«La volonta di restare c'è ma bisogna sempre migliorarsi»
Carbonia, stagione positiva, Mingioni: «Era l'anno zero, tante difficoltà ma tutte superate da un gruppo unito»
Il Carbonia chiude con un pareggio la propria stagione di gare casalinghe in campionato. Lo fa scegliendo Villaperuccio come teatro dell'ultima uscita interna, seguita come sempre dagli ultrà e da altri spettatori pronti a vedere una gara che valeva molto per il Sant'Elena in chiave-salvezza. Il 2-2 conclusivo è frutto di un primo tempo in cui Muscas ha avuto una palla importante per sbloccarla, così come Littarru per i quartesi ad inizio ripresa, poi Fontana e Porcheddu mandano sul doppio vantaggio i sulcitani raggiunti nell'ultimo quarto d'ora dal rigore di Littarru e da Rotaru in pieno recupero. Un pari che ha avvicinato i biancoverdi alla retrocessione e ridotto di molto le possibilità di salvezza che pra passano solo per uno spareggio pre-playout in caso di pari a Monastir e vittoria di Vignati e compagni con l'Iglesias.
Per il tecnico biancoblù Diego Mingioni è l'occasione giusta per fare un consuntivo della stagione del Carbonia: «È stata la stagione dell'anno zero. Dopo la retrocessione, attorno al Carbonia c'erano diverse incognite, soprattutto all'inizio, con tanta difficoltà nel costruire la squadra, nel confermare molti ragazzi dell'anno scorso, nell'aver appeal per andare a prenderne altri e, soprattutto, con tanti ragazzi provenienti dagli allievi. Abbiamo iniziato con sei grandi e il resto erano 2005 e 2006. Per i presupposti iniziali è stata una stagione super positiva ricordando che, all'inizio, ci davano anche tra le potenziali retrocesse o comunque che avrebbe trovato grossissime difficoltà. Abbiamo Invece proposto un calcio fatto di unione, collaborazione e il bilancio è positivo. I ragazzi sono cresciuti sia i giovani che i più grandi, li trovo migliorati e affiatati. La Coppa Italia persa ai rigori? È stata una mazzata che però dà anche più valore a ciò che abbiamo fatto dopo perché, con un gruppo così giovane e fragile, rischiavamo di perdere certezze e solidità. Invece non è stato così perché il gruppo è sano, vero, fatto di amici dentro e fuori dal campo, con uno staff unito, preparato e competente che vive in simbiosi con la squadra. Ci tengo a ringraziare la società che, tra tante difficoltà, ci ha permesso di creare questa squadra e di farla lavorare in serenità».
L'allenatore analizza la giornata che ha visto tutte le squadre in lotta per la salvezza vincere i rispettivi incontro tranne appunto l'avversaria del Carbonia: «È stata una settimana delicata ma affrontata con la solita serenità, non dico che eravamo leggeri ma avevamo meno fame nel difendere, e penso sia normale. Gli altri risultati? Ognuno agisce come meglio crede, noi abbiamo pensato a noi stessi e cercato di fare bella figura, non poteva essere diversamente perché non sarebbe stato giusto davanti ai nostri tifosi». Domencia si chiude in casa della Tharros e poi ci sarà spazio per programmare il futuro: «Sarà un pomeriggio di festa, anche loro sono salvi. Noi affronteremo la gara con la voglia di divertirci e facendo giocare qualche giovane in più. Conclusa la stagione si parlerà di ciò che sarà il futuro nostro. Per me Carbonia è una seconda casa, c'è grosso feeling con la società e col gruppo, il mio desiderio è di stare qui, da parte mia c'è tutta la volontà di proseguire. Ovviamente, siccome mi reputo abbastanza ambizioso, come lo è gran parte di questo gruppo, nel programmare penso sia doveroso migliorarsi per dare nuovi stimoli. Con questi presupposti penso non ci sia nessun tipo di problema da parte mia».