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Cagliari Primavera, è assalto al titolo di Campione d'Italia. Cerri e Tello rinforzi speciali di una squadra già competitiva?
Fuoriquota: l'altra faccia della medaglia

Cagliari Primavera, è assalto al titolo di Campione d'Italia. Cerri e Tello rinforzi speciali di una squadra già competitiva?

 

La leggenda narra che in tempi non sospetti Capozucca aveva previsto tutto. L'allora neo ds del Cagliari, chiamato a consegnare nelle mani di Massimo Rastelli un organico capace di centrare la promozione "senza se e senza ma", salutava lo sbarco dei neo tesserati Cerri e Arras con una profezia che nel prossimo mese potrebbe incredibilmente realizzarsi. "Questo ragazzo ti farà vincere i playoff", dichiarò Capozucca ad un incredulo Max Canzi, neo mister della Primavera. Incredulo perchè il calciatore in questione era Alberto Cerri, 19enne arruolato in prima squadra, ma sopratutto perchè neppure il più ottimista dei tecnici poteva pronosticare l'epica cavalcata che ha portato i giovani rossoblù a misurarsi contro le grandi d'Italia, in una fase finale che rappresenta un appuntamento unico con la storia.

Con l'eroica vittoria ottenuta sabato scorso in rimonta sul Milan, il Cagliari ha ottenuto il pass per il turno di qualificazione alla fase finale del campionato. Per raggiungere le finaliste Juventus, Inter, Roma, Atalanta, Palermo e Virtus Entella, nei prossimi giorni i rossoblù dovranno centrare l'ennesima impresa eliminando il Torino in trasferta e, successivamente, ripetersi sul campo della vincente del match tra Fiorentina e Chievo. A seguire, i playoff veri e propri che si giocheranno tra Modena, Sassuolo e Reggio Emilia.

 

Ai nastri di partenza, difficile individuare una vera e propria favorita. Tuttavia il "fattore fuori quota" potrebbe come mai in passato mischiare le carte in tavola e sovvertire ogni pronostico: tutti i tecnici potranno attingere dalla prima squadra, pescando fino ad un massimo di tre '96. Come si legge infatti nel "Regolamento del Campionato Primavera Tim 2015/2016" (comunicato ufficiale n.25 del 2 settembre 2015, pag.5), in riferimento ai playoff cui ci apprestiamo ad assistere, "nelle fasi successive, possono essere impiegati tre calciatori “fuori quota”, i quali dovranno essere nati non anteriormente al 1°gennaio 1996". E se il Milan potrà (scegliere di) contare su Calabria, Locatelli e persino Donnarumma, l'Inter su Manaj e Gnoukouri, il Sassuolo su Pellegrini, la Virtus Entella sul sorprendente Cheick Keita, il Cagliari può – il condizionale è d'obbligo – giocarsi la doppia carta Cerri-Tello.

 

E mentre in Sardegna ci si interroga su quale sia il numero ideale di fuori quota da schierare nei campionati dilettantistici, il dubbio etico-amletico che assale lo staff cagliaritano è esattamente il rovescio di quella medaglia: l'inserimento di due calciatori di assoluto livello in un ingranaggio così oliato, può minare lo spirito e la forza di un gruppo che, dopo un'esaltante stagione culminata con una qualificazione strappata con i denti, ha scoperto di non avere limiti? La riflessione in realtà si articola su più punti: è giusto che a giocarsela siano esclusivamente gli stessi che hanno sparso lacrime e sudore in tutte le province sarde? Il "progetto prima di tutto", (che in gennaio ha privato la squadra di due elementi fino a quel momento decisivi come Pinna e Cotali) mette in preventivo gli effetti di una possibile delusione collettiva annusata nel corso della fisiologica parabola discendente (prima del riscatto) vissuta nei mesi scorsi? Sacrificare un briciolo di meritocrazia all'altare del "voglio tutto e subito" può essere deleterio per un progetto che guarda ben oltre il risultato del campo, e che se ci dovessimo rivolgere a Giulini con un meme, lo faremo scrivendo: "Settore giovanile: lo stai facendo benissimo"? E' inevitabile o soltanto giusto piegarsi alle logiche della competizione e del rush finale ribellandosi all'oligopolio delle grandi, sognando con Cerri e Tello di dare slancio con una vittoria storica al progetto che tutti i tifosi desiderosi di una filosofia autarchica (pura, autentica e coerente a 360°) attendono, prima ancora di un illusorio, aleatorio e forse effimero decimo posto?

 

Agli attesissimi playoff che stanno per avere inizio, oltre alle solite, promettono di dar battaglia il Milan (se opterà per l'innesto dei tre preziosi fuoriquota), il Sassuolo padrone di casa e la regina incontrasta dello scouting nei prossimi dieci anni, la pioneristica Virtus Entella. Outsider d'obbligo, la banda Canzi. E allora forza ragazzi, che tutta la Sardegna fa il tifo per voi. Con o senza Cerri e Tello.

 

"Non mi perdo mai perchè non so dove sto andando" recita un vecchio detto che sa far proprio chi guarda lontano e non nutre alcun dubbio sul proprio valore. E allora intanto andate, che il resto si vedrà. Lunga vita ai ribelli.


In questo articolo
Argomenti:
Stagione:
2015/2016
Tags:
Cagliari Calcio
Canzi
Capozucca
Cerri
Fuoriquota
Tello