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Serie D
«Ci vuole pazienza, con la Torres persi due punti»

Castiadas, due motivi per battere il Trastevere, capitan Porcu: «È la partita della vita, dobbiamo tornare alla vittoria e ributtare dentro la lotta-salvezza un'altra concorrente»

Alla ricerca della vittoria mancata. Dopo aver fallito il doppio appuntamento casalingo con San Cesareo e Flaminia prima di Pasqua e dopo aver sfiorato il colpaccio a Sassari, il Castiadas è pronto a giocarsi molte delle possibilità di salvezza contro il Trastevere. Il capitano Pierluigi Porcu, da saggio e navigato condottiero non usa mezzi termini per definire il match de L'Annunziata: «È la partita della vita, un crocevia importantissimo della stagione, uno scontro diretto da vincere assolutamente che ha una duplice valenza per noi, riassaporare il gusto del successo che ci manca da un mese e ributtare dentro il calderone un'altra concorrente». Ma il difensore selargino conosce bene le insidie di un avversario in grande difficoltà con la classifica dopo un finale ed un inizio anno che hanno fatto pensare ai romani fuori da ogni discorso salvezza: «Per noi è un impegno non facile, come non ce ne saranno in questo finale di campionato e ne abbiamo avuto dimostrazione più di una volta. Bisogna avere pazienza, e stare molto attenti ad un avversario che ha sì fatto due punti nelle ultime 8 giornate ma ha sempre perso di misura. Sono andato a rileggermi la rosa, conosco quasi tutti i loro giocatori, esperti e che fanno questo girone da anni, l'asse centrale composto da Apruzzese, Paolacci, Sbardella, Gissi, che è un ex Pescara, Cicino e Cinque sono tutti ottimi elementi, senza dimenticarci del capitano Proietti, di Mastromattei ex Pomezia, Monterotondo e Sora, o Luciani ex Palestrina, Lupa Roma, San Cesareo e Cynthia. Poi è chiaro che se sono lì qualche problema ce l'avranno avuto ma dovremo fare nostra la gara con le buone o con le cattive».

 

Bisogna non ripetere gli errori e i risultati delle ultime due uscite casalinghe contro San Cesareo e Flaminia 

«Due partite toste e decise dagli episodi che potevano magari cambiare gli equilibri poi visti in campo. Col San Cesareo abbiamo fatto la cosa più difficile che era quella di sbloccare il risultato poi forse inconsciamente abbiamo tirato i remi in barca troppo presto e permesso loro di pareggiare. Col Flaminia abbiamo subito il gol che ci ha condannato su una palla inattiva nell'unica distrazione nostra mentre noi non siamo stati bravi a sbloccarla nella prima mezzora con Oliveria e Caraccio, magari se la botta di Lulù indirizzata all'incrocio non fosse stata salvata sulla linea quella gara moriva lì all'inizio. Con più cinismo e attenzione avremmo avuto ora qualche punto in più che ci avrebbero fatto comodo»

E altri due punti, probabilmente, vi mancano anche dal derby di domenica scorsa a Sassari

«Per la gara con la Torres si può parlare di una mancata vittoria, ci sono i filmati a testimoniarlo e chi ha visto la partita può confermarlo. Abbiamo fatto una grande gara non trovando quell'episodio favorevole per noi, è stata una questione di centimetri e anziché centrare due pali stavamo raccontando i due gol di Emiliano Melis e Caraccio. Ma è anche vero che è più facile preparare le gara contro la Torres che non quella col Trastevere, dobbiamo essere bravi a considerare loro come i sassaresi e a non innervosirci»

In precedenza avevate vinto con l'Ostia una gara dove gli episodi vi erano andati per il verso giusto 

«Gli equilibri nel finale di campionato sono sottolissimi ancor di più che nel resto della stagione, da 15 partite scendiamo in campo solo per un risultato, come è normale che sia dopo una partenza ad handicap, magari in qualcuno ha pesato un po' di più. Ripeto, con un pizzico attenzione in più almeno due punti in più potevamo averli, ma non ho niente da rimproverarmi e rimproverare a nessuno dei miei compagni»

La prestazione con la Torres ha fugato ogni dubbio sulla vostra condizione psico-fisica

«Siamo stati molto bravi, avevamo preparato la gara nel migliore dei modi e poi abbiamo messo in pratica ciò che ci aveva detto il mister Mereu, giocando in modo accorto e senza concedere tanto ad una squadra come la Torres che in casa ha sempre concesso briciole agli avversari. Oliveira e Caraccio hanno fatto una gara di grande sacrificio in fase difensiva e sono stati devastanti nelle ripartenze, per noi è stata una gara quasi perfetta, ci è mancato solo il gol. Da lì bisogna ripartire, con sacrificio, attenzione e convinzione possiamo tornare alla vittoria»

Anche perché la doppia vittoria del Muravera in quattro giorni ha ridisegnato la zona playout

«In tanti anni di serie D non avevo mai vissuto una situazione del genere. Mai mi era capitato che, a 5 gare dal termine, sei squadre erano racchiuse in quattro-cinque punti ed essere ad un passo dalla salvezza diretta così come dalla retrocessione. C'è un filo sottilissimo che lega una serie di risultati, il Muravera ha dato un segnale importante perché con due vittoria è passata da terzultima ad appena fuori dai playout, ogni partita sarà determinante per delinerare la griglia dei playout, bisogna stare un mese in apnea curando ogni minimo particolare, chi avrà i nervi più saldi e saprà gestire uno stress emotivo non indifferente riuscirà a spuntarla sulle altre»

Chiudiamo con un tema sempre attuale, la rivalità Cagliari-Sassari. Pierluigi Porcu è uno dei pochi giocatori "cagliaritani" che riesce a mettere d'accordo i tifosi torresini 

«Per me tornare al Vanni Sanna, nello stadio dove ho giocato tante gare importanti in serie C1 e C2, ha sempre un sapore particolare. Sono stato accolto bene a distanza di diversi anni dalla mia ultima apparizione con la maglia della Torres e mi fa molto piacere perché non rinnegherò mai l'esperienza fatta a Sassari, anzi ne vado orgoglioso perché sono stati 5 anni, e non sono pochi, per i quali ho i ricordi più belli della carriera, ho fatto dei campionati dove ti senti un calciatore. Credo di essere stato un professionista e che questo sia stato apprezzato dai tifosi torresini. Chissà che un giorno la rivalità si riconduca su binari diversi, in Sardegna siamo due gatti e se iniziamo ad odiarci è finita, gli sfottò, la rivalità sana fa parte del gioco ma se supera il limite e diventa provocazione, odio per sfociare in episodi di violenza non mi piace per niente»

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2015/2016