Il presidente: «Sogno un'altra stagione al vertice»
Carloforte torna in alto con la Verde Isola, Buzzo: «Dalla Terza in Promozione, ragazzi eccezionali»
Quella della Verde Isola è un avventura che parte da lontano, dalla Terza Categoria, per essere precisi: a ripercorrerla, tappa dopo tappa, anche e solo con i ricordi, si ha l'impressione di vivere la classica favola a lieto fine, soprattutto ora che i gialloverdi hanno finalmente messo al sicuro il salto, meritatissimo, di categoria riportando Carloforte in Promozione.
Gli applausi, generalmente, vanno ai giocatori, che di fatto sono i grandi protagonisti delle partite, e all'allenatore che li guida e li manda in campo, ma dietro al successo dei tabarchini c'è senza ombra di dubbio la mano del presidente del club, Giuseppe Buzzo (al centro nella foto rdosport), che ha coltivato questo progetto con grande passione, dopo aver lasciato la guida del Carloforte quand'era in Promozione, ed ora può raccogliere i frutti, dolcissimi, del suo lavoro. La rosa allestita in estate forniva ampie garanzie, a dire il vero, ma i campionati, si sa, si vincono a suon di gol e di belle prestazioni: Cosa e soci hanno ottenuto ben 16 successi in 25 uscite, con 6 pareggi, per un totale di 54 punti. Si tratta, in definitiva, di una stagione a dir poco straordinaria, costellata da grandissime soddisfazioni.
«Dobbiamo ancora festeggiare a dovere — racconta Giuseppe Buzzo nei pochissimi minuti liberi che riesce a strappare al suo lavoro — ed in realtà il maltempo non ci sta aiutando (ride). La cosa fondamentale, però, era conquistare il salto in Promozione e per fortuna ci siamo riusciti».
Il presidente, poi, precisa. «Credo che sia importante tirare le somme, ricordandoci, per prima cosa, da dove siamo partiti. Abbiamo scelto di affidarci, ancora, al gruppo storico che ha iniziato questa avventura, dalla Terza Categoria, e che quest'anno, nonostante fossimo una matricola, è riuscito a piazzarsi al primo posto. Considero questi ragazzi come se si trattasse di vecchi compagni di viaggio; non riuscirò mai a ringraziarli abbastanza per aver accettato di sposare il mio progetto, discorso che vale anche per mister Lazzaro, che è nato calcisticamente con me e che fa parte di questo progetto sin dalla sua nascita; tra le altre cose ha sempre raggiunto gli obbiettivi che la società gli chiedeva: salvezza in Promozione e play-off in Promozione, entrambe con il Carloforte, e dalla Terza alla Prima con la Verde Isola».
Carloforte rappresenta una realtà particolare, per diversi aspetti: «Siamo staccati dalla terra ferma e questo significa, ad esempio, che non puoi fare affidamento sui giocatori delle zone limitrofe per allestire la rosa, ma puoi solo contare sui ragazzi locali. Convincere dei calciatori a correre in un campionato come la Terza Categoria è una piccola, grande impresa: per questo siamo dovuti partire dal basso, come si dice in questi casi. Ora ci affacciamo al palcoscenico della Promozione con la voglia, non dico di vincere il campionato, ma quantomeno di fare una bella figura, che è, in sostanza, l'obiettivo che ho sempre avuto anche nelle mie precedenti esperienze. Le ambizioni non mi sono mai mancate e non mancano nemmeno a questo giro».
Buzzo esprime tutta la sua riconoscenza «nei confronti di chi ci ha aiutato a far nascere questa società, partendo dai giocatori, ovviamente. Allestire una rosa per correre in Promozione è semplice: tutti vogliono giocare in un campionato così importante; il discorso è diverso, invece, se provi a coinvolgere qualcuno per disputare una stagione in Terza Categoria. Io ho sempre cercato di non farne una questione economica, legata esclusivamente ai rimborsi; chi ha scelto di giocare con noi lo ha fatto per altri motivi, per fortuna che nel calcio esistono ancora i sentimenti. Proprio per questo ci tengo a sottolineare l'impegno che ci hanno messo i ragazzi: erano sempre presenti agli allenamenti e mettevano il divertimento al primo posto. Per vincere, poi, servono costanza, serietà e sacrifici: i grossi nomi non bastano, insomma».
La storia della compagine gialloverde ha radici lontane. «Il 6 aprile del 2017 - scandisce Buzzo - Questa è la data della prima partita della FC Verde Isola, contro la APD Carloforte, squadra di cui ero presidente e che militava nel campionato di Promozione. Ricordo bene le problematiche che incontravamo per tirare su le amichevoli: nessuna società era interessata a raggiungerci sull'isola, principalmente per una questione legata al prezzo dei biglietti per il traghetto. Eravamo costretti ad allenarci e a giocare contro la formazione degli Allievi, ma il divario ovviamente era troppo ampio. Da qui l'idea di far nascere la Verde Isola, per l'appunto».
Dopo un anno di assestamento, il progetto incomincia a consolidarsi. «Nel 2018-19 riusciamo ad iscriverci al campionato di Terza Categoria, grazie soprattutto ad un gruppo di amici, che con la loro disponibilità ci hanno aiutato a formare la rosa. Ricordo che il primo allenamento andò in scena in spiaggia». La stagione si rivelò piuttosto positiva: «Siamo entrati in contatto con tantissime realtà e con molti nuovi amici. Per quanto riguarda i risultati sportivi, invece, ottenere il quinto posto in classifica fu sicuramente un bel traguardo».
Nel 2019-20 arriva il ripescaggio in Seconda Categoria. «Si parte con un gruppo nuovo di zecca: un mix tra naviganti, così chiamo i giocatori che fanno parte dello zoccolo duro, e diversi elementi di categoria. Allestimmo una rosa invidiabile, composta da 38 atleti: il risultato più prestigioso è stato quello di incassare soltanto 4 reti, con la nostra difesa che è stata la migliore in Italia. Per colpa di un virus, di una pandemia a livello mondiale, però, abbiamo perso il campionato».
Nel 2020-21 la Verde Isola ci riprova. «Partiamo con il chiaro intento di vincere il torneo, puntando su una rosa rinnovata, ma purtroppo, ancora a causa del Covid, il campionato viene interrotto dopo 4 giornate, proprio quando ci trovavamo al primo posto». L'ultima stagione è quella buona. «Si riparte con la bella notizia del ripescaggio in Prima Categoria. Ci rimbocchiamo le maniche e mettiamo in piedi una campagna acquisti di alto livello, con gli ingaggi di Paolo Uccheddu, Momo Cosa, Giovagnoli, Pinna, Sanna. Poi in seguito sono arrivati anche Demontis e Devid Pinna».
L'avvio è da sogno. «Nelle prime 5 giornate siamo riusciti a conquistare la vetta, poi però abbiamo incontrato un po' di difficoltà, con la sconfitta contro il Capoterra e il pareggio con il Domusnovas. Scivoliamo, così, al quarto posto».
Ed è proprio nei momenti critici che si vede la vera forza di un gruppo. «Per fortuna ci sono state le tre vittorie di fila contro Sestu, Pirri e Città di Selargius; a seguire il pareggio contro il Cus e altri due bei successi, contro Antiochense e Villaperuccio: la squadra si è ripresa la vetta e in tutti noi è cresciuta la consapevolezza di essere la compagine da battere». La concorrenza, del resto, non è mancata: «Gialeto, Città di Selargius e Cus Cagliari diventano le nostre antagoniste principali, ma nessuno riesce a fermarci. L'epilogo è noto: primo posto e salto in Promozione».
La Verde Isola ritornerà a vestire i panni della matricola nel prossimo campionato di Promozione. «Sogno un'altra stagione al vertice, ma il primo passo sarà quello di ricostruire la squadra Juniores, che ormai manca da tanto tempo, poi cercheremo di completare l'organico, per migliorare una squadra che comunque è già competitiva, considerando che attualmente possiamo contare su Antonio Grosso, che è uno dei migliori portieri che ci sono in circolazione, oltre a tantissimi giovani molto interessati, a cui si aggiungono giocatori come Granara, Luxoro, Arrais, Lazzaro, Obino, Uccheddu, Damele, che hanno già militato in Promozione, arrivando persino a disputare un playoff per l'Eccellenza».