ripresa

«Domenica eravamo convinti sin da subito, abbiamo attaccato, io ho fatto due gol e ho dato l'assist per il 3-0 ad Hasa. Poi, come ci capita ormai da inizio campionato, finiamo la gara in dieci uomini. L'Anzio nella ripresa voleva approfittarne e ha spinto un po' ma i difensori e, soprattutto, il portiere Cordella ci hanno messo qualche pezza ma la vittoria è stata ineccepibile»

Queste tante espulsioni a cosa si devono?

«Non c'è spiegazione. A volte sembra che l'arbitro ce l'abbia con noi, i falli di ammonizione si trasformano in cartellini rossi mentre quando gli avversari fanno interventi da espulsione rimediano solo un cartellino giallo. Le assenze per squalifica pesano perché non abbiano una rosa vasta, tutti serviamo»

Ora due trasferte e due scontri diretti con Cynthia e Porto Torres

«Sono due gare importanti che vanno affrontate con la giusta mentalità. La salvezza passa per i risultati che saremo in grado di fare anche fuori casa perciò da queste due gare vogliamo ottenere il massimo dei risultati. Bisogna fare velocemente quanti più punti possibili perché nella parte finale del campionato sarà dura quando tutte accelerano e serrano le fila per centrare i rispettivi traguardi»

C'è una gara particolare alla quale non vorresti mai mancare?

«Il derby contro l'Olbia è sempre una gara speciale per l'Arzachena. Loro ora sono primi e sono contenti ma hanno anche avuto un po' di fortuna come nella sfida contro di noi»

Potendo, la vorresti rigiocare?

«Subimmo due gol assurdi, uno dal calcio d'angolo. Ma ormai quella è una gara già giocata mentre c'è ancora la sfida di ritorno»

In questo articolo
Giocatori:
Allenatori:
Campionato:
Stagione:
2013/2014
Tags:
7 Andata
Girone G
Intervista