Corona: «Se avessi segnato il trofeo era nostro»
Carbonia, una Coppa distante 11 metri, Giganti e Bove: «La seconda volta che perdiamo ai rigori». Marongiu: «Il dio del calcio non ci ha aiutati come forse meritavamo»
C'è tanta amarezza nel Carbonia che deve sollevare la Coppa Italia più piccola, quella riservata alla finalista perdente. Perché la squadra di Andrea Marongiu ha avuto la possibilità di chiudere i conti 5' prima del 90' con Corona e nei supplementari con Bratzu, poi ai calci di rigore è arrivato l'errore di Porcu determinante per consegnare il trofeo al Bosa. «Abbiamo creato più occasioni di loro - dice il tecnico gonnesino - nei primi 30' credo che loro non ci abbiano capito niente perché pressavamo alti e ripartivamo in velocità crando i presupposti per passare in vantaggio senza però riuscirci. Nel secondo tempo loro hanno sfruttato qualche errore nostro per rendersi più pericolosi e sono passati anche in vantaggio. Abbiamo pareggiato meritatamente e prima dei supplementari abbiamo avuto due grosse occasioni con Corona, poi c'è stata quella di Bratzu che a 5 metri dalla linea di porta ha sparato la palla addosso al portiere. Non è bello perdere così, noi sai mai se forse è meglio perdere nei tempi regolamentari». Mister Marongiu elogia la sua squadra e i tifosi: «I ragazzi sono stati bravissimi, me lo aspettavo, in quest'ultimo mese siamo cresciuti nella personalità ma il dio del calcio non ci ha aiutati come forse meritavamo. I nostri tifosi ci hanno incitato per tutta la stagione e l'hanno fatto anche in finale».
Ora il Carbonia tenterà il sorpasso in campionato anche se sarà difficilissimo recuperare i due punti di distacco dal Bosa: «Loro incontrano il Senorbì retrocesso e all'ultima giornata ospitano l'Orrolese che potrebbe essere già in Eccellenza, dovrebbe succedere un miracolo ma chiudere terzi sarebbe una grande soddisfazione, non sarà facile nemmeno per noi perché giochiamo contro Carloforte e Guspini che sono in lotta per evitare i playout ed entrare nei playoff».
Il presidente Renato Giganti con la Coppa Italia dei "perdenti" si consola: «È bella anche questa, vuol dire che in finale ci siamo arrivati». Poi ricorda la maledizione dagli undici metri: «È la seconda volta che perdo ai rigori, anche nel 2010 ero il presidente del Carbonia che nel 2010 dovette arrendersi al Porto Torres. Peccato, la squadra ha giocato bene, siamo contenti di quello che stanno facendo i nostri giovani, avevamo due '99 in campo come Serra e Bratzu, un '97 Congiu, due '96 Pisu e Contu, se non avessimo sbagliato quelle grandi occasioni ora avremmo noi la Coppa più grande in mano. Peccato volevamo regalare questa soddisfazioni ai nostri tifosi che ci hanno incitato fino alla fine. Complimenti al Bosa, una bella realtà e una squadra di valore come sta dimostrando anche in campionato». Daniele Bove era in porta con i minerari sei anni fa e parò tre rigori al Porto Torres, questa volta non è riuscito a ripetersi col Bosa: «I rigori per me sono una maledizione, l'altra volta non servì averne parati tre, col Bosa neanche uno, ci sono andato vicino ma pazienza. C'è rammarico ma abbiamo dato tutto, usciamo a testa altissima da questa finale, bravi e complimenti al Bosa ma avrei voluto festeggiare io». Il duello si sposta ora in campionato: «C'è tanto equilibrio, noi proviamo a fare due vittorie e vedremo come chiuderemo la stagione, che già così è grande e questo per merito della società, dello staff tecnico, della squadra e dei tifosi». Giuseppe Corona ha avuto la palla per chiudere la contesa prima di arrivare nei supplementari, l'attaccante baruminese ha calciato al lato in diagonale: «Se avessi segnato a 5' dal termine avremmo vinto noi la Coppa, la mia seconda dopo quella vinta col Muravera in Eccellenza. Mi dispiace anche perché probabilmente avremmo giocato la Supercoppa contro il Ghilarza a Barumini in casa mia, un vero peccato». Anche nei supplementari il Carbonia poteva far sua la Coppa, con Bratzu su un assist di Corona con una grande giocata: «Purtroppo non ci siamo riusciti e i rigori sono una lotteria, loro li hanno segnati tutti e noi uno in meno. Stiamo facendo tanto, essere terzi in campionato e in finale di Coppa è una soddisfazione che arriva poi con una squadra molto giovane, a volte abbiamo giocato anche con 9 fuoriquota, alcuni sono veramente bravi. Ora sarà dura agguantare il secondo posto ma ci proveremo, non si sa mai che il Bosa faccia qualche passo falso».