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Cip, alla scoperta dei nuovi talenti per Rio de Janeiro 2016
Ventisei occasioni per conoscere un nuovo sport

Cip, alla scoperta dei nuovi talenti per Rio de Janeiro 2016

Li chiamano diversamente abili. Ma è solo un’etichetta. Facile da rimuovere. Il prepotente urlo che scaturisce dal “Primo Campus Estivo Integrato” di Marina di Orosei è un altro: siamo tutti uguali, lo sport unisce ed aggrega, senza alcuna differenza. Man mano che passano i giorni, colpisce dritto al cuore organizzatori, tecnici ed atleti la forza del messaggio che questo evento, assoluta novità su scala regionale e nazionale, sta trasmettendo.

Ventisei discipline. Ventisei occasioni per conoscere un nuovo sport. Infinite opportunità per chi, fino allo scorso 5 settembre, non aveva ancora avuto la possibilità di praticarli. Badminton, scherma, calcetto, basket, wakeboard, sitting volley e tanti altri ancora: ce ne sono per tutti i gusti. Inevitabile non lasciarsi trascinare dall’entusiasmo degli atleti stessi, oltreché degli istruttori presenti nella struttura del Marina Beach Resort, sede del campus. SEGUI L'EVENTO SU FACEBOOK

Le attività sono le più eterogenee e spaziano dalla stimolazione del fisico a quella dell’intelletto. Nel novero di queste ultime, si guarda con grande curiosità all’orienteering. In pochi si sarebbero aspettati un tale successo nelle attività portate avanti dalla FISO (Federazione Italiana Sport Orientamento) e dal tecnico pervenuto presso il campus, Giusto Del Colle: «La funzionalità primaria della nostra presenza presso questo campus è quella di dar l’opportunità ai ragazzi di approcciarsi ad uno sport nuovo. Esso, infatti, è rivolto in particolar modo a chi soffre di disabilità intellettive, stimolando le attività psicofisiche. La sua adattabilità ai casi più particolareggiati rappresenta la sua principale peculiarità. Si tratta di una specialità che consente anche ad atleti con problematiche fisiche di poter partecipare a competizioni su scala nazionale ed intercontinentale. Per noi si è trattato di un discreto successo – aggiunge Del Colle – e stiamo procedendo alla sensibilizzazione verso questo sport anche nelle scuole. La promozione andrà avanti, supportata dal Comitato Regionale con sede ad Oristano. Crediamo nella nostra disciplina e la pratichiamo con grande passione».

Dentro e fuori dall’acqua. Il Marina Beach Resort dà ai suoi ospiti numerose possibilità di dilettarsi negli sport più variegati. Le immersioni subacquee, da sempre, hanno attratto numerosi avventori. Figurarsi poi per chi ha la fortuna di abitare in Sardegna, costellata com’è di spiagge e fondali incantevoli. Per questo, già da diversi anni, Ugo Montaldo si prodiga nel suo lavoro da istruttore con i ragazzi diversamente abili, con il fine avvicinare a questa disciplina il maggior numero di ragazzi: «Devo dire che non mi sarei mai atteso un così grande numero di adesioni. I ragazzi si sono approcciati molto bene alle attività, nonostante qualche timore iniziale, ma poi, sciolto il ghiaccio, tutto è andato per il meglio. Abbiamo avuto un vero e proprio boom. Nonostante sia in questo campo da quasi dieci anni, si tratta della mia prima esperienza con un numero così grande di ragazzi e con disabilità così differenti. Difatti, nonostante la terapia in acqua ed il nuoto siano pratiche molto diffuse, la subacquea sta prendendo piede in maniera lenta ma costante. Si tratta di uno sport adatto a tutti ed è per questo che, ormai, in qualunque piscina ci si rivolga, si potranno trovare tecnici con istruzioni specifiche in materia. In vista del prossimo anno – conclude Ugo – ci organizzeremo con maggiori risorse, per dar l’opportunità al maggior numero di ragazzi di avvicinarsi a questa affascinante specialità».

Il bilancio, dunque, non può che essere positivo. Sono le stesse parole di Valentina Pintus, responsabile tecnico del campus, a confermarlo: «Ci hanno sorpreso le adesioni alle discipline non cosiddette classiche, quali l’arrampicata sportiva e le attività subacquee. Abbiamo anche avuto un grandissimo afflusso nelle discipline di tiro con l’arco, bowling e pesistica. Specialità non praticate in maniera usuale. Stiamo constatando una grandissima curiosità da parte dei ragazzi. Questo c’incoraggia, in quanto la Federazione ha come obiettivo collaterale quello della scoperta di nuovi talenti che, se incoraggiati ed assistiti adeguatamente, un giorno potranno coronare il sogno di partecipare alla paralimpiadi. Infatti, durante le prove di triathlon sono stati presenti i tecnici della Nazionale: con loro partirà il progetto della creazione di una selezione sarda da inviare proprio a Rio de Janeiro 2016. Questo rientra all’interno del progetto di affiancare ad ogni disabile che ne abbia la volontà, la possibilità di un’affiliazione ad una società sportiva. Questo campus servirà anche a questo. Lo sport migliora la qualità della vita a livello fisico e mentale».

In questo articolo
Stagione:
2013/2014